in the cut regia di Jane Campion USA 2003
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in the cut (2003)

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locandina del film IN THE CUT

Titolo Originale: IN THE CUT

RegiaJane Campion

InterpretiMeg Ryan, Mark Ruffalo, Kevin Bacon, Jennifer Jason Leigh

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2003
Generethriller
Al cinema nel Dicembre 2003

•  Altri film di Jane Campion

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Trama del film In the cut

Una insegnante newyorchese è testimone della scena che precede un agghiacciante omicidio. Un attraente ispettore di polizia oltrepassa i confini dei suoi doveri professionali per corteggiarla. Insieme, iniziano una rischiosa ricerca di indizi, in un crescendo di pericolo, tradimento e colpi di scena.

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Voto Visitatori:   3,84 / 10 (160 voti)3,84Grafico
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Voti e commenti su In the cut, 160 opinioni inserite

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VincVega  @  08/09/2020 14:26:12
   6 / 10
Thriller ad alto tasso di erotismo, dalle atmosfere malsane e ambientato in una New York cupa e prevalentemente notturna. Bene il cast, soprattutto Ruffalo. Sicuramente non il migliore della Campion, però mi sorprende la media del sito, a mio avviso troppo penalizzante.

momo  @  15/08/2016 13:32:38
   8 / 10
Credo che questo sia un lavoro di Jane Campion rimasto incompreso, è chiaro che è molto distante dalle sue altre opere come "Lezioni di piano", ma in realtà lo valuto un ottimo thriller, frutto della collaborazione con Susanna Moore, che mette a nudo alcuni aspetti molto importanti della psicologia femminile in un contesto dove ogni uomo può essere potenzialmente una minaccia mortale.

Woodman  @  21/08/2013 12:59:39
   9 / 10
"In the cut" è, di fatto, un'opera poco compresa.
Film urbano a tinte fosche e dalle atmosfere efficacemente sporche e disturbanti, il settimo lavoro della Campion è risultato il meno popolare fra i suoi strani e potenti lungometraggi.

Le splendide cornici di "Lezioni di piano" e "Ritratto di signora" sono i confini in cui la regista sbatte le dolorose vicende delle sue protagoniste, sempre controverse, conturbanti e ben analizzate. Così da Ada ad Isabella, a Janet e a Ruth si è arrivati a Frannie (e alla sorella Pauline).

La nuova cornice è, a sorpresa, il degrado, la mer.da.

Questo nuovo ritratto di donne sfrutta quello che è perlopiù un pretesto, e cioè quello del whodunit, ovvero il lato che tutti hanno preso per unico ed effettivo all'interno del film.
Allora non mi stupisco che molti si siano scandalizzati. Per vedere questo film è necessario comprendere le intenzioni della Campion, disseminate nella sua filmografia, nel voler dipingere personaggi e contesti, vicende, trame, drammi per amplificare sempre più l'indagine nei primi.
Sinceramente, in tal senso, "In the cut" è un'operazione più che riuscita, spoglia del tutto di quell'inspiegabile accusa di "leccate" registiche nelle sequenze erotiche. L'erotismo è secco, brutale, fastidioso, proprio come lo sono tutti i peersonaggi, che, aiutati da una fotografia spettacolare (Don Beebe) e da un cast efficace (Ruffalo in particolar modo) ci presentano un universo senza buoni, senza luce, senza pietà, un mondo ancestrale, schiacciante, opprimente (grande uso dei primi piani e splendida idea quella di sfruttare pochi set e sempre con spazi piccoli, anche nelle scene del bosco e del faro).
Il taglio diventa quasi documentaristico, e non stupisce affatto. La cura per i cromatismi, i particolari e gli sguardi costituisce da sempre una garanzia tutta "campioniana", e anche stavolta la neozelandese ce la propone.
Nell'insieme quindi, "In the cut" non è dissimile da un frenetico e oscuro incubo carico di malsanità e angoscia. Si assiste ad un'analisi sempre più crescente di un personaggio ambiguo e ermetico (non proprio in parte la Ryan, ma ci si accontenta di vederla in un ruolo più fresco), circondata da altrettanta ambiguità, da cattiveria, brutalità, sofferenza. Ne fa le spese l'unico suo evidente affetto, la sorella di Jennifer Jason Leigh, sempre più scarna nelle guance, carica di erotismo e indolenza. Personaggio formidabile, che entra ben presto in empatia con lo spettatore, grazie all'ottima caratterizzazione.
Si prosegue disturbati, sempre più distaccati, allibiti, perplessi, sino al finale spiazzante, pregno di male e disperazione, una fotografia dell'irreversibile. Oramai il delirio è penetrato nell'esistenza della protagonista, non più grigia di prima, e destinata a continuare nell'incomunicabilità, nel disagio della bugia dell'amore, dell'orrore di una carnalità che anzichè avvicinare allontana sempre di più.
Il pessimismo stempera nel nichilismo, la solitudine va a braccetto con l'apatia, con i corpi intorpiditi e le anime irrequiete che ne sono prigioniere. Nei momenti in cui Frannie è sola con se stessa assistiamo ad un dolore senza filtri, che passa attraverso la sua solitudine putrescente, immersa in un clima marcio e delirante.
Proprio le atmosfere, un po' come per "Il silenzio degli innocenti" sono gli ideali specchi dell'anima, in questo caso intesa oggi come oggi fra questi esseri fragili e mediocri: spazi chiusi, degradanti, puzzolenti, squallidi e luridi.
Anime sporche, piccole, ma pur sempre intangibili da chi ci vede dall'esterno, disagi e ignoranza, malessere e crudeltà, trasfigurati nei truculenti omicidi.
Si perde di vista ogni cosa. Si perde materialmente ogni cosa.
E' uno schifo di realtà tutta sbattuta in faccia attraverso linee e false piste che somigliano tanto agli errori anche futili che commettiamo ogni fottuto giorno.
Non sarebbero stonate le musiche indecifrabili ed oniriche dei Cocteau Twins.
"in the cut", cioè "nella piaga, nel taglio", è un esercizio di stile che passa per le vie del cinema d'essai e sfrutta i metodi e le tecniche tipici di quel genere indie che tanto entusiasma le nuove generazioni, risultando un film originale, intrigante, in bilico fra il solleticante e il rigetto.
Meritava accoglienze migliori.
Non è uno di quei film da godere frammento per frammento, a scene prese singolarmente, ma rappresenta l'esatto opposto a livello di fruizione: va goduto d'un fiato, restandone ammaliati. Perchè, indubbiamente, "In the cut" ammalia.
Proporrei una rivalutazione. Una rivalutazione per un film dalle mille sfaccettature, assai più complesso di quanto trapeli dalle affossanti critiche.
Non il migliore fra i film della Campion, sempre sospesi fra sublime e ridicolo, e per questo così pieni di fascino. Credo sia un talento anche quello. Ma senz'altro un conturbante filmone malsano e saturo di negatività e cattiveria, di angoscia ed estraneità.
Toglie letteralmente il fiato.

Da gustare con predisposizione.
Senza soffermarsi sulla secondarietà e semplicità (spacciata per incapacità, e non è la prima volta che capita) della trama thriller o sulle piccole tette di Meg Ryan.

deliver  @  25/04/2013 16:38:03
   6 / 10
Per quanto riguarda la regia, alla Campion gli darei quasi un 8.
Ma per quanto riguarda la storia in sè, il voto si abbassa. Nel senso, tutto dipende da come lo si voglia inquadrare questo film. Ma se passiamo in rassegna il gusto medio e ma soprattutto l'etichetta "In the cut" non è un thriller convenzionale. Diretto dall'autrice di Lezioni di Piano e Holy Smoke, risente pertanto di un impostazione tipica della regista Jane: quella di indagare la psicologia femminile. E qui abbiamo una donna complicatissima (Meg Ryan) sull'orlo di una crisi di nervi, poi personaggi maschili abbastanza tronfi o inetti.
Insomma, le attese, almeno che non amiate la Campion, non vengono ripagate: più che un thriller in parecchi tratti si passa al dramma esistenziale e psicologico.
Non manca il colpo di scena finale, ma è chiaro che In the cut è un pò fuori i binari del genere, sospeso tra una mancata resa autoriale e l'uso di certi stereotipi a là Virginia Woolf (per altro menzionata nel film).
Un 6 è onesto.

76eric  @  13/03/2010 14:57:41
   8 / 10
Una Meg Ryan (bona) in splendida forma forse come non mai, le ambientazioni tetre, malsane veramente notevoli (che ricordano vagamente l' altrettanto bel film "Nightwatch") ed un finale davvero niente male. Proprio non riesco a capire il perchè di una media così troppo bassa. Mezzo punto in più.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  11/09/2009 12:08:53
   6 / 10
Francamente la media è eccessivamente bassa. Certo, come thriller lascia davvero il tempo che trova e un finale più ridicolo era difficile da scovare. Ma le interpretazioni del cast, la regia cupa e le atmosfere malate meritano di essere segnalate. Di certo disturbante e irritante, ma non da buttare.

DarkRareMirko  @  19/05/2009 22:41:47
   9 / 10
Un film dalla trama connaturata da mancanza di speranza dall'inizio sino alla fine.

La morbosità erotica è sin troppo marcata (come pure quella relativa al gore esposto, forse), ma la regia e la fotografia son ad ogni modo curatissime.

La Ryan si riscatta dai soliti ruoli da fidanzatina sfodernado un aspetto sexy e cattivo proprio insospettabile. Bene anche tutti gli altri interpreti.

Cade forse a paragone con gli altri filmoni del genere, ma come thriller a sfondo erotico (o, sarebbe meglio dire, come film thriller ed erotico) non c'è proprio nulla di meglio.

Non capisco quindi la ragione di questa media così bassa.

Da non perdere.

Invia una mail all'autore del commento Enora  @  19/05/2009 03:58:34
   8 / 10
Non riesco proprio a comprendere tutto questo accanimento negativo verso In The Cut..
Io trovo sia un film davvero molto bello, molto ben interpretato dagli attori(ottima la scelta del cast)e molto piu psicologico e poetico(non me ne vogliate)di quanto sembra.

Un meritato otto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR frine  @  14/03/2009 02:37:52
   6 / 10
Come poliziesco è talmente scontato che perfino io avevo indovinato il finale già dal primo tempo. Si salvano comunque le atmosfere cupe e ambigue che avvolgono la protagonista, dolente e trasandata maestrina piena di ricordi confusi (ma ahimè il risvolto psicoanalitico lascia molto a desiderare) nonché di inaspettate pulsioni erotiche (e qui la cosa interessa di più).
Bella e spiazzante la maschera di Jennifer Jason Leigh, la sorellastra due volte sfortunata.

cinemamania  @  16/08/2007 16:08:06
   6 / 10
Meg Ryan strana in questo film. Il film si lascia vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  10/11/2006 14:47:02
   6½ / 10
Essendo privo di colpi di scena o particolare intrattenimento, il film risulta comunque scorrevole, proprio perché in tutta la visione il ritmo è sempre quello, non cambia proprio mai, nemmeno nel finale. Ma non è neppure noioso, solamente scorrevole, e si arriva alla fine senza neanche accorgersene.
Tutti questi commenti negativi in ogni caso non li posso contestare, perché x farla breve, hanno ragione. Ma infatti questo film io non lo lodo, è solo che non ci trovo niente di negativo, diciamo che sono indifferente.
Secondo me il vero difetto del film è che il 99% delle scene sono del tutto inverosimili, non ce n’è neanche una credibile, a partire dall’interrogazione della protagonista (impossibile rimanere così indifferenti ad un simile omicidio e con il cadavere in giardino!) fino al finale che non è sto granché.
Le musiche di Hilmarrson poi sono restrittive al massimo!
Il film comunque arriva alla sufficienza perché non è stato noioso e gli attori se la cavano bene.

…e a proposito, il genere è erotico/thriller, siccome molti se lo chiedono!

Tiffany77  @  14/06/2006 15:47:33
   6½ / 10
mi e'' piaciuto , sicuramente andro'' controcorrente , ma debbo dire che e'' un film molto intrigante .oddio i flop del cinema credo non siano questi , ma credo tipo il codice da vionci ...

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/09/2006 22.42.39
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filscoop  @  09/05/2006 23:32:20
   6 / 10
sicuramente lento , ma debbo dire che poi non e' secondo me , cosi' malvagio ,
nell'insieme carino.

jmarra  @  17/02/2006 17:57:27
   8½ / 10
interessante film della campion troppo soffocato dalla letterarieta della storia ma ben sorretto dagli interpreti
la rappresentazione della new york autunnale e' affascinante

muSe  @  10/01/2006 15:40:41
   7 / 10
a me non è dispiaciuto affatto, ma capita così a produzioni troppo sponsorizzate. Poi c'è Kevin. Meno di 7 in films dove c'è lui non esiste proprio

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  18/12/2005 19:15:26
   7 / 10
la prima volta non mi piacque....rivedendolo ho capito perchè. Me l'avevano presentato come un thriller alla seven, e quindi per due ore aspettavo che accadessero determinate cose in un certo modo. E invece non è questo, ciò che c'è dietro è molto più complesso. Parla della femminilità, del rischio che si corre a "perdere la testa" per qualcuno, ad esporsi, a lasciare che qualcuno violi la nostra intimità...il serial killer non è il centro della storia, ma una metafora vera e propria di una paura che è più propria dell'universo femminile, ma di cui la protagonista alla fine riesce ad impadronirsi...e allora...dopo aver capito questo, l'inquietudine nel vederlo si è manifestata, ed è stata potente!!! Non credo che vi potesse essere attrice più adatta di meg ryan: un angelo sognatore in una città lurida ed ostile, una poetessa che preferisce i versi alla vita. Lento si, ma bello secondo me

7 risposte al commento
Ultima risposta 14/03/2009 02.48.11
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Invia una mail all'autore del commento catenanm  @  06/12/2005 22:49:05
   6½ / 10
Poverino che media... Certo, non piu di sei, è piuttosto piatto, sopratutto in alcune scene. Si, il sesso è presente in questo film, ma a parte una scena sul tavolo (si può dire) e qualche altra volta(non scendo nei particolari) non è cosi preponderante nella narrazione

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR barbara  @  17/12/2004 10:50:13
   6 / 10
Sono perplessa da questa sfilza di 1 , molti dei quali mi sembrano motivati più da una strana aspettativa nei confronti di meg ryan (che secondo me non è mai stata questa grande attrice). Chi la vorrebbe eterna ragazzina della porta accanto, che si aspettava la svolta che non c'è stata. Io l'ho trovata sciatta come sempre, va da sè che non mi ha particolarmente meravigliata la sua pochezza.
Detto questo passiamo al film: il thriller non è niente di particolare, solita trama, ma parliamoci chiaro: quanti soliti thriller escono ogni anno (le varie morse del ragno per capirci), confezionati con regie orripilanti?
Almeno questo è supportato da una bella regia e fotografia, dal tentativo (riuscito meglio altrove d'accordo) di introspezione dei protagonisti.
In definitiva non è un film da strapparcisi i capelli, ma una dignitosa sufficienza la merita.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/03/2005 14.13.26
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Filippo  @  15/02/2004 23:44:32
   8 / 10
A volte in questo forum si premiano film da niente e si trascurano film interessanti come questo. Ammesse le pecche di cui soffre il film, di cui si trovano ampie disquisizioni più giù, l'esperimento di fondere il genere thriller ed erotismo è di per sè apprezzabile. Lei è bravissima ed raffinatissima, lui è quanto mai conturbante. Il film è riuscito già solo per questo. Si merita un 8.

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Ultima risposta 28/12/2005 19.30.47
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antua  @  21/01/2004 16:58:27
   6 / 10
Non è da gettare via, io sono andato a vedere il film solo perchè Meg mi piace come attrice, e devo anche dire che questo ruolo non era proprio adatto a lei...
La fotografia mi è piaciuta, forse qualche ripresa risultava un pò fastidiosa (l'uso della camera manuale non è stato il massimo, specie per le riprese in auto), tutto sommato c'è di peggio in giro per le sale.

Maximus X  @  17/01/2004 19:27:15
   6 / 10
La media mi sembra un pò troppo bassa,anke se in realtà ha deluso un pò anke me...Cmq non è assolutamente da buttar via,è un buon thriller da vedere magari a casa piuttosto ke al cinema!!

llnoir  @  14/01/2004 13:55:54
   10 / 10
E' un bel film !
Possibile che non vi siete accorti dell'eleganza di Jane Campion, del suo profondo interesse per la psicanalisi ?
Vi consiglio di rivederlo non aspettandovi un thriller (perchè non lo è) ma un film lento,
drammatico, che indaga la psicologia in maniera efficace.

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Ultima risposta 01/09/2005 02.41.22
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eaglet  @  05/01/2004 10:47:27
   7 / 10
Marco (UD) - Il film mi era stato descritto come un cesso disumano. Trascinato al cinema da alcuni amici masochisti, ero convinto di passare 2 ore interminabili. In realtà sono rimasto piacevolmente sorpreso. Non è un filmone... ma rimane gradevole.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  04/01/2004 10:43:37
   6 / 10
L'ho visto ieri sera. Devo dire che non ho capito tutto sto accanimento contro il film della Campion. D'accordo, in confronto ai precedenti lavori questo in the cut fa pena, ma è sempre meglio di tanti altri.
La Campion, ha avuto coraggio a mettere in scena una storia convenzionalissima, in pratica la solita, avendo in mente di fare un film tutto sotterraneo, interiore come i suoi precedenti lavori.
Secondo me la sceneggiatura non è proprio all'altezza, c'è un eccessivo distaccamento dai personaggi, e l'interpretazione di Meg Ryan di sicuro non aiuta.
Comunque al di la di tutto il film è girato benissimo, bellissima fotografia, bellissimi colori sbiaditi ( che ricordano un po' quelli del suo precedente lavoro, il bellissimo" Holy Smoke"). La primissima sequenza con Jannifer jason leigh nel giardino è splendida.
Inoltre nel Cast figurano una Jennifer Jason Leigh e un Kavin Bacon sempre molto bravi.
Un po' patinato, alcuni dialoghi sono forzati, ma un onestissimo 6 se lo merita.

chiarachemistry  @  03/01/2004 14:23:01
   10 / 10
do 10 per alzare la media chiaramente, ma il mio sarebbe stato un 8. Il film è molto intrigante ed ogni scena è resa sensuale dalla bravissima jane Campion. La storia sarebbe banale se non fosse girata con estrema capacità ed ho apprezzato ogni fotogramma.

Il Messere  @  30/12/2003 21:33:31
   7 / 10
Sembra strano. Proprio io, in un primo tempo restio alla visione di questo film, sono rimasto piu` soddisfatto di quanto non credessi. Vero e` che l'inversione di rotta di Meg Ryan e` stata in parte costruita a tavolino e preannunciata con eccessivo clamore. Ma l'insegnante quarantenne indurita e` lontana anni luce dalla ragazza acqua e sapone che simulava l'orgasmo in una tavola calda di fronte all'allibito Billy Crystal. E chi se la ricorda piu` la fidanzatina d'America?
Un po` patinato, In the cut e` ad ogni modo un film fatto con le mani. Da evitare se si e` giu` di corda.

auron84  @  29/12/2003 23:27:28
   6 / 10
come thriller non è granchè...poi vengono mischiate al film scene mezze erotiche che non si associano bene al genere...però alla fine non è bruttissimo credevo peggio...si può guardare...

supervixen  @  28/12/2003 21:45:06
   6 / 10
La storia fa acqua da tutte le parti... Questo non toglie che, trama a parte, lo spettacolo estetico a livello di regia e fotografia non è male.
Piccola parentesi sulla Meg..da come l'ha fatta recitare, vestire, dagli occhiali che porta al taglio dei capelli,mi sembra abbastanza evidente che Jane Campion avrebbe voluto la bella Nicole Kidman come sua protagonista.

11 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2004 01.37.41
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STEn  @  22/12/2003 09:22:13
   7 / 10
a me è piaciuto. ammetto che come trhiller è da 5, ma il film non era solo qst. piuttosto decadente

Claudio  @  19/12/2003 15:55:28
   6 / 10
Pornazzo travestito da thriller erotico. Mah va.... E poi gridano al capolavoro per Lezioni di Piano

5 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2004 19.30.46
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