In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Sono cresciuta leggendo Philip Dick e Asimov, mastico fantascienza fin dall'adolescenza e i film ambientati nello spazio mi hanno sempre affascinata. Ho sempre amato opere come Alien, Blade Runner o i primi Terminator e di recente ho apprezzato la nuova ondata di film fantascientifici più o meno impegnati (Gravity, Source Code, Moon, District 9, passando per lo scopiazzatissimo, ma divertente Oblivion).
Detto questo mi trovo purtroppo ad affermare che questo Interstellar è un film deludente su tutta la linea.
Avevo alte aspettative sull'ultima fatica dei fratelli Nolan, speravo di trovare un film avvincente e coinvolgente come the Prestige o Memento... invece trovo solo un ammasso dei tipici difetti delle loro pellicole, ma senza i lati positivi a compensare il tutto!
Nolan è spesso accusato di eccessiva verbosità, spiegoni molesti, qualunquismo e frasi fatte trasformate in perle di fantapolitica e slogan, ma i suoi film compensano solitamente il tutto con una trama coinvolgente, un buon ritmo narrativo e colpi di scena di buon livello... tutti pregi che qui vengono a mancare!
La prima ora e mezza si basa su dialoghi ridondanti per spiegarci l'improbabile futuro apocalittico in cui vivono i protagonisti:
Un mondo in cui la sovrappopolazione e la desertificazione hanno portato a carenze alimentari così gravi che la popolazione mondiale è quasi interamente impiegata nella coltivazione del mais (una delle poche piante ancora in grado di crescere).
Nella prima mezzora ci viene quindi spiegato che la società è regredita, annullando quasi l'istruzione, "perchè non servono ingegneri, ma agricoltori"...
No, davvero? Dovrei bermi una cosa del genere? E le mietitrebbie che usano nei campi chi le ha progettate? I camion, i furgoni e il resto?
Matthew McConaughey ad un certo punto si sfoga con rabbia del fatto che la moglie sia morta per una cisti nel cervello che non le è stata diagnosticata perchè non esistono più tac e ospedali con attrezzature mediche d'avanguardia... Ora, lui faceva l'ingegnere aerospaziale prima che avvenisse questo tracollo globale, quindi si presuppone che la tecnologia esistesse fino a pochi anni prima, possibile che la popolazione abbia accettato docilmente ed in massa la scomparsa di internet, dei cellulari, delle attrezzature mediche e degli ingegneri? Oo()
Altra stranezza, viene detto che la carestia ha portato forzatamente alla pace nel mondo, visto che non ci sono più risorse per finanziare eserciti e produrre armi... Le guerre in Africa ci dimostrano che quando arriva una carestia basta armarsi di machete per instaurare una dittatura basata sulla legge del più forte ed avere il controllo delle scarse risorse alimentari... >_>
Boh, sarà la mia personale sospensione dell'incredulità ad essere molto sensibile, ma questo futuro distopico è inverosimile e basato su teorie storico/antropologiche inascoltabili! Hunger Games in confronto è Orwell! (No, scherzo, resta un clone di Battle Royale e basta XD)
Il film prosegue con (finalmente) il viaggio interstellare, ma a decollare sono solo i protagonisti: la trama resta saldamente ancorata sul nulla:
In questa fase avvengono strafalcioni scientifico-ingegneristici della peggior specie!
- Buchi neri che risucchiano lo spaziotempo, ma non pianeti, astronavi o luce presenti nella propria area d'attrazione gravitazionale. - Basi spaziali senza paratie di pressurizzazione intermedie, in cui se apri male il portello esplode tutto (roba che Armageddon in confronto era scientificamente corretto!!) - Segnali radio degli astronauti sbarcati che arrivano fino alla terra, mentre quelli inviati dai protagonisti non riescono a passare il Wormhole - Funzionamento del Wormhole spiegato al pubblico con l'esempio del foglio di carta piegato come in Déjà vu di Tony Scott... con la differenza che allora c'era lo scienziato (Val Kilmer) che lo spiegava al poliziotto (Denzel Washington) che di astrofisica non sapeva nulla, qui invece gli ingegneri se lo spiegano tra loro senza un apparente motivo, visto che dovrebbero saperlo già, avendoci lavorato da tutta una vita...
Insomma, errori grossolani che vengono spacciati per scienza da dialoghi iper seri e dall'apparenza verosimile (il "realismo" in sceneggiatura non esiste, si può solo parlare di verosimiglianza narrativa)
Lo scopo è raggiungere i 3 pianeti dove potenzialmente vi siano condizioni compatibili con la vita umana:
Il primo è un pianeta oceanico stile Kamino di Star Wars, ma con la differenza che si tocca... e nell'acqua bassa si generano tsunami di 500 metri! In più la vicinanza col buco nero fa sì che ogni ora trascorsa lì equivalga a un decennio circa nel nostro mondo.
Senza un motivo apparente l'astronauta interpretato da Wes Bentley muore restando chiuso fuori dall'astronave a cui si bagnano i motori! McConaughey e la Hathaway restano bloccati lì per diversi minuti (che equivalgono ad anni nel mondo reale) nel tentativo di far ripartire i motori... poi la minaccia di un altro tsunami li costringe ad attivare una ventola d'emergenza e a decollare in un istante... ma farlo prima no?
Ormai il danno è fatto, il salto temporale avvenuto e si procede per il secondo pianeta: una landa ghiacciata islandese simile a Hot sempre di Star Wars. L'astronauta di qui (Matt Damon) è ancora vivo in sonno criogenico ed entusiasta di vedere la squadra di recupero... così entusiasta da cercare di ucciderli per fuggire da lì... Oo() Quale parte di "squadra di recupero" non gli era chiara?
Il livello dei colpi di scena e conseguente esplosione della base interstellare rasentano il Michael Bay più becero di Armageddon, con però pretese di dramma e serietà nonostante le enormi idiozie action messe in scena! Tipo trasmettitori strappati dal casco e gettati nei crepacci ghiacciati, ma miracolosamente recuperati a mo di deus ex machina durante s*****ttate e cadute nella neve...
Il terzo pianeta ce lo fanno appena vedere, perchè ormai il film sta raggiungendo le 3 ore e non c'è tempo di mostrare anche questo... Però sappiamo che è un pianeta roccioso, desertico ed inospitale tipo Marte...
Tempo di permanenza sui pianeti ed esplorazione effettiva dei nuovi mondi: 15 minuti l'uno esagerando...
Da qui partono gli ultimi 45 minuti di film con il vero viaggio nello spaziotempo attraverso il buco nero... Fase in cui qualunque regista darebbe fondo alla sua più fervida creatività ed immaginazione, plasmando "cose che noi umani non possiamo neppure immaginare"...
Purtroppo Nolan si limita a panoramiche liquide di stelle e galassie e ad una libreria cosmica con cui comunicare con la figlia nel passato frasi in alfabeto morse di dubbia utilità, per provare a cambiare il futuro...
Mandando indietro nel tempo un Terminator avrebbe ottenuto risultati più efficaci!
Il film mescola insieme tutti gli elementi tipici del genere: dall'angoscia di Alien e Gravity (nello spazio nessuno può sentirti urlare), alle alterazioni spaziotempo di Terminator, Source Code e Dejà Vu, fino ai concetti filosofici sul confine della conoscenza e i limiti dell'uomo, "la vita, l'universo e tutto il resto"...
Il problema è che lo fa in modo farraginoso, lento, discontinuo, pretestuoso e povero d'immaginazione sia nella scrittura che nella messa in scena!
Verso "Giove e oltre l'Infinito" mi ha già portata Kubrick e il suo film del 68 è tutt'ora irraggiungibile nella capacità di unire spazio e filosofia. I Nolan non sembrano in grado di scegliere quale taglio dare al film e quale tematica portare avanti, limitandosi ad un minestrone interstellare indigesto...
Una grave delusione che da gente che ha realizzato film come Memento, the Prestige e Inception proprio non mi aspettavo...
Questo film mi ha delusa così tanto che sto rivalutando Prometheus (che ho trovato davvero sciatto in molti punti), perciò "addio e grazie per tutto il pesce"!