In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Se questo film fosse uscito una trentina di anni fa, anche con tecniche video alquanto rudimentali applicate per quei tempi, forse mi sarebbe piaciuto di più di quanto è riuscito a fare oggi. Le domande da un milione di dollari restano senza risposte ( quindi intriganti e suggestive ) proprio per la loro impossibilità di soluzione ( almeno fino ad oggi ), sarebbe azzardato poter deliziare le menti poco acute con vie alternative ( che poi alternative non sono proprio ) magari attraverso uno sci-fi di ultima generazione che in fin dei conti lascia sempre con punti interrogativi grandi come un pianeta. Ma questo è cinema, è ci può stare. Il protagonista fa del suo meglio convinto di far eccitare lo spettatore fino al desiderio di poter prendere magari un giorno il suo posto nello spazio e per metà riesce nell'intento, ma non è abbastanza perchè a parte la sua bravura indiscussa rimane pur sempre un attore poco adatto per certi ruoli. L'eccessiva lunghezza, parliamoci chiaro, è una pecca e molti parti potevano essere accorciate o addirittura eliminate
Ad esempio la parte di Matt Damon mi è sembrata forzata, come anche la fine di quella parte, l'esplosione del modulo e il tentativo riuscito di attraccare.
Interessanti le parti dedicate alla scienza, ben spiegate anche se mi pare ( a detta di molti ) che vi siano incongruenze e concetti non proprio veritieri ma questa è un altra storia. Tutto sommato l'emozione regna a tratti e lo scorrimento appare avvincente se non fosse per il finale dove la pellicola si rivela in tutto il suo splendore ( o terrore ) enunciando una verità prolissa e fumettistica che difficilmente rimarrà impressa, sarebbe stato meglio a mio parere una domanda "lisergica" piuttosto che delle risposte servite su un piatto di miele.