Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Un riscatto brillante, coreano e coreografico, ingegnoso e molto poetico. Un riscatto scenico possibile in un mondo che già ha strappato molte camice di forza, cercando approcci meno sciocchi e scioccanti alle persone un tempo temute e rispettate perchè veicoli degli dei. In tempi recenti rinchiuse, sterminate e nascoste per la vergogna del proprio rigido mondo. Un film che esplicita raramente queste tematiche ma che le grida nelle fantasticherie esplosive della "Cyborg", nell'inadeguatezza professionale ed empatica dei camici bianchi. Il ritmo cresce e si sgonfia lentamente, da brioso e polifonico sfuma sempre più nell'onirico per poi accompagnarci ad un finale forse troppo sceneggiato ma di sicuro armonico ai toni e alle geometrie di questa coraggiosa commedia. Menzione doverosa a fotografia e messa in scena, vere protagoniste - per buona parte - della riuscita geniale e delicata ( un po' francese, à la J.P.Jeneut) di questa immersione nella percezione originale di questi schizofrenici.