il vampiro (1932) regia di Carl Theodor Dreyer Francia, Germania 1932
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

il vampiro (1932)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film IL VAMPIRO (1932)

Titolo Originale: VAMPYR, L'ETRANGE AVENTURE DE DAVID GRAY

RegiaCarl Theodor Dreyer

InterpretiJulian West, Henriette Gérard, Jan Hieronimko, Maurice Schutz

Durata: h 1.10
NazionalitàFrancia, Germania 1932
Generehorror
Al cinema nel Settembre 1932

•  Altri film di Carl Theodor Dreyer

Trama del film Il vampiro (1932)

Attraverso un libro sul vampirismo David Gray sconfigge una setta di non-morti.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   8,34 / 10 (31 voti)8,34Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su Il vampiro (1932), 31 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  02/04/2012 23:19:59
   10 / 10
Se fossi stata una degli spettatori che nella notte del 6 maggio 1932 videro VAMPYR penso che già dopo la scena dell'uomo con la falce me la sarei fatta addosso!

VAMPYR è in assoluto il film che ho amato di più del Maestro Dreyer, anche se la sua filmografia è piena di capolavori!

Tratto dal Romanzo CARMILLA di Le Fanu e non da quello di Stoker, contrariamente a quello che si pensa, il film va a completare la trilogia fondamentale del filone horror dei vampiri d'inizio secolo. E' un fatto di assoluta importanza da non sottovalutare visto che fu il punto di partenza che Dreyer utilizzò per creare un film con stili e contenuti nuovi che si distacca dalla tradizione dei precedenti, utilizzando come icona il vampiro folcloristico.
Un aspetto su cui vale la pena soffermarsi viste le conseguenze devastanti, in modo positivo, che ha avuto su tutto il cinema a venire. Da NIGHT OF THE EAGLE arrivando ai limiti dell'immaginazione, passando di certo per moltissimi film come L'AMANTE DEL VAMPIRO, LE PORTE DEL SILENZIO, FAHRMANN MARIA, IL MULINO DELLE DONNE DI PIETRA, la versione jugoslava di Andra Glisic o al video di Geri Halliwell LOOK AT ME e addirittura intere filmografie come quelle di Michael Reeves.
Anche se bisognerebbe precisare che lo stesso Dreyer s'ispirò a pellicole precedenti per alcuni aspetti che riguardano il film, come ad esempio il finale, lo stesso finale che troviamo nel film di Griffith A CORNER IN WHEAT, o ad alcune immagini di KORSPEKULANTEN o de LA CHUTE DE LA MAISON USHER, ma ciò non scalfisce minimamente la grandiosità di quest'opera che rimane una delle opere più grandi che siano mai state fatte sulla faccia della Terra dove paura e sogno si fondono in una metamorfosi perfetta.

Si parla di sogno e di paura, ma questi due elementi hanno all'interno del film ruoli ben precisi e diversi. Mentre la paura, o per meglio dire i prolungamenti demoniaci che gli aspetti macabri producono dando una dimensione più profonda richiamando a loro tempo la fantasia, sono dati da un'estetica sublime dove le ombre incutono terrore e smarrimento, suspense e angoscia, dando alla luce pure impressioni pittoriche, particolari simboli, accostamenti sfumati che vanno a creare a loro volta un'atmosfera da brivido assoluto, il sogno è dato dal gioco tra realtà e fantasia, dal confine non ben definito tra male e bene (cosa che mai avverrà nell'intera filmografia di Dreyer), dal formarsi di nuove iconografie, in un'evocazione goethiana, che faranno di questo film il più onirico mai fatto grazie anche ad un finale che sarà ripetuto poi in film come TEMPI MODERNI e LES BAS-FONDS dove avviene la fuga dell'amore tramite il passaggio dalla nera realtà (la nebbia, le anime sopra la barca su un fiume) al sogno (il campo fiorito, dove le anime sono finalmente libere).

Dreyer da alla luce una pellicola con moltiplicazioni sonore che portano con sè una storia che pochi sanno ma che nel contempo tutti possono vederne uno spiraglio.
Il film fu fatto già alla sua uscita in tre lingue diverse: francese, tedesca e inglese per portar un numero maggiore di spettatori nelle sale. Ma solo quelli di quella notte, la notte del 6 maggio 1932, videro il film in tutto il suo splendore. Infatti il film fu censurato in alcune parti e nelle versioni esistenti alcune di esse non si trovano più. Infatti sembrerebbe dopo accurate ricerche che alla pellicola originale manchino un pezzo della colonna sonora di Wolfgang Seller e un presunto dialogo tra Allan e Giselle. Nessuno sa perché questi metri di pellicola siano andati perduti visto che il resto delle scene censurate è stato ritrovato. Qualcuno presume che fu lo stesso Drayer che diede l'ordine che la sera stessa dopo la proiezione venissero tagliate e fatte sparire perché non piacquero al pubblico.

Tetro, lugubre, espressone genuina di vampirismo femminile e inquietudine, con stereotipi tipici dell'espressionismo tedesco e un montaggio ritmico che gioca con l'opposizione continua tra i valori dinamici e quelli statici, VAMPYR vanta trucchi ed effetti speciali innovativi, mostrando scene che rimarranno nell'immaginario collettivo come quella dove il protagonista si vede morto dentro una bara o quella iniziale dove c'è il contadino con la falce.

E a proposito di scene scioccanti e di censure è una vergogna che in quella sera due parti del film vennero tagliate!
Oggi sarebbero ritenute due scene banali ma a quel tempo lo spettatore era un altro, anche se rimango dell'idea che L'ARTE NON DEV'ESSERE MAI CENSURATA IN QUANTO E' ESPRESSIONE UNICA DELL'AUTORE, censurando un'opera d'arte si censura il pensiero stesso dell'artista, è una dittatura indiretta, schiavismo e sottomissione che vestono le sembianze di una vergine intoccabile.
Le scene per chi non lo sapesse sono L'ESECUZIONE DEL VAMPIRO e IL SOFFOCAMENTO DEL DOTTORE, che per certi versi ricorda la fine di uno dei libri di Victor Hugo. Nella prima viene fatto vedere il martello che batte sul palo usato per infilzare il cuore della vampira, nella seconda, secondo me una delle scene più belle del film (quella integrale intendo), in un crescere di suspense che ci porta a soffocare insieme al dottore, vediamo le inquadrature alternate degli ingranaggi del mulino in funzione con il rumore del grano schiacciato, il dottore che viene sormontato da sempre più farina che implora aiuto, i due giovani sulla barca che galleggia lenta nella nebbia chiamano qualcuno e nell'aria solo il loro eco, veramente una scena magnifica, tanto di cappello a Dreyer!

Se l'opera ricorda Julien Green per alcuni versi, il messaggio contiene sicuramente la stimmung della filosofia tedesca. C'è una frase ad un certo punto del film "Qui non ci sono nè bambini nè cani". E' una frase che rinnega la vita stessa che al contempo crea un'ambiguità: è solo il nichilismo del dottore o l'incomprensione del protagonista? La stessa ambiguità che troveremo più avanti nella scena finale: la risposta al richiamo dei giovani è una voce vera o il semplice eco?

Se il mistero non è il perno di questo film, lo è per l'atmosfera che lo circonda. Non solo i metri della pellicola misteriosamente scomparsi ma un altro mistero si cela dietro i nomi dei protagonisti del film.
- Margherite è l'incarnazione della madre adottiva che naturalmente sta dalla parte del male, da notare come il regista negli altri film inserisce tutte donne anziane, matrone che hanno il nome che inizia per MAR, infatti nella realtà la madre adottiva si chiama MARIE;
- le due figure maschili, il domestico e il castellano, rispettivamente Joseph e Bernard sono la rottura del nome di battesimo della madre naturale Josephine-Bernhardine;
- le due figure femminili delle sorelle, Gisele e Leone, se si uniscono viene fuori Girellone, se si toglie la parte in comune verrà fuori Giseone cioè in termini di anagramma Josephine dove la G ha lo stesso suono della J;
- nella versione originale il protagonista si chiama Nicholas come l'attore che aveva finanziato il film ma nella versione tedesca si chiama Allan Grey, le lettere REY compaiono anche nel nome del regista Dreyer;

Il film sembra penetrare in un mondo effettivo di fantasmi, fantasmi che con una seconda lettura richiamano fantasmi reali, le persone che hanno segnato la sua infanzia..forse quei nomi non sono semplici coincidenze..

  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049976 commenti su 50709 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESBLIND WARCACCIA GROSSACHAINED FOR LIFECHIEF OF STATION - VERITA' A TUTTI I COSTICONFESSIONI DI UN ASSASSINOCONTRO 4 BANDIERECUGINE MIEDAREDEVIL - IL CORRIERE DELLA MORTEDAUGHTER OF DARKNESSDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDGIRL FLU - MI CHIAMANO BIRDGUIDA ALL'OMICIDIO PERFETTOI 27 GIORNI DEL PIANETA SIGMAINTIMITA' PROIBITA DI UNA GIOVANE SPOSALE DIECI LUNE DI MIELE DI BARBABLU'MERCY (2023)NOTTI ROSSEORION E IL BUIOOSCENITA'RAPE IN PUBLIC SEASANGUE CHIAMA SANGUESPECIAL DELIVERYSUSSURRI - IL RESPIRO DEL TERRORETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE EXECUTIONTHE GLENARMA TAPESTHE PAINTERTHE WAITUNA SECONDA OCCASIONEUNA TORTA DA FAVOLAUN'ESTATE DA RICORDARE (2023)VENDETTA MORTALE (2023)WHAM!

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net