I re e le regine, i principi e le principesse, i boschi e i castelli di tre regni vicini e senza tempo; e poi orchi, animali straordinari, draghi, streghe, vecchie lavandaie e artisti di circo: sono i protagonisti di tre storie liberamente ispirate ad altrettante fiabe de "Il racconto dei racconti" di Giambattista Basile.
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Con alcune parti ottime ed altre un po' meno ottime, IL RACCONTO DEI RACCONTI è un lampo che abbaglia il genere fantasy, nonostante i suoi difetti, per una serie di motivi che nascono dalla pochezza che attanaglia il genere stesso, su tutte le storie originali, dalle venature macabre, finalmente libere dalla tradizione cinematografica-videoludica occidentale e le location dall'Italia più remota e meno scontata. Matteo Garrone sembra essere l'unico a poter dirigere qualcosa di favolistico in Italia, nonostante il sapore di acerbo che hanno alcuni quadri. Il saltare molto velocemente da una scena all'altra ha radici nella letteratura del genere ma il film non ne fa una forma personale, distinguibile e di rimando alla tradizione. L' "assurdo" che le singole vicende regalano allo spettatore rende il film quasi unico.