il petroliere regia di Paul Thomas Anderson USA 2007
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il petroliere (2007)

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locandina del film IL PETROLIERE

Titolo Originale: THERE WILL BE BLOOD

RegiaPaul Thomas Anderson

InterpretiDaniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin O'Connor, Maya Rudolph, Mary Elizabeth Barrett

Durata: h 2.38
NazionalitàUSA 2007
Generedrammatico
Tratto dal libro "Petrolio!" di Upton Sinclair
Al cinema nel Febbraio 2008

•  Altri film di Paul Thomas Anderson

Trama del film Il petroliere

Una storia che tratta di famiglia, avidità, religione e petrolio, ambientata nel Texas dei primi anni del commercio.

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Voto Visitatori:   7,55 / 10 (210 voti)7,55Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Miglior Attore protagonista (Daniel Day Lewis)Miglior fotografia (Robert Elswit)
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Miglior Attore protagonista (Daniel Day Lewis), Miglior fotografia (Robert Elswit)
Miglior attore in un film drammatico (Daniel Day-Lewis)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attore in un film drammatico (Daniel Day-Lewis)
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Voti e commenti su Il petroliere, 210 opinioni inserite

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ilcippo  @  21/05/2009 12:42:21
   6 / 10
Tipico film che sarebbe potuto diventare un capolavoro della storia del cinema se solo si fosse stati più attenti allo svolgimento della trama, alla connessione tra le varie parti..
Invece, purroppo, ne è uscita una storia troppo lunga, complicata, a tratti pallosa.

L'unica cosa che salva questo film è l'interpretazione STRA-TOS-FE-RI-CA di Daniel Day Lewis, il migliore attore vivente! Come si immedesima lui nei suoi personaggi non c'è nessuno! Risulta sprecato x questo film!

FedericoBlasco  @  18/05/2009 00:42:20
   8½ / 10
FILMONE.
Intenso e trascinante.
Un quadro concreto dell'avidità,interpretata da un ambizioso Day-Lewis che sfodera tutte le sue capacità interpretative.

Invia una mail all'autore del commento adrijoker  @  16/05/2009 11:18:31
   6½ / 10
mha,
un po' deluso da questo lento e lunghissimo film il quale dopo la visione non lascia un gran che di emozioni non vedi l'ora che succeda qualcosa di eclatante ma le speranze sono vane eccetto sporadici episodi.L'unica nota positiva anche se é molto piu' di una nota é l'interpretazione magistrale di daniel con un oscar per il miglior attore protagonista meritato (in quell'anno).

vale1984  @  10/05/2009 22:44:25
   7½ / 10
Film molto particolare...con Day-Lewis che ha veramente meritato l'oscar perchè regge praticamente da solo un film decisamente lento ma turbolento...il suo personaggio è complicato, un pò matto, e vive in un'epoca nuova in cui decide di distinguersi e di gettarsi nel commercio del petrolio per fare i soldi. Riesce nel suo intento ma è solo, con una vita che tenta di metterlo a dura prova e per tutta risposta si erge a onnipotente...ha una bella fotografia ed è fatto bene, solo troppo lento per i miei gusti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/04/2009 14:06:20
   7 / 10
La qualita' tecnica del film non si discute!
Anderson ha uno stile inconfindibile e torna ad alti livelli dopo una pausa forse troppo lunga!
Aiutato da un protagonista perfetto e come spesso capita si tratta di Daniel Day Lewis che gira cosi pochi film che quasi fa rabbia!
Splendide alcune sequenze...quella iniziale dominata dalle immagini e senza una sola parola dove il regista ci fa conoscere il protagonista!
Molto belle anche le sequenza musicate(come quella dell'incidente)dove la colonna sonora martella lo stesso motivetto in maniera maniacale come è maniacale il comportamento del petroliere disposto a tutto per i suoi interessi...e a questo proposito è molto profondo il rapporto con il figlio distrutto dall'avidita'!Meno interessante,invece,quello con il "fratello"!
Ma non mi sento di premiarlo eccessivamente perche la storia in se non mi ha coinvolto in maniera particolare...Gia in molti hanno portato sullo schermo personaggi distrutti dall'avidita' verso il denaro e ci sono riusciti anche meglio!
Insomma l'idea non è delle piu' originali ma è realizzata molto bene grazie alle mani sapienti di Anderson e alla bravura di Daniel!

TheLegend  @  25/04/2009 15:38:44
   7½ / 10
un bellissimo film supportato da delle ottime interpretazioni e da un'ottima fotografia;forse solo un pò troppo lungo....

lapensocosì  @  25/04/2009 13:52:04
   6½ / 10
Quoto a pieno il commento di inferiore...avrei scritto le stesse cose.

NandoMericoni  @  25/04/2009 13:37:00
   7½ / 10
bel film con un daniel d. lewis a dir poco grandioso.
Forse a tratti è un pò lento e a tratti la sceneggiatura perde qualcosa ma forse è solo una mia impressione.

inferiore  @  24/04/2009 18:40:57
   6½ / 10
Paul Thomas Anderson dirige un film articolato che ci fa viaggiare verso gli stati uniti del sud di inizio secolo, attraverso giacimenti petroliferi e voglia di sviluppo economico.
Daniel Day-Lewis in grande spolvero si aggiudica la statuetta d'oro come miglio attore protagonista, premio assolutamente meritato.
Però il film è di una lentezza inimmaginabile. Annoia ed innervosisce proprio per questo motivo. Alcune scene sono da antologia, come ad esempio quella dell'esplosione del giacimento petrolifero dove il figlio del protagonista perde l'udito oppure la sequenza finale. Ma in fin dei conti il film non mi ha convinto più di tanto. Comunque resta bella l'ambientazione che è molto dettagliata.
Il finale è molto interessante, ma in fin dei conti, dovendo valutare il film per intero, non mi ha lasciato molto.
Resta comunque un buon prospetto sella sete di potere, l'avidità umana e la solitudine.

11 risposte al commento
Ultima risposta 10/05/2009 22.50.23
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voltagabbana  @  14/01/2009 04:19:30
   8 / 10
Grande film. Oscar per Daniel Day Lewys davvero meritato. Ottima fotografia e strepitosa colonna sonora.
Unica pecca : non mi è piaciuto l'adattamento dal titolo originale "There will be blood" che secondo me esprimeva meglio il senso della pellicola (meno male che almeno per il doppiaggio c'è un grande Pannofino che rende merito all'interpretazione del protagonista)

3 risposte al commento
Ultima risposta 07/02/2009 15.24.59
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Invia una mail all'autore del commento simone80  @  13/01/2009 00:35:47
   7½ / 10
Un' interpretazione di Lewis ka vale quasi da se il voto per una storia molto densa di significato ma ke in alcune parti va un po' lenta...

ronaldinho80  @  10/01/2009 02:29:33
   10 / 10
Film quasi da capolavoro! Daniel Day-Lewis è un grandissimo attore e ha fatto altri film capolavori Gangs Of New York, Nel Nome Del Padre e Il Mio Piede Sinistro

heartbreaker  @  29/12/2008 19:52:03
   7½ / 10
Lento, non lentissimo il film di Paul Thomas Anderson parla della scalata di un petroliere che lavora a mani nude ed in perfetto isolamento. Non crede in Dio e non crede nella gente, l'unica persona con cui riesce a comunicare è il figlio ma non durerà molto... troverà poi il fratello ma anche qui la storia finirà presto e nel peggior modo possibile.

Pessimismo è la parola chiave del film, un film dove la fotografia regna sovrana e dove le interpretazioni sono magistrali.

Consigliato ai fan del regista, ma anche a chi è curioso di vedere un film davvero ben fatto ma dalla difficile digestione.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  20/12/2008 10:22:37
   7½ / 10
L’ultimo lavoro diretto dal regista Paul Thomas Anderson.
Una narrazione che inizia con ”immagini silenziose” ma capaci di svelare l’essenza di un uomo, il solo ed unico protagonista di questo racconto dai toni decisamente drammatici (se vogliamo, e, a secondo delle chiavi di lettura usate, pregio o limite di questa pellicola), che percorre una fetta importante dei primi anni del ‘900 nell’america rurale a cavallo tra tradizione e modernità ..come non rivedere nella figura del protagonista quella di Charles Kane (del film di Welles “Quarto Potere”), però con una sostanziale differenza ovvero, lì dove l’aridità degli affetti risulta silente, sottomessa ad un particolare gioco di forze, qui tutto si espone in maniera sin troppo chiara che, ad esempio nel discutibile finale, si enfatizza oltre ogni logica.
Perfette risultano le scelte nei costumi, nelle scenografie, in una fotografia che sa cogliere perfettamente le sfumature di quelle terre aride, desolate, così come mirabile risulta l’accompagnamento sonoro che diventa voce narrante in alcune fondamentali scene (da ricordare quella in cui il protagonista porta il figlio a riparo dopo lo scoppio del giacimento di petrolio) ..il regista in questo racconto mette in piedi un affresco umano davvero poderoso, imponente, relegando tutto il resto a mero accompagnamento narrativo, raggiungendo così altissime vette espressive ma anche, e forse inesorabilmente, a delle cadute legate al tentativo di far viaggiare la storia su due binari non sempre paralleli.
Una prova magistrale per Daniel Day-Lewis che rappresenta il perno assoluto di questa pellicola, giustamente premiato con l’Oscar ..direzione tecnica anch’essa di ottimo livello da parte del regista Paul Thomas Anderson.

sestogrado  @  14/12/2008 21:54:44
   8 / 10
ritratto superbo di un self made man della fine dell'ottocento, un petroliere, che costruisce un impero iniziando a scavare quasi a mani nude. un personaggio imponente, difficile, assoluto, quasi fastidioso che sembra non amare nessuno al di fuori di se stesso. prova importante per Daniel Day Lewis che si conferma un grandissimo attore.

simonssj  @  02/12/2008 19:01:12
   9 / 10
l'ascesa fino all'onnipotenza di un semplice cercatore di petrolio che, con figlio a carico per impietosire i contadini delle terre ricche di oro nero, diventa ricchissimo a spese della sua anima. Vede il peggio in chi gli sta intorno forse per non guardarsi dentro ed ammettere di quanto sia brutto lui; il duello, a distanza e protratto nel tempo, tra Daniel e Eli è stupendo, così come il dialogo finale col figlio; da vedere, meritava sicuramente di più agli awards a parte la stupenda fotografia e la prova, sempre magistrale, di Day-Lewis

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/12/2008 16.01.10
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El Piccio  @  29/11/2008 14:18:24
   7 / 10
Do 7 al film sopratutto per la grande interpretazione di Lewis,ma è un 7 striminzito!!

laconico  @  27/11/2008 19:38:35
   6½ / 10
Sono costretto a non unirmi al coro di entusiasmo per questo film. Per carità, nulla da eccepire sulla regia, la fotografia, e gli interpreti... ma la storia non mi ha entusiasmato e la sua lunghezza è un aggravante. La lentezza (che spesso risulta un pregio in film particolarmente coreografici e/o introspettivi) è tangibile in molti momenti e qui appesantisce la narrazione. Dal mio punto di vista si poteva accorciare di almeno 30 minuti il film con grande giovamento per lo spettatore e per l'efficacia del film. Sontuosa la prova di Daniel Day Lewis, un vero gigante, che impersona il protagonista dandogli un grande spessore interiore. Oscar meritatissimo. Forse se la mia visione non fosse stata viziata da qualche aspettativa di troppo avrei dato un voto più alto.

Max78  @  18/11/2008 14:41:12
   8 / 10
Due anime che lentamente si tingono di nero, sporche, insudiciate e sopraffatte dal prezioso sangue della terra.

Meritatissimo l'oscar per Daniel Day Lewis che buca il video regalandoci un personaggio tanto complesso quanto raffinato.
Il comparto sonoro poi è una goduria per le orecchie.

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Ultima risposta 25/11/2008 16.56.39
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BlackNight90  @  16/11/2008 17:22:53
   9½ / 10
Questo film merita solo applausi.
Applausi scroscianti per Anderson, che realizza un capolavoro a mio parere superiore pure a Magnolia; standing ovation per il fantastico Daniel Day Lewis, uno dei migliori attori di tutti i tempi; applausi di incoraggiamento per il giovine Paul Dano, diventerà un ottimo attore ma qui ovviamente è surclassato, come il suo personaggio, dal favoloso Lewis.
Favolose le musiche, la fotografia che rende il film anche più cupo, i paesaggi aridi e desolati; una parabola epica ed affascinante, la storia di un uomo senza scrupoli, senza religione e senza famiglia (il figlio non è suo così come il fratellastro...), spietato ma anche paterno, un personaggio a tutto tondo che rimarrà nella storia così come il finale, uno dei migliori mai visti.
Un piccinin meno bello di No country dei Coen, col quale condivide una media assurda sul sito...
Da vedere e rivedere nonostante la lunghezza, questo è Cinema con la C maiuscola.

slint  @  08/11/2008 23:44:28
   9 / 10
Daniel è immenso,ennesima conferma,per me secondo solo a Pacino.

vale da solo il prezzo del biglietto,mi spiace non averlo potuto vedere al cine.

lordsynclair  @  30/10/2008 20:52:48
   10 / 10
ma non scherziamo per favore film da 10 secco

tesla  @  27/10/2008 17:43:18
   7½ / 10
Il film non mi ha colpito più di tanto......due voti in x la straordinaria interpretazione di daniel-day lewis...... ma sopratutto niente da invidiare a al pacino o a robert de niro.......

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  20/10/2008 13:56:26
   9 / 10
E' giusto che questo sia stato l'unico film della scorsa stagione ad essere rimasto fino all'ultimo in lotta per contendere la statuetta al magnifico lavoro dei Coen: un'opera classica a dir poco esaltante, trasportata e letteralmente trascinata da un Day-Lewis perfetto e mai sopra le righe, e affiancato da un Paul Dano rivelazione. La storia di un petroliere senza scrupoli e senza amore, attaccato all'oro nero e alla fama più di qualsiasi altra cosa, disposto a sacrificare l'unico punto fisso della sua famiglia pur di riuscire nella sua scalata impossibile.
Fotografia e regia impeccabili, così come accadde in "No country for old men", e una colonna sonora nera come il prezioso oro protagonista del film.
Anderson si rifà del mezzo passo falso compiuto qualche annetto fa e ci propone un'autentica opera d'arte di cui il cinema americano ne aveva assolutamente bisogno e che non riscopriva da tantissimi anni.
Immensa la scena finale, poco cinematografica ma tanto teatrale, resa incredibile dai migliori dieci minuti fornitoci da un attore in questo nuovo millennio.

Un capolavoro da non perdere assolutamente, non capisco la media così "bassa": There will be blood... un vero e proprio strike.

AMERICANFREE  @  13/10/2008 23:37:07
   7½ / 10
buon film con un grande Daniel Day-Lewis!! forse la durata e' un po' troppo lunga ma non annoia piu' di tanto! bel finale!

edegoal  @  09/10/2008 23:04:54
   8½ / 10
Il bello di questo film e come il regista riesce a mescolare film con il teatro(l'ultima scena da teatro è spettacolare) incentrandolo tutto sul protagonista interpretato magnificamente da Day-Lewis(Oscar meritatissimo).

La colonne sonore sembrano prese da film datati ma riescono perfettamente a ricreare lo stato emotivo del protagonista in ogni situazione come,ad esempio,la scena della prima trivellazione che mi ha fatto letteralmente venire un incredibile ansia.

Ottimo film,consigliatissimo!!!!!!!!

scabo  @  16/09/2008 18:42:08
   8 / 10
Un grande film e non solo per la straordinaria prova di Daniel Day Lewis. Girato con sapiente maestria da Anderson che riesce a dare il giusto ritmo ad una storia come questa. Molto ben curate le ambientazioni specie quelle relative alle trivellazioni con le condizioni di lavoro pessime e i rischi a cui erano sottoposti i lavoratori ad inizio 900. Ottima la fotografia, memorabili alcuni "duetti" tra il protagonista e il predicatore religioso. Da non perdere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  15/09/2008 12:23:16
   8 / 10
“Io sono un falso profeta, e dio è una superstizione”

Dopo, a mio parere buono Ubriaco d'Amore, a distanza di 5 anni, Paul Thomas Anderson torna con il suo ultimo ottimo film, ossia il Petroliere, storia tratta dal romanzo Petrolio! di Upton Sinclair.
There Will Be Blood (i titoli originali sono sempre i più belli!) è un'opera sentita e complessa che Anderson gestisce nel migliore dei modi.
La storia e le vicende hanno come epicentro Daniel Plainview e in particolare la morale e la deriva psicofisica di questo cercatore di petrolio ed ex minatore. Quindi era inevitabile trovare un grande attore che si sobbarcasse il compito di interpretare il difficile ruolo di protagonista assoluto e un'interpretazione estremamente complessa da realizzare. Ed ecco Daniel Day Lewis. Già premio oscar nel 1990 per l'interpretazione di Il Mio Piede Sinistro di Sheridan. Scelta azzeccatissima che porterà l'attore irlandese alla seconda statuetta e ad una interpretazione incredibile.
Il film è molto bello, a mio parere, con alcuni punti un poco lenti ma nel complesso molto interessante.
Certo ha tutte le caratteristiche del kolossal americano con una fotografia da urlo (Robert Elswit vincitore anch'egli del premio oscar), ottimi costumi, grandi ambienti e scenografie ed ottima regia.
Pecca forse nel ritmo ma senza ombra di dubbio questo film verrà ricordato per l'interpretazione di Lewis, sentita ed emozionante. Il personaggio e la psicologia di Daniel Plainview sono resi perfettamente ed anche l'evoluzione del personaggio stesso è meravigliosa.
Per concludere un bel film, anzi ottimo ma rimane quella sensazione che Anderson ha perso l'occasione per sfornare un vero capolavoro.

“Io vedo il peggio delle persone. Mi basta uno sguardo per sapere come sono. Io voglio comandare e mai, mai spiegarmi. Ho costruito il mio odio negli anni, a poco a poco”

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  08/09/2008 20:45:52
   8 / 10
Il nuovo fantastico film di di P.T. Anderson, vola decisamente in alto, nonostante argomenti e temi largamente noti (la ricchezza, il potere).
Eppure tutto è perfetto, perchè Anderson trova col sublime Day Lewis l'intesa perfetta.
Tutto il film è incentrato sulla sua figura del protagonista rabbioso, cattivo, avido e infine solo e folle. Quasi sempre in scena, Daniel Day Lewis ci regala una performance da antologia. E se il protagonista è da sempre un mostro di bravura, "Il petroliere" ha anche una rivelazione: il giovanissimo Paul Dano, già visto in "Little miss sunshine" e "fast food nation", nelle sue sporadiche apparizioni, regge ottimamente il confronto.

A completare il tutto, due sequenze da manuale. La prima, splendida, in cui Anderson mostra "l'inizio" , con l'idea di evitare le parole (per dire quanto Anderson mirasse in alto). La seconda invece è quella centrale dell'incendio al pozzo, forse la più spettacolare e intensa del film con una soundtrack tesissima e esasperata.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/09/2008 11:16:56
   7½ / 10
Bell’esempio di cinema classico che segna il ritorno su ottimi livelli di P.T. Anderson dopo il sopravvalutato “Ubriaco d’amore”.
Forte di una colonna sonora eccellente e di una fotografia altrettanto buona “Il petroliere” è la storia di Daniel Plainview,interpretato da un monumentale Daniel Day-Lewis,spietato cercatore d’oro nell’Ovest degli U.s.a. di inzio novecento.
Il film gira intorno alla prepotente figura di quest’uomo,il cui unico scopo è quello di trovare l’oro nero misurandosi in una continua sfida con la terra,in una metaforica battaglia che pare non aver altro obiettivo se non quello di trivellare e pompare quanto più petrolio possibile.I proventi del suo lavoro passano in secondo piano,Daniel non sa quasi che farsene ed il suo unico sogno è quello di costruirsi una casa accogliente.Dietro quello che potrebbe apparire come un uomo umile ed ingenuo,si nasconde invece un grande affabulatore,privo di coscienza e pronto sfruttare chiunque possa aiutarlo nell’impresa di trovare nuovi pozzi.A farne le spese è soprattutto il figlio,con il quale l’uomo vive un rapporto finalizzato allo sfruttamento del ragazzo che verrà allontanato nel momento in cui non tornerà più utile.
Anderson analizza il coinvolgimento della religione nell’ambito dell’economia attraverso la figura di un predicatore squilibrato(il bravo Paul Dano) che prima attira il petroliere nelle sue terre, ma poi non riuscendo più a controllarlo ne rimane atterrito.Il loro incontro/scontro si risolverà nel finale,sicuramente molto teso ma che personalmente ho trovato come la cosa meno riuscita di tutta la pellicola.
Importante sottolineare anche la mancanza di figure femminili di rilievo e di conseguenza di un nucleo famigliare,Daniel è infatti un misantropo,odia il prossimo e la sua famiglia è costituita da un figlio,di cui tra l’altro non è neppure il padre naturale,preso a carico solo per addolcire i proprietari terreni nelle sue trattative di affari e un fratello che si rivelerà essere un impostore.
La regia di Anderson è davvero eccellente, divisa tra primi piani di rara intensità ed inquadrature ad ampio raggio sui suggestivi paesaggi rurali e desertici.Alcune sequenze sono da antologia,bellissima quella iniziale in cui senza proferire parole vengono illustrate la caparbietà e la determinazione di Daniel,altrettanto notevole quella dell’incendio al pozzo petrolifero.
Film interessante che nonostante un ricercata lentezza narrativa coinvolge abbastanza,la pellicola è tratta da un romanzo di Upton Sinclair intitolato “Oil!” e si ispira alla vita del magnate petrolifero Edward Doheny.

4 risposte al commento
Ultima risposta 06/09/2008 11.33.31
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/08/2008 21:28:32
   7 / 10
Credo che il pregio maggiore di questo ambizioso film di Anderson (dal romanzo di Upton Sinclair? Uno dei più dimenticati autori americani) sia l'alternanza tra vecchio e nuovo, tra realismo e iperrealismo, tra l'epicità pioneristica e il manierismo visivo.
Come sontuoso affresco non fa una grinza: è indubbiamente un film importante sorretto dall'istrionica performance di Day-Lewis o dalla regia "fordiana" di A., ma alla fine lascia una forte sensazione di affettata freddezza.
Visivamente superbo, vero, ma altrettanto risibile perchè non riesce a scovare fino in fondo nella ragione umana, rendendo il protagonista in balìa degli stessi meccanismi che lo rendono tanto (insolitamente?) avido cinico e amorale.
Si è parlato di Ford o di Preston Sturges, ma Day-Lewis sembra fare il verso più a Walter Brennan (se qualcuno lo ricorda...) che a John Wayne, la dimensione materialista della vicenda sembra un ritratto Steinbeckiano del Barry Lyndon kubrickiano.
La regia di Anderson è spiazzante e controversa, e l'approccio stilistico - per quanto discutibile - è davvero inedito.
E lo stesso vale per l'improbabile prete, che non riesce a trasmettere una partecipazione soggettiva nella storia, davvero troppo fuori le righe...

In verità ci sono immagini bellissime, ma le emozioni sono congelate da un'eccesso di zelo, o di formalismi (il "dialogo tra sordi" padre vs. figlio finisce per diventare stucchevole e pretestuoso).
Il momento migliore, quello più autentico, è l'arrivo del "fratello", un'amicizia che si trasforma in un letale meccanismo competitivo.
C'è poi l'esplosione nel pozzo, una delle sequenze più spettacolari e simboliche del cinema di oggi, e a questo punto potrei strappare l'8 e vivere felice e contento.
Ma le potenzialità del film erano enormi, molto più del pur egregio risultato, pertanto stavolta mi sento più intransigente

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2009 16.49.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  05/08/2008 23:12:27
   8 / 10
un ottimo film, come i precedenti del regista, purtroppo parte esageratamente con il freno tirato

dagon  @  03/08/2008 20:31:44
   8½ / 10
onore al merito: Anderson ha il coraggio di realizzare un film fuori dagli schemi narrativi moderni, per ritmo, scenggiatura (basterebbe il finale) e soluzioni visive. Fotografia e sonoro da applauso, gigantesco Day-Lewis (da vedere in originale)

tabularasa  @  05/07/2008 15:53:45
   8 / 10
grande d.d.lewis.come al solito si dimostra il migliore.
per quanto riguarda il film,nei primi minuti si descrive benissimo la durezza e la rudezza dei tempi e degli uomini di allora.
esempio di un vero self-made man che mi dispiace ammetterlo a fai così o niente successo.
il finale mi sembra un pò frettoloso.

marfsime  @  26/06/2008 18:47:01
   7½ / 10
Veramente un buon film..l'ascesa di un uomo che diventa ricco grazie al petrolio ma che alla fine rimane solo e abbondanato da tutti..compreso il figlio che tanto aveva amato quando questi era ancora un ragazzino. Dimostrazione che i soldi aiutano..ma non sono tutto..merita una visione.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  22/06/2008 02:19:53
   8 / 10
Bellissimo, monumentale, Daniel Day Lewis poi e' stupefacente. Peccato (o per fortuna) faccia pochi film.

Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  09/06/2008 12:01:02
   7 / 10
devo dire che mi è piaciuto anche se è un pò troppo lungo e alla fine del film avevo come la sensazione che mancasse quel tocco magico che forma il capolavoro.
daniel day-lewis è sempre una garanzia e l'oscar è più che meritato

Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  01/06/2008 22:55:03
   9½ / 10
kakio ... non c'è niente più bello al mondo che un'interpretazione del grande Daniel Day-Lewis ne Il Petroliere, un'opera incompleta dai Gangs of New York, pian piano che si arriva al finale il film diventa un teatro, specialmente la scena finale - un lavoro magnifico del giovane P.T. Anderson, meritate le nomination

Pink Floyd  @  30/05/2008 17:55:02
   6½ / 10
Daniel Day Lewis doveva vincerlo l'Oscar -e così è stato- per questa stupefacente interpretazione. Nel ripercorrere i passi di novello Mazzarò, l'attore ci mette tutto se stesso. Memorabile al scena nel campo da bowling -dove il petroliere mangia e dorme!!!-

Per il resto un discerto film, non certo il tanto decantato capolavoro.
Buone le musiche e la fotografia dei deserti, ogni scena riflette la sete di scalata del petroliere.
Tuttavia non gli può essere perdonata la lunghezza: poteva e doveva durare almeno un'ora in meno! -non dura 2,38h come segnalato!-

A ogni modo rimane nella memoria questo agghiacciante, oscuro personaggio di stampo verghiano, pronto a sacrificare nella maniera più becera gli affetti pur di riuscire nella sua arrampicata.

Magiko  @  25/05/2008 12:34:09
   6½ / 10
Una pellicola particolare da capire fino in fondo. La storia ha molti spunti interessanti e gli attori sono molto carismatici. Nonostante ciò il film diventa noioso e difficile da seguire( cosa che non bisogna fare per capirlo al meglio).

antonioba  @  30/04/2008 15:49:41
   7½ / 10
Film capolavoro sulla solitudine sull'ossessione di un uomo. Sa raccontare la disgregazione provocata dal petrolio, la ricerca della ricchezza anche a costo di gravi perdite come l'udito o la vita. Un pò sopra le righe la recitazione del protagonista

APone  @  23/04/2008 23:16:22
   7 / 10
Forte, crudo e cinico come la realtà.

Ritratto molto ben eseguito del periodo della caccia al petrolio negli Stati uniti, la vita dura e priva di passioni.
Se una morale si può trovare è che i soldi, il potere e lavidità portano non danno la felicità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  19/04/2008 11:34:09
   10 / 10
Straordinario capolavoro di Anderson che entra di diritto nella storia. Uno scandalo la vittoria agli oscar di No country for old man a discapito di questo film,ma che codesti premi siano ormai una buffonata è risaputo. Così come è scandalosa la traduzione del titolo in italiano.
L'inizio è meraviglioso,un omaggio al cinema. E il finale è Kubrick allo stato puro.
Nella figura di Daniel Plainview io ho rivisto l'immagine che noi tutti abbiamo dell'America di oggi,e in particolar modo della figura di Bush. Entrambi utilizzerebbero i propri figli,la chiesa e la bontà delle persone per raggiungere l'obiettivo bramato dell'oro nero e quindi della ricchezza.
L'interpretazione di Day Lewis è metà film,è come quella di Nicholoson in Shining o come Brando in Apocalypse Now,in una parola è Storia. Bravissimo anche Paul Dano,che invece ci mostra il marcio presente nella chiesa.
Se poi ci aggiungiamo la colonna sonora a dir poco geniale di Jonny Greenwood,oppure la fotografia e sequenze indimenticabili, otteniamo il più bel film partorito da inizio millennio a oggi (e non solo).
P.T.Anderson è forse l'unico regista in circolazione che potrebbe essere paragonato al maesto Kubrick,e spero di non sbagliarmi quando dico di aver trovato chi possa raccogliere la sua eredità.
Non mi resta che aspettare con ansia il suo prossimo film.

4 risposte al commento
Ultima risposta 27/04/2008 12.34.20
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Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  15/04/2008 16:57:01
   7 / 10
La storia del petroliere è la storia dell'uomo di questo secolo.
L'inizio della modernità, del benessere si trasforma col tempo in ambizione, avidità, arroganza e cattiveria nei confronti del prossimo per cercare di raggiungere un "traguardo" inarrivabile .

Quando giunge il momento nella vita di un uomo in cui si può affermare: ho abbastanza denaro e potere non voglio niente di più?

Sia il protagonista un superlativo (come sempre) Daniel D. Lewis sia il predicatore spendono la propria vita alla ricerca di denaro, potere, successo perdendo lungo la strada gli affetti più cari: Il rapporto col figlio per il protagonista e il rapporto con il padre del predicatore.


Il film è una critica feroce sia al capitalismo moderno (il petroliere) sia alla figura della chiesa (il predicatore) troppo spesso rappresentata da persone bigotte che cercano di apparire come figure antitetiche rispetto al denaro e al potere, ma che invece molto spesso vanno a braccietto.

Ottima la regia ma soprattutto la fotografia.
Unico neo l'eccessiva lunghezza una mezz'ora in meno non avrebbe guastato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/04/2008 21.18.40
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viagem  @  09/04/2008 23:05:12
   7½ / 10
Appena uscito dal cinema confesso di essermi sentito un po' deluso, chissà perchè mi aspettavo la saga di una famiglia di petrolieri, una storia di persone. Il petroliere non è niente di tutto questo, è una sorta di affresco di caratteri tipici dell'america del primo novecento. Si racconta la follia umana espressa da 2 punti di vista diversi e speculari: l'ambizione di un cercatore di petrolio e quella di un predicatore ovvero un cercatore di anime. E la modalità con cui tutto ciò viene illustrato è pure assolutamente originale, una sorta di opera lirica, di esaltazione dell'avidità umana. Colori forti, facce annerite dal petrolio, rabbia che scorre sottopelle, musica in continua tensione: ogni senso viene fatto vibrare da quest'opera visionaria e sicuramente impreziosita dalla sublime recitazione di Daniel Day-Lewis.

maxco  @  08/04/2008 17:37:58
   8½ / 10
Grande film! Una visione non facile ma totalmente ripagata alla fine...

gruxxu  @  31/03/2008 21:43:39
   7 / 10
Da Anderson mi aspettavo molto di più.. bel film indubbiamente ma non alla pari di alcuni altri suoi.. un D.D. davvero incredibile.. colonna sonora a volte un po' troppo eccessiva ..

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lookinis  @  30/03/2008 11:15:14
   7 / 10
Finale da capolavoro...però un film con momenti un po' troppo lenti quasi con necessità di "riempirlo". da vedere, da non rivedere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Lucamax  @  25/03/2008 22:51:10
   10 / 10
A cinque anni di distanza dalla distorta e surreale “love story” di Ubriaco d’amore il regista/sceneggiatore statunitense Paul Thomas Anderson cambia decisamente registro e torna alla regia con una pellicola dura, profondamente cupa e pessimista - si potrebbe parlare di pessimismo cosmico -, che a differenza di tutti i suoi lavori precedenti non lascia alcuno spazio a possibilità di speranza o di redenzione. Come in Ubriaco d’amore, però, Anderson mette di nuovo al centro della narrazione un unico personaggio, rimanendo dunque ancora lontano dalle narrazioni multiple e dagli incastri di varie vicende umane di evocazione altmaniana di Boogie Nights e Magnolia, che lo avevano imposto prepotentemente all’attenzione della critica internazionale.
La nuova opera del trentottenne cineasta originario della San Fernando Valley è un film audace, tanto coraggioso quanto complesso e al contempo profondamente radicato nella cultura americana e, come ha felicemente scritto più di un mese fa su “Il Manifesto” Giulia D’Agnolo Vallan, nelle sue due anime primarie (il capitalismo e l’evangelismo); un lavoro di grande valore che di certo meriterebbe di essere visto almeno una seconda volta prima di essere giudicato, così da avere la possibilità di coglierne le diverse sfumature e i molteplici temi suggeriti tra le righe.
Ambientato a cavallo tra il XIX e il XX secolo (e più precisamente tra il 1898 e il 1927), Il petroliere è stato definito giustamente da diversi critici americani un “character study”, vale a dire uno studio approfondito su un unico personaggio. Effettivamente la pellicola si concentra quasi esclusivamente su Daniel Plainview (Daniel Day-Lewis), un uomo taciturno, essenzialmente solitario e misantropo, ossessionato dall’idea di arricchirsi grandemente scovando e comprando a somme molto basse territori colmi di “oro nero”. Oltre a Plainview - che è chiaramente una demitizzazione personificata del classico “self-made man” a stelle e strisce - l’altro personaggio che riveste una grande importanza all’interno della pellicola è Eli Sunday (interpretato dall’ottimo Paul Dano), l’ambiguo predicatore della comunità in cui giunge l’avido cercatore di petrolio e nella quale si svolge la estesa parte centrale della narrazione. Anderson ci mostra l’inarrestabile e progressiva ascesa del protagonista principale senza giudicarlo, senza infingimenti, evitando abilmente - come d’altronde ci ha abituati fin dal suo esordio con Sidney - di assumere atteggiamenti moralistici che sarebbero risultati del tutto fuori luogo; e nel frattempo introduce lentamente la sinistra figura del predicatore, che a poco a poco si rivela essere sempre più vicina e simile a quella di Plainview. Dal film emerge uno sguardo impietoso, privo di banali edulcorazioni, sull’avidità, l’egoismo e l’ipocrisia che albergano nell’animo umano. Ciò che realmente sorprende è l’eclettismo di Anderson, il quale si mette in maniera encomiabile al servizio della storia che deve narrare e offre una prova registica sobria e composta (caratterizzata perlopiù da leggeri movimenti di macchina e spesso persino dall’utilizzo della macchina fissa), molto lontana dallo stile dominante in Boogie Nights, Magnolia e Ubriaco d’amore, che si alimentava spesso di piani sequenza, rapidi e irrequieti movimenti di macchina e panoramiche a schiaffo. Ed è proprio questo rapporto di apparente estraneità tra Il petroliere e il resto della sua filmografia che a nostro avviso rappresenta il più evidente indicatore della maturità e della grandezza dell’ancora giovane Paul Thomas Anderson: solo un grandissimo regista con un’eccellente padronanza del mezzo cinematografico è in grado di realizzare ottimi film così diversi tra loro sul piano estetico in nome dell’aderenza alle esigenze narrative, così come esclusivamente un eminente cineasta può riuscire nell’impresa di non ripetersi mai, cercando costantemente nuove sfide. Come in tutti i suoi lungometraggi precedenti, la colonna sonora è una componente narrativa essenziale che ha lo scopo di immergere completamente lo spettatore nella dimensione filmica, contribuendo in maniera decisiva alla costruzione di una forte e duratura empatia. La musica per orchestra composta da Jonny Greenwood è straordinaria e in alcuni punti chiaramente ispirata a quella di Ligeti e Penderecki utilizzata da Kubrick in 2001 e Shining. Da sottolineare la sublime prova d’attore di Day-Lewis, la splendida fotografia e l’agghiacciante sequenza finale che nel rapporto tra musica e immagini ricorda Arancia Meccanica.
[Fonte: Cinem''art]

Che ne pensate??

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Ultima risposta 25/05/2008 12.29.54
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ceylon  @  25/03/2008 15:31:40
   9 / 10
Non credo si possa stigmatizzare questo capolavoro dicendo che 3/4 del fascino dipenda semplicemente dalla straordinaria interpretazione di Daniel Day-Lewis. E' tutto il film a trasmettere un messaggio fortissimo, anzi più che altro a disegnare (esimendosi dal giudizio) una vicenda dal forte impatto e che ne può simboleggiare cento in realtà. Sono sinceramente rimasto incantato: sono ambientazioni che amo, quei silenzi col fruscio del vento nel deserto che valgono più di mille parole (ad esempio

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
, immagini grandiose e spettacolari (incendio della torre petrolifera), istrionico protagonista solista senza Dio (anzi gli <piacciono un pò tutte le religioni>, soprattutto il Dio-Dollaro/Petrolio) e che focalizza l'attenzione, contornato peraltro da abili vassalli (Paul Dano).
Per quel che mi riguarda, non mi piace allinearmi con l'Accademy per passare da pseudo-intenditore, ma non posso non essere d'accordo per l'Oscar a Day-Lewis e la nomination contesa al gran "Non è un Paese per vecchi".
Saluti

Wally  @  24/03/2008 13:51:40
   7 / 10
Dò 7 perchè Daniel Day Lewis è un attore eccezionale e tutti gli altri recitano molto bene, peccato perchè è una gran rottura di..... per una buona parte del film!

Raffa§  @  24/03/2008 12:42:39
   7½ / 10
Un film in cui la parola degli attori è molto rara, film che dura ben 2.38. E' chiaro dunque che uno dei punti forti di questo film sono i paesaggi, stampati sullo schermo come ritratti di una america povera e arida ma che sotto di sè nasconde una grande ricchezza che resta cmq fine a sè stessa. Secondo punto di forza sicuramente gli attori: in primis il protagonista Day-lewis, che fosse un ottimo attore si sapeva già dalle interpretazioni di "nel nome del padre" e ne "il mio piede sinistro", qui non tradisce il suo nome facendo trasparire, nei pochi dialoghi, la sua ossessione verso il petrolio e verso la ricchezza e soprattutto il potere che quel liquido diabolico può creare nelle mani di un uomo! Uomo fra l'altro che esternalizzerà tutta la sua pazzia e aridità interiore, come i famosi paesaggi, verso la fine del film, dove il protagonista si ritrova nell'inferno materiale che lui stesso si è creato! Anche Paul Dano, per chi ha visto Little Miss Sunshine sa di chi sto parlando, mi ha lasciato un'ottima impressione nell'interpretare questo predicatore folle in cui sicuramente il suo primo scopo non ero certo quello di salvare anime!

Film dunque duro e introspettivo! Da vedere!

Burdie  @  19/03/2008 22:59:12
   6 / 10
Bah!..un po' deluso; molto buio in tutti i sensi.

Il Cacciatore  @  19/03/2008 12:28:40
   8½ / 10
Gran bel film.....lungo ma mai noioso. Storia intrigante e fotografie stupende, tutto ciò impreziosito da uno stratosferico Daniel Day Lewis (BRAVO!!!).
Da vedere e rivedere la discussione nella sala da bowling:

filobor7  @  18/03/2008 10:20:53
   7½ / 10
Lungo, ma mai noioso, anzi.
Alcune scene corali, come l'incendio della piattaforma sono strepitose. Sembrava di assistere ad un'opera a teatro per movimenti delle comparse,uso delle luci e delle musiche.
Eccezionale D.D.Lewis(non trascurerei il doppiaggio di Pannofino, secondo me ottimo. Se l'avete perso come attore recita in una parte divertente in "notturno bus").

Direi che le aspettative sono state ampiamente rispettate.

Saluti.

magallanes76  @  16/03/2008 01:54:32
   6 / 10
grande daniel day lewis, da solo vale la pena di vedere il film, tiene bene nonostante la lunghezza, ma quando ti aspetti che dia la sterzata finale la storia si perde, peccato perchè poteva essere un gran film

G-nomo  @  15/03/2008 17:41:44
   8½ / 10
Trama volutamente semplice (non è questa la forza del film). Una storia drammatica e di un'intensità crescente (memorabile il discorso nella stanza da bowling) sorretta dalla recitazione di uno STRATOSFERICO Daniel Day Lewis (e del suo antagonista predicatore). Il tutto contornato da paesaggi meravigliosi e ricostruzione storica perfetta!

KILL 74  @  14/03/2008 12:00:13
   7½ / 10
Bel film le quasi tre ore sono volate... BELLO NON MI ASPETTAVO
COSI LA TRAMA...
un po troppo esagerato il finale, un mondo di pazzi!!!!!

Romulus&Lilith  @  13/03/2008 22:02:18
   7 / 10
film avvincente e coinvolgente.

eraserhead  @  13/03/2008 19:21:26
   10 / 10
Un film che ti ricopre di nero con una grandissima colonna sonora. Daniel day lewis. E ho detto tutto. Impressionante, soprattutto in lingua originale.

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belfagor  @  10/03/2008 20:03:18
   7½ / 10
Tipico film confezionato per gli Oscar. Ben interpretato e ben diretto, alla fine, però, lascia una punta di perplessità...

ingsissi  @  08/03/2008 12:04:23
   6 / 10
Vorrei dare un voto molto più alto solo per la colonna sonora. Il buon vecchio Greenwood non tradisce. Suoni distori, sparati a volume altissimo nelle orecchie, che ti distolgono, per fortuna, del resto del film che a tratti annoia, ma anche diverte, per il susseguirsi di sventure che capitano al povero Daniel.
Le immagine sovraesposte del deserto, chissà perchè, mi piaciono sempre molto...

DjDiabolik  @  08/03/2008 00:47:18
   6½ / 10
La fine ti lascia un pò di *****!
Fino alla metà del film non si capisce nemmeno i personaggi e il loro ruolo, si lascia vedere però.

walkabout  @  07/03/2008 17:27:50
   8 / 10
Un film che mostra il "lato sporco" del sogno americano, irrealizzabile se non ci si vuole corrompere con l'inganno e l'omicidio. Daniel Day Lewis eccezionale, cast in generale ottimo, trama lineare per un film fa più leva sui risvolti psicologici dei personaggi che sull'impianto narrativo (come preferisce il sottoscritto). Ottima fotografia, satura e sporca, regia impeccabile e musiche di Greenwood (sebbene non del tutto inedite, alcune usate già in Bodysong) coinvolgenti che si sposano perfettamente al montaggio. Dura tanto ma scorre che è un piacere (ci sono scene anche di 20 minuti, ma sono così ben congegnate che sembra durino 5).

Invia una mail all'autore del commento aeroboy85  @  07/03/2008 12:03:00
   6½ / 10
Questo film meriterebbe un 7 pieno, però l'unica cosa che non mi è piaciuta sono state le musiche, sopratutto a inizio film, davvero irritanti!
Il film è lungo, lento ma fatto molto molto bene. Lui è di una bravura eccezionale!

Invia una mail all'autore del commento logical  @  07/03/2008 02:20:24
   6 / 10
Mondo pozzo piace agli americani, da Cinque pezzi facili in poi, ma forse anche prima; sa di frontiera, di sfida uomo-natura, sa di sforzo titanico e sensibilità animale ma ovviamente e sempre e soprattutto di soldi. Si compra la terra, si comprano le anime morte di chi le abita, si trivella e si gioisce del grande schizzo nero, ok?
Daniel Day-Lewis sembra appena uscito da l'Età dell'innocenza, ancora con gli stessi vestiti e gli stessi baffi e questo film gli è cucito addosso come un vestito per dare luce a tutte le doti della sua recitazione elisabettiana. A volte sembra il fratellino di Al Pacino, stesso ghigno satanico, stesso piglio parapatologico, stessi maestri all'Actors' Studio, mentre per l'inseguimento finale evoca Guidobaldo Maria Riccardelli urlante 'M_erdaccia! M_erdaccia!" a Fantozzi.
Discontinuo come l'assurda colonna sonora - che almeno ha l'onore di provare a non essere una compilation - il film non racconta e non immagina nulla che non sia prevedibile eppure si sta a guardare come davanti a un fiume, indifferenti, ipnotizzati, assorti.

Bomber&Bionda  @  05/03/2008 14:16:11
   10 / 10
Non stiamolo a menare che questo film è lento eh? Mi meraviglio che solo pochi eletti riescano a percepire la grandezza di questo capolavoro. Qui ci raccontano la storia di un uomo solo, frustrato, ma allo stesso tempo ambizioso fino al midollo, testardo e che non cambia idea nemmeno se lo fucili. Tutti poi parlate di Lewis come il protagonista indiscusso, ma nessuno ha citato il predicatore! Mi volete dire che questo è stato un ruolo da fanfaroni? Fenomenali i suoi monologhi, carichi di un energia e di un adrenalina che non tutti i dialoghi hanno. Finale stupendo, uno dei migliori film mai usciti negli ultimi anni. E ora mi rivolgo a voi, cari amici che leggete filmscoop: date retta a me che vi consiglio bene, non date retta a chi non è in grado di capire la vera essenza del Petroliere! In questo modo non uscirete certo insoddisfatti dopo la visione di questo film. Andatelo a vedere prima che non lo diano più pazzi!

benzo24  @  04/03/2008 03:51:29
   6 / 10
straordinario daniel-day lewis come sempre (la sua interpretazione mi ha ricordato quella di kitano in blood and bones, anche se kitano è più intenso), ma il film a mio parere non è del tutto riuscito. la regia di anderson ( non mi è mai piaciuto il suo stile) la trovo troppo pesante e a tratti noiosa. l'interpretazione di paul dano la trovo un po' troppo sopra le righe e quindi rende il suo personaggio poco credibile. scontata poi la scelta del figlio che si sposa con la ragazza della sua infanzia. alcune azioni non sono ben motivate. un film che sa di già visto e di già sentito (la colonna sonora) se non fosse per la straordinaria interpretazione del suo protagonista non varrebbe neanche la pena di guardare

9 risposte al commento
Ultima risposta 10/03/2008 18.09.06
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Tom24  @  02/03/2008 15:50:35
   7 / 10
Bravi gli attori, storia originale, ottima regia. Ma non mi ha convinto del tutto.

Sestri Potente  @  02/03/2008 11:26:31
   8½ / 10
E' senza dubbio Daniel Day-Lewis l'eroe indiscusso di questa storia, sia dal punto di vista positivo che negativo. Un uomo ambizioso, competitivo, disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Questo lo capiamo subito dalle prime immagini, dove per recuperare un minerale rischia addirittura la vita; ma tutto ciò si ripete nella parte finale dove

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Si tratta indubbiamente di un film impegnato ma non per questo noioso: una volta che si entra nella storia tutto diventa coinvolgente e superlativo.
Magistrale il faccia a faccia che conclude il film, una sequenza questa, che rimarrà negli annali del cinema.

manera4  @  02/03/2008 11:16:45
   8½ / 10
Ottimo film;molto impegnato ma godibile.
L'avidità americana è rappresentata in modo eccellente; una continua ricerca del potere.
La triste vità di chi ha tutto ma in realtà non ha niente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/03/2008 14.19.17
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  01/03/2008 17:27:56
   7 / 10
Un buon film,l'ho trovato un po lento in alcune parti,forse un po troppo lungo.Grandiosa l'interpretazione di Daniel Day Lewis.

rapture  @  29/02/2008 13:18:41
   8½ / 10
Nessun interesse per denaro, donne, famiglia, ma una inarrestabile brama di competere, di mostrare agli altri di essere il re incontrastato della giungla, di essere QUALCUNO. Anche la religione è un mezzo come un altro per raggiungere tale obiettivo ed è un tema affrontato da Anderson in modo piuttosto incisivo.
Scontato dire che la fotografia è bellissima, perfetta la ricostruzione dell'epopea e l'interpretazione di Daniel Day-Lewis, e i tempi sono più che dilatati in relazione alle vastissime lande desertiche.
A livello di spessore, quest'opera è decisamente più sconvolgente del "miglior film dell'anno", dove i significati hanno cercato forzatamente di inserirli e son rimasti in superficie.

"Io non ho nessuna fede in particolare, mi piacciono tutte. Sento di appartenere a tutte le fedi!"

suzuki71  @  28/02/2008 09:48:43
   8 / 10
Daniel Plainview è un personaggio assolutamente ben caratterizzato sceneggiato e interpretato. Come suggerisce il suo nome, è la rappresentazione di un uomo semplice, che crede alle sue mani e al suo lavoro, che crede disperatamente nella sua vita. E' uomo nuovo e laico che si scontra contro la barbarie della illusione religiosa. E' davvero notevole come nonostante le azioni crudeli di quest'uomo se ne resti comunque legati, e si è pronti a tutte le giustificazioni. Avido? Ha firmato un grosso assegno a suo figlio, nonostante i limiti del loro rapporto. Disamorevole? La sua pazzia non è forse legata al suo senso di colpa verso il suo bambino? Crudele? Cosa è veramnente crudele, perpetuare visioni angeliche e fede irrazionale su persone ignoranti o fare giustizia di un impostore? Daniel Plainview resta un personaggio ammirevole. Questo film di soli uomini, caratterizzato da una magnifica fotografia e dall'interpretazione da oscar del protagonista, è solido e ben costruito, efficace come una trivella ben localizzata.

Ezechiele 25.17  @  27/02/2008 14:29:53
   7 / 10
trovo che il titolo italiano sia assolutamente fuori luogo e fuorviante, there will be blood ci fa capire in pieno quale sarà il punto di arrivo del protagonista spinto dalla sua totale avidità. La trama però ha deluso le mie aspettative: poteva essere approfondita e curata meglio la contrapposizione tra i 2 poteri, economico e temporale, rappresentati dal protagonista e dall''antagonista, e assumere proporzioni ben maggiori, risaltando quella che voleva e doveva essere una critica nei confronti della politica economica statunitense incentrata sul petrolio. Petrolio che ai giorni nostri è divenuto sangue ed un strumento di degrado umano che unito all''avidità dei popoli ci spinge verso l''ingordigia calpestando i diritti umani e le stesse religioni di qualunque natura siano.

Da questo punto di vista è stato un capolavoro mancato.

Dal punto di vista cinematografico, regia, fotgrafia e colonna sonora sono portati ai massimi livelli! notevole anche la ricostruzione del periodo storico e la costumistica che ci riportano magistralmente ai primi del 900 e risaltano le problematiche di allora.

Discorso a parte anche x i 2 attori principali: Ottimo Paul Dano che a 23 dimostra di poter aspirare all''oscar come miglior attore non protagonista! sentiremo parlare di lui in futuro.
Divino Daniel-Day Lewis che va oltre la recitazione calamitando l''attenzione del pubblico senza mai annoiare facendoci dimenticare che il film supera le 2 ore e mezza. Potrei continuare a tessere le sue lodi ma credo sia superfluo.
Oscar strameritato

4 risposte al commento
Ultima risposta 29/02/2008 12.48.13
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  26/02/2008 09:38:29
   8 / 10
Ancora una volta il titolo italiano c’azzecca poco, Il petroliere rimanda alla classica saga epico-familiare americana, il film di Anderson non è questo . Molto più consono il titolo originale: Where will be blood che incarna perfettamente il soggetto del film.

Il percorso soprattutto introspettivo di un misantropo brutalizzato, forse, dai “terribili inizi” parte molto lentamente per acquistare via via intensità emotiva in un climax d’effetto che si realizza pienamente nel grandioso finale. L’odio che cresce e si nutre dei contrastanti rapporti umani sui quali il protagonista, suo malgrado, ipocritamente deve investire, lo condurrà alla fine all’agognata gelida solitudine( “Ho finito”).
Ma c’è anche molta America nel film, dal capitalismo sfrenato ad un ancora più ossessivo evangelismo, il protagonista incarna il primo e distrugge il secondo o forse no, sta al di sopra di entrambi, dipende dalla visione dello spettatore, se concentrata sul collettivo o sull’individuale.
Sicuramente un 10 e lode a D.D. Lewis, che ci ha regalato oltre due ore di strabiliante bravura recitativa, cogliendo del suo personaggio ogni sfumatura, sviluppandola poi con abilità sorprendente. Oscar strameritato.

Invia una mail all'autore del commento vlad  @  25/02/2008 15:31:44
   6½ / 10
Bello, ben fatto e assolutamente convincente. Daniel Day Lewis, intendo. Il resto del baraccone lascia parecchi punti aperti ed è assai discontinuo e mal raccontato. Notevole, l'epilogo tra Eliah e Daniel sulle piste da bowling.
Di queste quasi 3 ore, la maggior parte passate a bramare una sigaretta tutta mia, ciò che ha stuzzicato maggiormente la mia attenzione è stata la capacità interpretativa di DDL nel trasmettere l'assoluta umanità e innocenza del sentimento Odio. Nasce dalla gente, l'uomo-macchinario che divorerà la sua stessa culla.

gei§t  @  24/02/2008 15:44:05
   6½ / 10
il petrolie e la ricchezza si pagano col sangue... la follia, la perdizione, l'egoismo si impadoniscono di Daniel ma anche di chi gli sta attorno come una brutta malattia; l'avidità che distrugge l'uomo. Un bel film che però a tratti diventa abbastanza pesante, provoca quasi fastidio vedere dove possa arrivare l'egoismo umano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  24/02/2008 12:57:54
   6½ / 10
Capolavoro?Da oscar? Direi di no........certo un bel film con delle tematiche importanti,un D.D.Lewis all'ennesima potenza ma è mancato qualcosina......probabilmente troppo lungo,ottimo il modo con cui viene affrontata l'avidità,un pò meno la religione.........cmq da vedere perchè il talento di Paul Thomas Anderson dopo Magnolia e Boogie nights

yutatabuse  @  23/02/2008 15:38:03
   6½ / 10
Bel film, senza dubbio, storia, regia, DD Lewis, ambientazioni, completezza dei temi trattati sono indiscutibili, ma gli è mancato qualcosa, non mi ha appassionato.

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