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Discreta commedia, tratta dal romanzo breve di Twain "La banconota da un milione di sterline", che mette in evidenza le contraddizioni e i paradossi che il denaro genera nella mente e nei comportamenti delle persone. Un film, che secondo me ha gettato le basi per ispirare altre commedie negli anni a seguire, capace di intrattenere e far riflettere in maniera agrodolce e senza mezze misure anche se con qualche lieve ingenuità. Bene il cast, anche se il portamento di Peck non si adatta molto alla parte dello squattrinato sfortunato.
Una commedia piacevole, forse non adeguatamente pungente, ma che mi pare essere una buona trasposizione di un racconto di Twain che per i temi mi è sembrato possedere una cifra vagamente pirandelliana. Divertente lo stile leggermente caricaturale della recitazione degli attori secondari. Peck all'inizio non è molto credibile come squattrinato.
Un buon adattamento di "La banconota da un milione di dollari" di Mark Twain: un rispettabile cencioso (Peck) mette a tacere chiunque con una cifra incalcolabile (?). Ogni volta che vedevo questo film mi colpiva la capacità di raccontare l'emarginazione e/o l'ingiustizia sociale attraverso l'amara morale di Twain che "il D.io denaro è tutto" (oppure niente, per paradosso). E' tutto ciò che alimenta il pregiudizio , ieri come oggi. Un solo appunto: Peck è un pò troppo chic per la parte