Yuri e Lara si conoscono prima della Grande Guerra, quando lui è sposato alla cugina Tonya e lei all'idealista Pasha. Durante il conflitto si ritrovano perché lui combatte e lei fa l'infermiera. Nel frattempo Pasha è diventato un pezzo grosso del partito comunista, salito al potere dopo la rivoluzione d'Ottobre, mentre la famiglia di Yuri s'è ridotta in miseria. Al ritorno a Mosca, Yuri si trasferisce negli Urali ed è li che Lara diventa la sua amante, ma la felicità è di breve durata.
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VINCITORE DI 5 PREMI OSCAR: Miglior sceneggiatura non originale, Miglior fotografia, Migliori costumi, Migliore scenografia, Miglior colonna sonora
VINCITORE DI 3 PREMI DAVID DI DONATELLO: Miglior film straniero, Miglior produttore straniero, Miglior attrice straniera (Julie Christie)
VINCITORE DI 5 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (David Lean), Miglior sceneggiatura (Robert Bolt), Miglior attore in un film drammatico (Omar Sharif), Miglior colonna sonora (Maurice Jarre)
Stupito nel saperlo così premiato (forse per motivi politici?) e nel leggere qui una media tanto alta. Film imponente e curato ma lento e accademico: finita la prima parte (a metà visione c'è un intervallo) mi sono chiesto se al posto di Lean non ci fosse Anton Giulio Majano, regista dei nostri sceneggiati anni 60... Dubbia anche la recitazione di molti, Sharif sembra in perenne estasi contemplativa, Guinness irriconoscibile, bravi invece la Chaplin e Rod Steiger (ottimo come sempre). Indubbiamente pregevoli i costumi, le scene di massa e soprattutto i paesaggi, incantevoli e girati bene, ma nel complesso solo sufficiente, con se ma però inclusi.