il divo regia di Paolo Sorrentino Italia 2008
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il divo (2008)

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locandina del film IL DIVO

Titolo Originale: IL DIVO

RegiaPaolo Sorrentino

InterpretiToni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci, Carlo Buccirosso, Giorgio Colangeli, Piera Degli Esposti, Alberto Cracco, Lorenzo Gioielli, Paolo Graziosi, Gianfelice Imparato, Massimo Popolizio, Aldo Ralli, Giovanni Vettorazzo

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2008

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Trama del film Il divo

Il film racconta la vita di Giulio Andreotti, ma solo in una parte ristretta, ovvero dalla fine del suo settimo governo, aprile 1992, alla vigilia del processo di Palermo, dove fu rinviato a giudizio per associazione mafiosa, con in mezzo la mancata conquista del Quirinale, la strage di Falcone e la malattia.

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (218 voti)8,00Grafico
Miglior attore protagonista (Toni Servillo)Miglior attrice non protagonista (Piera Degli Esposti)Miglior fotografiaMiglior truccoMigliori acconciatureMigliori effetti specialiMiglior colonna sonora
VINCITORE DI 7 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore protagonista (Toni Servillo), Miglior attrice non protagonista (Piera Degli Esposti), Miglior fotografia, Miglior trucco, Migliori acconciature, Migliori effetti speciali, Miglior colonna sonora
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Voti e commenti su Il divo, 218 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo REDAZIONE maremare  @  02/06/2008 02:09:15
   8 / 10
Film di difficile valutazione.
Iniziamo subito col dire che Sorrentino è un signore regista e lo dimostra pure in questa sua ultima opera.
Vola alto e si cimenta con un soggetto lastricato di bucce di banana: il divo Giulio Andreotti.
In perenne bilico tra il grottesco e il pamphlet, il surreale e il docudrama, il film alterna momenti memorabili (l'inizio è folgorante) ad altri in cui l'effetto Bagaglino è sempre dietro l'angolo. Del resto il personaggio è talmente grottesco in sè che, nonostante l'interpretazione superlativa di Servillo, è difficile non riandare con la memoria a Oreste Lionello o alle vignette del grande Forattini.
In fin dei conti l'impressione è che Sorrentino da una parte non vorrebbe prendere posizione e descrive il figlio prediletto di una certa Italia con i suoi vizi, le sue debolezze: un borghese piccolo piccolo acuto e un po' fanfarone, un Giulio così come viene visto nell'intimità dalla moglie (è la parte migliore del film).
Del resto Sorrentino non può non prendere posizione nella seconda parte, forse la meno riuscita, dove sterza sulla cronaca giudiziaria, raccontando quello che già tutti sappiamo.
Personalmente avrei concluso il film mezz'ora prima sulla scena memorabile di Giulio e la moglie seduti davanti alla televisione, mano nella mano, dopo che egli ha comunicato alla moglie di essere indagato per mafia.
Sulle note de ' I migliori anni della nostra vita' di Zero, la moglie di Giulio (interpretata da una superlativa Bonaiuto) osserva il marito: in quello sguardo c'e tutto il dubbio di una donna che si chiede chi sia l'uomo che ha sposato.
Comunque, nonostante alcune imperfezioni, questo rimane un film da non perdere, sia per il talento di un grande regista, sia per il tentativo di fare luce sull'enigma Andreotti. Forse la verità dell'enigma risiede nella frase che il parroco di S.Maria in Lucina dice al fedele Giulio: 'Tu e De Gasperi siete gli unici ad essere venuti tutti i giorni in Chiesa, solo che lui veniva per parlare con Dio, tu per parlare coi preti'.
Giulio Andreotti: un uomo nato per essere statista, che poteva svolgere solo quella professione e il cui unico scopo era quello di avere voti.
Come li ottenesse lui non voleva saperlo, a quello ci pensavano le 'brutte correnti'.

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/06/2008 01.58.05
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