Essere neri all'inizio di questo secolo negli Stati Uniti non era certo una condizione molto facile. Oltre a questo Celie se la deve vedere con un marito che la sfrutta e la picchia. Con molta pazienza e grazie alla sua serenità interiore però, riuscirà a dare una svolta positiva alla sua vita.
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Negli ultimi 20 / 30 minuti Spielberg ci dà dentro forte con la retorica e macchia una pellicola altrimenti da applausi, molto toccante nell'affrontare il terribile tema della discriminazione razziale femminile coniugandolo con l'esasperante violenza casalinga della povera protagonista ( oltre ed un quadretto d'insieme dell'America del primo '900 molto coinvolgente ). L'ironia tipica spielberghiana riesce comunque a smorzare anche le sequenze più dure; grandissima prova corale di un cast quasi esclusivamente femminile ( nel duello di bravura tra la Goldberg e la Winfrey ho però preferito l'outsider "peccatrice" Margaret Avery, l'unico personaggio veramente scompaginante della compagnia ). Tra i film più ingiustamente sottovalutati del regista.