frontiers - ai confini dell'inferno (2007)

frontiere(s) è l'ennesima pellicola viscerale e selvaggia che la francia regala agli adepti della recente cultura estrema e sanguigna che anima le loro produzioni nel campo horror. purtroppo, però, il torture-porn non è rimasto confinato dove avrebbe dovuto, oltreoceano, dove schemi precostituiti e remake sono all'ordine del giorno, ma è sbarcato anche in uno dei pochi paesi che, con pellicole come sheitan, à l'interieur, ils, sembrava vibrasse di una fantasia vigorosa, anarchica e lonatana dai soliti cliché.
il problema sta tutto qui: il film sa terribilmente di già visto.
i richiami a non aprite quella porta (il remake del 2003) sono al limite del plagio, poi c'è l'ostello di eli roth, il fidanzatino che si sacrifica per salvare l'amata, la last girl indistruttibile che supera ogni traversia, il solito membro della famiglia dei pazzi che si redime ed aiuta i buoni... e pure, mi duole dirlo, diverse dosi di sentimentalismo a buon mercato.
peccato, insomma, perchè il film parte molto bene, con una panoramica inquisitoria sulla guerriglia delle banlieu francesi, dimostrando fin dai primi minuti un possibile sviluppo maturo verso il tema della società che genera i mostri, ma poi si perde nei difetti sopracitati e in una lunghezza forse eccessiva.
rimane un buon prodotto, un altro shocker per palati forti, abbastanza ben recitato e con alcune scene di (alta, ghgh) tensione non indifferenti.
dimenticavo: la regia a tratti è davvero fastidiosa, fra zoomate da vertigine e sequenze talmente accelerate da farti sbattere la testa contro il monitor per cercare di cogliere i particolari.