Michael Moore esamina cosa è successo agli Stati Uniti dopo l'11 Settembre. Inoltre descrive i rapporti tra Bush e Bin Laden e come siano diventati nemici mortali.
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Buona dal punto di vista stilistico, la struttutra e la composizione di quest'opera, un documentario drammattizato che riesce ad essere scorrevole e allo tesso tempo godibile: fantastica la scelta di evitare di riprendere le Twin Towers in fiamme e di scegliere di inquadrare i volti angosciati delle persone che osservavano il disastro. Dal punto di vista del contenuto, in merito alla verità o meno delle tesi sostenute, bisogna dire che Moore non manca di riportare documenti e testimonianze a sostegno della sua tesi e, anche nei casi in cui sembrano esserci evidenti forzature sottolineate dal volontà di conquistare lo spettatore battendo sul suo lato emotivo, non possiamo sicuramente giudicare le tesi sostenute come false ma anzi, se non vere, sicuramente verosimili. Fantastica ad esempio la tesi secondo cui la guerra non si combatte con un nemico esterno ma serve a garantire l'ordine costituito .Al di là di questo non si tratta di prendere per vero tutto quello che riporta, ma di filtrare il contenuto e di metterlo a confronto con le nostre conoscenze. Il merito di questo docu-drama, concludo, è quello di aver innescato in noi un meccanismo di confronto e di aver generato il dubbio ( inteso quale piattaforma razionale per tendere alla verità) che non sempre la verità che ci raccontano è quella "vera" ma è quella che più conviene a chi ci governa .Nico