Michael Moore esamina cosa è successo agli Stati Uniti dopo l'11 Settembre. Inoltre descrive i rapporti tra Bush e Bin Laden e come siano diventati nemici mortali.
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Film dalle due anime. La prima parte è bella e interessante. Vengono svelate con l'ironia tipica di Moore alcune magagne dell'amministrazioner Bush. Ma la seconda parte (un'ora buona) è degna di "Carramba che sorpresa". Il film diventa patetico, banale, piatto e a tratti fastidioso (vedere le interviste alle famiglie dei soldati morti in guerra e la visita di una di queste madri alla casa bianca). Il film si abbassa al più infimo livello televisivo. A volte la finzione può rendere molto meglio una idea rispetto alla realtà. Evidentemente questo concetto a Moore non è noto. Per chi si aspetta un altro capolavoro tipo "Bowling at Columbine" resterà come me profondamente deluso. Perciò il voto è 8 per la prima parte e 2 per la seconda. Mediando usce 5. Voto giusto per un film che mette l'arte al servizio della politica, cosa secondo me riprovevole.