Un uomo stralunato e con evidenti problemi psicologici concepisce un figlio insieme alla sua compagna. Il bambino risulta essere una creatura mostruosa, ma l'uomo cerca ugualmente di allevarla.
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Il primo lungometraggio di Lynch, a mio parere, rimane il suo capolavoro, nonostante una filmografia che definire invidiabile è poco (Lynch rimane indubbiamente uno dei registi più originali, e copiati, in circolazione). Questo film è assolutamente unico. Un incubo a dir poco inquietante, a tratti angosciante, che ti lascia un particolare senso di disagio mai eguagliato da altri registi (anche se i tentativi ci sono stati e ci sono tuttora). Lynch non ha messo in scena una vera e propria trama, piuttosto un insieme di simboli che rimandano alle più profonde angosce umane nell'epoca industriale (si tratta solamente di una mia opinione-sensazione, ovviamente). Non credo che ci sia disposizione migliore nella visione di "Eraserhead" che quella di leggerlo (anche alla luce della successiva filmografia del regista) come se si trattasse non di un film con una trama, come ho già detto, ma di un incubo vero e proprio; un incubo però che non appartiene solo ad Henry, ma un po' a tutti noi. Dopo tutto questo "flatus vocis" che mi sono concesso, concludo scrivendo l'unica cosa che avrei dovuto dire sin dall'inizio: guardatelo! (curiosità: il brano che canta "la ragazza del radiatore", "in heaven everything is fine ecc.", è stato coverizzato dai Pankow e dai Pixies, e forse anche da altri che non conosco.)