Un uomo stralunato e con evidenti problemi psicologici concepisce un figlio insieme alla sua compagna. Il bambino risulta essere una creatura mostruosa, ma l'uomo cerca ugualmente di allevarla.
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Henry ha di recente avuto un rapporto sessuale con la propria fidanzata Mary. E' terrorizzato dalla possibilità di diventare a breve termine padre, e da tutti i vincoli che ciò comporterebbe. Tra cene con i familiari imposte dal protocollo sociale dense di atmosfera malsana, compagne sopraffatte da isterismo post-parto, bambini mostruosi nati prematuri (non a caso a forma di spermatozoo gigante) che necessitano di cure continue, tentazioni all'infedeltà come unica evasione dallo squallore quotidiano, il film è una rappresentazione da incubo di tutte queste fobie. L'inquietudine emerge ciclicamente in Henry nel lasso di tempo successivo all'appagamento del desiderio sessuale, poi viene messa da parte nel momento in cui lo prova nuovamente; questo aspetto è rappresentato in modo metaforico nella scena in cui la sua testa viene fatta saltare via da un fallo (il bisogno di fare sesso è prioritario rispetto ai pensieri relativi alle conseguenze) ed è rimpiazzata da quella del bambino-spermatozoo (in seguito le paure prenderanno il sopravvento), mentre quella vecchia viene utilizzata per produrre matite dotate di gomme per "cancellare temporaneamente qualsiasi preoccupazione" (da qui il titolo "eraserhead"), ripristinando la situazione originaria. Nel finale Henry, dopo aver visto la propria vicina di casa (dalla quale è evidentemente attratto) in compagnia di un'altro uomo, decide di eliminare definitivamente le proprie paure ricorrenti, e abbraccia l'idea a cui già pensava da tempo, ovvero quella di ricorrere alla vasectomia; in heaven everything is fine.