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Riflessione pessimistica sui metodi repressivi coi quali il potere manipola la massa tramutandola in un gregge di obbedienti pecore. Lo stile grafico piuttosto grezzo non inficia il valore del messaggio, eloquente e diretto; l'uomo si mostra incapace di ribellarsi ragionando con la propria testa (letteralmente presa a mazzate), è solo pronto a prostrarsi davanti l'autorità. Addirittura l'animale si mostra più scaltro nel fingere di essersi adeguato, in realtà mantenendo inalterato il proprio pensiero e quindi tenendosi pronto alla disubbidienza. Lo spaccato sociale è presentato utilizzando una metafora fantasiosa, in cui la decifrazione di un monumento a forma di lettera dell'alfabeto diventa oggetto della diatriba che un sovrano risolverà in modo dispotico. Semplice ma diretto nella sua essenza atta a condannare ogni forma di potere impostosi sul proprio popolo con l'inganno o la violenza, pur essendo non recentissimo, "E" mostra come poco sia cambiato il mondo, con una visione applicabile, oggi come allora, non non solo ai regimi ma anche alle tante fasulle forme di democrazia.