David Mann, commesso viaggiatore, sorpassa con la sua auto un'enorme autocisterna. Sarà l'inizio di un incubo, con il misterioso conducente di questa intenzionato a dargli la caccia e ad ucciderlo.
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Impressionante. Quell'autocisterna e quel maledetto clacson.. diventano un incubo, non solo per il protagonista, ma durante quell'ora e mezza anche per lo spettatore; Spielberg è, infatti, bravissimo a fare in modo che chi guarda si immedesimi in David Mann, attraverso delle riprese soffocanti sul protagonista e proponendo il più possibile il punto di vista dello stesso. La sceneggiatura è ottima anch'essa, non lascia vuoti.. nel senso che porta il protagonista ad esternare tutti(e) i(le) pensieri(ipotesi) che lo stesso spettatore è portato a pensare(formulare).
Non dare un volto al cattivo di turno è una scelta che apre la strada a più interpretazioni : autista dell'autocisterna come nemico reale.. o come impersonificazione dell'angoscia e dei timori del protagonista; in ogni caso "Duel" suggerisce** di correr loro incontro e affrontarli.
**(anzi costringe..visto che nell'unico momento in cui Mann stava per riuscire nella sua fuga.. interviene il fato e lo porta indietro)