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Penso sia giunto il momento di porre una semplice domanda: cosa vuol dire film cult? Secondo me un CULT non è obbligatoriamente un capolavoro. Un film cult penso che rappresenti la generazione di spettatori che lo va a vedere, rispecchiandosi sia dal punto di vista culturale, che dei costumi. Un cult è "specchio" degli anni in cui esce, diventando perciò testimone involontario dell'evoluzione di fare cinema, di cosa cambia e di cosa rimane immutato nel passare del tempo. Tutto questo per dire indirettamente che "demoni" di Lamberto Bava non è un buon film se lo si guarda nella sua interezza. Allora perchè diventa un film cult, nonostante ci siano pellicole di qualità pressocchè pari (se non superiori) che non vengono più filate da nessuno? Perchè sono stati dimenticati film come "la casa di Mary", "il soffio del diavolo", "blob, il fluido che uccide" ? Purtroppo temo di avere la risposta: Lamberto porta un cognome pesantissimo che ha segnato per sempre il genere del cinema horror. Insomma, il suo cognome diventa un notevole apripista in una carriera da regista. Aggiungiamoci anche Argento (che collabora nella sceneggiatura assieme a Dardano Sacchetti) ed ecco creato un cult ad hoc. Ah giusto, sulla sceneggiatura ci torno dopo. Innanzitutto attori così cani riuniti tutti assieme raramente li ho visti; inoltre merita una menzione speciale l'attore di colore che è esilarante nella sua recitazione sopra le righe. Passando sul versante delle musiche, mi premeva sottolineare un elemento importante: l'inadeguatezza del contesto. Le musiche sono dei brani rock abbastanza ritmati e orecchiabili, ma l'inserimento delle stesse in alcuni frangenti spezza la tensione in maniera fastidiosissima, e verso la fine diventano uno dei problemi principali del film. La narrazione gode di un buonissimo ritmo nei primi 40 minuti, complici anche degli effetti speciali notevoli curati da Stivaletti (unico fattore che ho apprezzato moltissimo). Tutta la parte iniziale è sorretta dall'ottima idea di far partire la contaminazione proprio suggerendola attraverso il film sul grande schermo (facendo immedesimare chi il film lo guardava al cinema). L'idea è veramente notevole, purtroppo lo sviluppo non è soddisfacente per i motivi detti poco prima. I dialoghi sono scritti molto male, mentre la sceneggiatura non spiega nulla circa la contaminazione, e non definisce neanche il nemico, lasciando tutto in un misterioso oblio. Poi vabbè, non mi aspettavo una sceneggiatura da Oscar da parte di Argento ( scandoloso in questo campo ) e Sacchetti ( pessimo nella stesura di molte sceneggiature di Lucio Fulci). La seconda parte di film zoppica vistosamente da tutte le parti, le soluzioni narrative sono ridicole ( elicottero) o veramente pacchiane : il tizio in moto con la sciabola me l'aspetto in "caddilacs and dinosaur", non in un film horror. Il finale dà proprio l'impressione di essere stato incollato a forza al film, senza preoccuparsi della soluzione di continuità. Anche stavolta mi sono creato aspettative parecchio alte, ma forse dovrei smetterla. Darei al film un 5.5, ma lo abbasso proprio per il fastidio che ho provato nell'ultima parte.