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Ok, cercherò di fare il mio dovere di bravo commentatore / valutatore, poi dimenticherò questa serata, questo film e non lo menzioneremo più, così tutti vivremo felici e contenti... "decameron pie" è l'ennesimo, orribile titolo italiano, che rimanda ovviamente lo spettatore ad un recente successo, che va a tradurre il più coerente "virgin territory", sperando di accalappiare qualche ciambotto (= ingenuotto in dialetto anconetano) che spera di vedersi una commedia brillante sullo stile di American Pie; e vabbè, fin qui il problema è dello spettatore, che farebbe bene ad informarsi prima di andare allo sbaraglio! La seconda fatica di Leland è obiettivamente una della cose più orribili che io abbia mai visto in vita mia; il voto, vicino alla media di "troppo belli" per intenderci, è la conseguenza di una presa in giro dello spettatore che rasenta l'insulto all'intelligenza umana; ma almeno, in un film con Costantino e Daniele uno si aspetta il peggio, da Tim Roth e Christensen (i primi che mi vengono in mente) è una pugnalata alla schiena. Qui invece vengono falliti tutti i possibili obiettivi che una pellicola del genere si propone: non fa ridere, non omaggia il Decamerone, non è un fantasy, non è romantico, non è avventuroso, nè comico, nè avventuroso-autoironico sullo stile di "La mummia", nè si prende sul serio, nè è un cappa e spada; alla fine, questo film è la parata di ciò che non è, sembra non sapere bene che strada prendere, e così tenta di costruire una storia di sesso (con annesse allusioni allo stesso), accompagnandola alla storia di una bella fuggiasca che si rifugia in un convento di suore mooolto libertine per sfuggire all'orribile futuro marito e condendo il tutto con battute che, alla peggio, suonano orribili, e alla meglio di fanno sorridere con battute e situazioni da caserma di una banalità sconcertante. Ho provato il desiderio di andarmene all'intervallo, e questo non mi era mai successo prima; terribile, tremendo, vuoto. Fate qualcos'altro, qualsiasi altra cosa, ma non andate a vederlo!