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Opera per l'home video, "The Dark Tales of Japan" è una raccolta di cinque cortometraggi horror, nessuno veramente spaventoso ma nel complesso abbastanza inquietanti e meritevoli di una visione (soprattutto considerato il fatto che sono un "semplice" prodotto televisivo). Alla regia cinque diversi registi tutti più o meno famosi nel panorama horror asiatico e mondiale.
THE SPIDERWOMAN
Due reporter sono sulle tracce di una fantomatica creatura chiamata Donna Ragno che vanta ormai parecchi (presunti) avvistamenti. Può sembrare un po' la leggenda del Mothman americano, è comunque una storia molto originale. Ha un taglio evidentemente televisivo, anche per colpa di attori non proprio eccelssi. Nonostante non faccia veramente paura è comunque un episodio gradevole soprattutto per merito della buona idea di base, sarebbe potuto essere una piccola chicca se il budget avesse consentito effetti speciali migliori (invece sono appena passabili). Bella la scena
Uno scrittore si reca nell'appartamente di un suo amico misteriosamente scomparso, dovrà vedersela con un demone/spirito in grado di passare attraverso le fessure. La storia non è originalissima, anzi piuttosto prevedibile nel suo svolgimento, però, anche se non veramente paurosa, l'atmosfera è abbastanza inquietante e paranoica. Ne esce un buon episodio. Voto: 7
THE SACRIFICE
Una donna perseguitata da uno stalker che le ha lanciato una maledizione si reca in visita alla madre ammalata. É sicuramente l'episodio meno originale eppure è uno dei più riusciti grazie ad un'atmosfera molto cupa e lugubre. E poi la testa gigante è davvero inquietante. Voto: 8
BLONDE KWAIDAN
Un giapponese ossessionato dalle bionde si reca per la prima volta nella sua vita a Hollywood. Episodio brevissimo, più ironico che pauroso (vengono chiaramente presi per i fondelli i remake americani). Nel complesso non un granchè, sicuramente il più debole degli episodi. Si salva grazie ad una bella sequenza finale. Voto: 6
PRESENTIMENT
Il dipendente di una grossa azienda farà un incontro molto particolare in ascensore. L'ultimo episodio è il migliore dei cinque. Non veramente pauroso ma decisamente inquietante e claustrofobico. Riuscito alla grande anche per merito della bravura dell'attore principale. Voto: 8,5