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Potrebbe essere un discreto action-movie visto che Hill è un campione del genere, ma purtroppo lo stereotipo del poliziotto russo duro e glaciale fa perdere qualche punto di contatto con la realtà: a parte che James Belushi ha il carisma di un frigorifero, l'interpretazione di Schwarzy vorrebbe essere ironica invece è soprattutto e tristemente reazionaria. Il tipico clichè fa pensare all'ispettore Tibbs, ma almeno il regista ci evitava di mostrare Poitier come un'afroamericano "suddito dei bianchi". Il razzismo imperante della società americana (ma non solo quella) sembra improvvisamente risvegliarsi da un'incubo patologico (la guerra fredda) e cercare di ripristinare un'alleanza, o una comprensione. Peccato che alla lunga i poliziotti sovietici à la Danko risveglino soltanto quei vecchi incubi, abilmente congegnati da Hill e da Schwarzenegger nel massimo/minimo della sua abilità (?) caratteriale