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Trentenne complessato e poco appagato dalla vita finisce per innamorarsi, ricambiato, della figlia undicenne di un suo amico. In un periodo, quello di metà anni Ottanta, dove imperversava la commedia dalla battuta più facile e di grana grossa (anche oggi, peraltro) spicca questo poco conosciuto ma gran bel film di un Risi pre - neo neorealista che, oltre ad affrontare tematiche abbastanza azzardose per l'epoca, almeno qui in Italia, lo fa con una leggerezza e intelligenza sorprendenti complici le ottime prove di tutti gli attori a partire da Calà (con il quale è difficile non indentificarsi) ed una simpatica e dolce Gravina. Malinconia, risate, un piccolo tocco di surrealismo (il sogno, il quadro) piacevolmente mescolate e che fanno anche riflettere. Buona l'ambientazione veneziana. Si notava già la bravura di Risi, anche nelle sue commedie ritenute 'minori'.
Una commedia gradevole e visto la storia raccontata, trattata con un certo garbo senza scadere minimamente nella scabrosità. Raramente Jerry Calà ha offerto prove eccelse al cinema: questa è una delle poche in cui offre una prova molto contenuta e disciplinata. Da ricordare la scena in cui confessa al padre (Ricky Tognazzi) di essersi innamorato della figlia.