cell 213 - la dannazione (2011)

La prima cosa che salta all'occhio di questo film è la faccia del protagonista: sembra un assemblaggio della parte inferiore di quella di Sylvester Stallone con la parte superiore di quella di Mengoni (quello che canta le canzonette scemotte).
Impossibile trattenere le risate quando cerca di rendere credibile il suo personaggio che scivola pian piano nella psicopatia, in quanto è in tutto e per tutto identico al Mengoni, il quale si crede pazzo e fa le smorfie buffe nei video per convincere le bambine a comprare i suoi dischi di persona dotata di grandi doti, in quanto la pazzia si sa, è dote dei geni (scusate la piccola divagazione).
Il film, come potete immaginare, in quanto ne parlo solo alla fine, è robetta. Un thriller già visto e sentito, bella la fotografia e l'ambientazione, qualche scena gore, ma poco altro.
Per una serata senza pretese anzi sciagurata, ci può stare. Quasi suffy!