Pietro Paladini, manager di successo, rimane vedovo all'improvviso. Non riuscendo ad elaborare il suo lutto, inizia a passare le giornate fuori dalla scuola della figlia…
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VINCITORE DI 3 PREMI DAVID DI DONATELLO: Miglior attore non protagonista (Alessandro Gassman), Miglior colonna sonora, Miglior canzone (L'amore trasparente)
Buon film ma non facile , per me il risultato voleva essere molto più ermetico e introspettivo ,come nel libro, ma ci si è trovati ad inserire alcune scene come il tanto criticato amplesso Moretti/Ferrari che in effetti non ci azzecca tanto . Forse Grimaldi si è accorto che veniva troppo pesante e monotono , forse è stato costretto ,sicuramente poteva essere migliore . Resta una bella storia e sfido chiunque a non essersi trovato con le giuste proporzioni nella situazione di Moretti e a sentirsi nullo ,inutile e impotente davanti ai casi della vita cercando un motivo per andare avanti.
Viene ricordato spesso per la bollente scena erotica tra la Ferrari e Moretti ( un pò avulsa dal resto del racconto ma vabbè.. ) ed invece la pellicola di Grimaldi è uno spaccato riuscitissimo sull'elaborazione di un lutto e sulla necessità di prendersi tutto il tempo possibile per assorbirlo, tenendo sullo sfondo ma non per questo dimenticando il lavoro e gli affetti. Si sente la mano di Moretti come sceneggiatore il quale sembrerebbe avere la volontà di tornare sui discorsi di morte già affrontati nel suo "La stanza del figlio": lo fa con una predisposizione più nuova e matura insieme, reggendo spesso il film sulle sue spalle, allargando il tema del dolore a quello della ( propria ) colpa per un sentimento che non riesce a provare. Lui ci mette leggerezza ed impegno ed il cast di contorno gli offre una bella mano. Una pellicola sicuramente riuscita. Incredibile il bestemmione non censurato quando Nanni legge una lettera scritta dall'amico Silvio Orlando.
Poteva divenire veramente un ottima testimonianza di cinema made in Italy ma da un soggetto notevole Grimaldi partorisce una pellicola non totalmente convincente, troppe situazioni abbozzate e la vicenda iniziale, decisamente importante, che porta poi alla famosa scena erotica non è adeguatamente sviluppata ed è per questo che pare sia stata messa lì per dare un impennata ad una sceneggiatura al quanto monocorde. Tuttavia bravi Moretti, Gassman e la bimba..... gnokka infinita Kasia Smutniak....
Bel lavoro, tratto da un ottimo libro di Veronesi, mostra un metodo assolutamente insolito per elaborare un lutto.Dopo aver perso la moglie, un manager di carriera si siede tutte le mattine su di una panchina, sotto la scuola elementare della figlia, apparentemente per darle sostegno morale, in realtà proprio per esorcizzare il suo dolore.Il paradosso è che trascurando volutamente il lavoro, invece fa carriera, forse la morale è che meno insegui il successo e più facilmente lo raggiungi. Bizzarro ma efficace con un buon Moretti nella parte del protagonista.
Caos calmo, perfetto ossimoro. Il caos della vita e la calma esteriore del protagonista. Un dolore che non riesce a manifestarsi lo spinge a ritirarsi in un giardinetto in cui costruisce un suo personale microcosmo dove tutto sembra girargli attorno. Grimaldi piazza una sequenza abbastanza esplicita di sesso che non c'entra quasi nulla col film, sembra voler dire che il sesso viene inserito a forza nei film, anche quando non servirebbe. O è solo una furba mossa promozionale? In definitiva, tutto sommato è un bel film, con un buon cast e una sceneggiatura piacevole.
una serata tranquilla, giusta per potermi veder sto film, questa chicca del film italiano che arrivato a vincer ben 3 premi di david di donatello.. ed presentato al festival di venezia.. un bel drammatico.. una bella storia resa bene.. sviluppata un po' lenta che lascio spazio alla totale noia.. altre invece a qualcosa di + acceso e simpatico..
la scena da scandalo tanto citata e criticata tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari bè non la trovo chissà che scandalo.. 2 attori piacevolmente riscoperti e capaci di sto film.
Bene per il regista italiano sto film tratto dal libro. questo è far cinema italiano!
Prendendo ad esempio il protagonista, ci sarebbe un elenco di cose che non mi hanno coinvolto in questo film, ma mi limito a dire che il tutto appare troppo retorico, a volte banale e privo di freschezza narrativa. Un punto a favore sono alcune battute di Gassman ma il resto non mi ha entusiasmato in modo eccessivo, compresa la tanto sbandierata scena di sesso tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari.
Film limpido, sensibile, tristissimo, comunica un senso di solitudine e dramma incredibili, forse perchè lo collego a precisissimi momenti della mia vita.
La prima cosa che si dovrebbe dire, parlando di questo film, è che la colonna sonora è una delle più belle mai realizzate nel cinema italiano degli ultimi due decenni almeno. Paolo Buonvino è un maestro geniale e attento e ogni traccia si sposa perfettamente con le glaciali, espressive immagini.
la seconda è che gli attori sono su livelli diversi, Golino bravissima, compare troppo poco (3 volte) , Gassmann si è portato a casa anche il david di donatello (meritatamente), la Ferrari non solo diventa sempre più bella, ma anche più brava, poi vengono gli interpreti francesi, di grande simpatia, il notevole cammeo di Polanski, la bambina decisamente convincente, le piccole apparizioni di Alba Rohrwacher e Cloris Brosca (la celebre zingara televisiva), e come ultimi, il gufo Orlando e l'ingiudicabile Moretti, che sarebbe stato più adatto in veste da regista (ruolo per il quale ho di lui molta stima) anzichè da interprete, veramente penoso e inascoltabile,
la terza è che la scena di sesso tanto chiaccherata e che ha probabilmente da sola regalato successo all'intero film, poi giudicato automaticamente capolavoro solo per la presenza del "grande" moretti e l'adattamento da un romanzo premio Strega, non è buttata lì a caso, come il film, ahimè, fa sembrare.. E' una delle tante metafore, o meglio similitudini, che veronesi ha illustrato nel suo romanzo (di cui a me è purtroppo mancata la lettura) Il Morandini scrive: "La bollente scena di sesso tra Simona e Pietro è ingiustificata: manca il collegamento con il corpo a corpo in mare". (non ci soffermeremo più di tanto sul fatto che il personaggio della Ferrari si chiama Eleonora e non Simona).
La quarta è che l'insieme finale, il complesso, l'espressione che ci ritroviamo alla fine del film, durante l'ultima, bianca sequenza accompagnata dalla splendida canzone-tema di Ivano Fossati, risultano efficacissimi, riescono nei loro intenti, ci fanno riflettere. Il protagonista è in una condizione assolutamente umana che ci viene posta davanti agli occhi e noi, spettatori, ci confrontiamo. Cosa faremmo al posto suo? Reagiremmo così in risposta a un avvenimento estremo? Ci comporteremmo così di fronte alla morte, alla perdita, alla perplessità, al flusso delle nostre emozioni che scorrono incerte sui binari del nostro essere? Aspetteremmo con tanta ostinazione un dolore che tarda ad arrivare? Saremo in grado di sopportarlo? Sapremo essere dentro di noi, ancora quelli di prima?
Caos Calmo è la storia di un viaggio, un viaggio interiore che poteva anche essere reso solo con la splendida musica di Buonvino, senza le espressioni vuote di Moretti (sempre il Morandini scrive, in tono da lecca****, secondo me:"Il controcampo del tombino, Moretti regista l'avrebbe evitato. Come attore e protagonista assoluto, non sbaglia una nota". nulla da ridire sulla sequenza del tombino, ma sulle note stonate..bhè.. Moretti suona una melodia irritante dall'inizio alla fine della pellicola.
E' comunque un dispiacere enorme, per me, non essere ancora riuscito a trovare il romanzo originale, di certo superiore alla trasposizione firmata Antonello Grimaldi, regista che ha sempre fatto parlare poco di è.. o meglio.. non ha mai fatto parlare molto.. Ma che di sicuro è da ritenersi di notevole forza di volontà visto questo suo quino lungometraggio.
Peccato, pensavo meglio sinceramente, sceneggiatura un pò lenta, e in alcuni tratti irritante; Moretti se la cavicchia abbastanza bene, ma non basta per far aumentare l'interesse dello spettatore verso questo film. Non ho capito l'utilità di inserire quell'esplicita scena di sesso in una sceneggiatura che non ne aveva bisogno...forse per far risvegliare lo spettatore dalla noia iniziale.
Evidentemente lo stile Moretti non lo capisco ma non sò davvero cosa c'è di bello in questo film,una sorta di Stanza del figlio ancora più noioso e lento!!meno male che ci sono i due minuti di ingrifata con la Ferrari.
Fin troppo discusso alla sua uscita, cosa resta? Una frammentaria analisi dell'elaborazione di un lutto con una drammaticità inesorabilmente di facciata, tra nevrosi e silenzi, anagrammi e sciarade simboliche, figurine poetiche/patetiche e diavoli tentatori, amore sublime e amore dannato, canzoni straniere che fa tanto internazionale, cast variegato (un incubo Moretti, bravissimi Gassman e la Smutniak), celeberrima scena di lotta amatoria, prestigioso cameo d'autore (Roman Polanski!), regia anonima. Una discreta pizza.
bravi quasi tutti gli attori ma troppa roba, troppi personaggi, troppi intrecci (quasi tutti poi rimangono senza conclusione), troppo tropp! per essere un buon film sarebbe dovuto durare un'altra mezz'ora se non più e almeno farci capire qualcosa di più sui numerosi fili narrativi che apre...
Banale e scontato film con un Moretti non al suo meglio e coprotagonisti veramente spenti. Grimaldi si conferma regista di fiction (infatti il film sembra più un film tv sia per banalità del soggetto che della regia veramente anonima) e quindi non di cinema. Sopravvalutato inutilmente.
L'idea del giardino è piuttosto carina, però non so, il film è molto lento ed il finale ti lascia come vuoto, privo di contenuti. Di certo non mi è dispiaciuto (pur non essendo il mio genere preferito) però mi aspettavo qualcosa di più.
Gran film, mi ha colpito molto e mi ha tenuto appiccicato allo schermo per tutta la sua durata...non amo in genere i film di moretti, ma quando la ciambella gli esce col buco bisogna riconoscerne i meriti, qui incontestabili...bravo davvero.
Io adoro Moretti e tutti i suoi film. Questo non raggiunge il 10 che do agli altri e comunque non è lui il regista. Però a vederlo non si dimentica il significato profondo di un uomo che si ferma a riflettere con il suo dolore. La Isabellona Ferrari è bellissima, però quella scena, anzichè aggiungere, toglie valore, a mio modesto avviso.
Premetto che non ho mai letto il libro di Sandro Veronesi e che è il primo film che vedo di Moretti(qui non in regia però). Ho trovato questa pellicola a tratti sincera ed a tratti sconcertante per la sua povertà di contenuti. Allegorie banali,tematiche che non sbocciano mai ed una scena di sesso esplicito che non aggiunge nulla ma che forse è servita a promuovere il film. Musiche sempre a supporto di una malinconia che però non si avverte mai. Davvero pessimo,proverò a veder qualcosa del Moretti regista.
La storia all'inizio sembra interessante, ma alla fine si rivela incredibilmente inconcludente. Tante le trovate azzeccate e comiche che descrivono lo stato d'animo del protagonista (il film è tutto su Moretti), un plauso anche alle musiche. Quasi inutile la presenza della Ferrari; la tanto pubblicizzata scena di sesso rappresenta una immotivata caduta di stile della pellicola.
Film che scorre con facilità,forse troppa e quindi non lascia più di tanto il segno. Storia abbastanza piatta ma comunque capace di far pensare. Buone le musiche.
Meglio di quanto si puo' aspettare chiunque non sia un fan di Moretti. Qualche scna mi e' sembrata un po' slegata dal film, ma nel complesso e' fatto bene. Moretti meglio come attore che come regista...
Ho letto prima il libro che a me è piaciuto molto. Quindi sicuramente la visione del film ha influito sulla comprensione del soggetto. Il romanzo di Veronesi è soprattutto incentrato sull' effetto catartico, non solo per Pietro, che ha il giardino di fronte alla scuola di Claudia. Quasi un "non luogo" dove il protagonista si rifugia per elaborare la sofferenza per la perdita della moglie ma dove allo stesso tempo compie un viaggio introspettivo e un bilancio della sua vita. Il dolore spesso ti fa prendere coscienza veramente di quello che vivi e hai vissuto e Pietro rimane sconvolto da tutto questo cercando riparo nel limbo del giardinetto della scuola, austera e solida, della figlia che è il legame alla vita di prima. Il film cerca di essere fedele al soggetto ma non riesce, secondo me, a far uscire la tensione emotiva e i tanti temi che invece sono nel libro che solo alla fine, bellissima, ti fa capire il percorso mentale che compie Pietro.
Premetto di non essere un fan del cinema italiano contemporaneo...detto questo ritengo questo film sicuramente al di sopra della media, soprattutto per merito di Nanni Moretti, che come attore è molto particolare, con una recitazione tutta sua ma che cattura l'attenzione; ottimo anche Gassman. Moretti qui svolge anche il ruolo del co-sceneggiatore, e si vede. Non ho letto il libro, ma la trama ben si adatta ai suoi temi, come l'elaborazione di un lutto (vedi La Stanza del Figlio). La regia è discreta, niente di esaltante ma funzionale; molto buona la colonna sonora.
non mi ha entusiasmato, alcune scene troppo tagliate rispetto al libro (il tizio della pasta a sto punto potevano anche non metterlo) e altre inutilmente fedeli (scena di sesso), moretti non mi è dispiaciuto del tutto anche se avrei immaginato un pietro paladini molto diverso alessandro gassman è perfetto per la parte di carlo
un film che non lascia il segno...nonostante gli attori siano bravi
***** niente male! Pensavo peggio. Veramente. Moretti e Gassman più bravi che mai e Grimaldi con una sceneggiatura e una regia niente male.. Molto elegante, molto "plurietnico" con raffinatezze (come già è stato osservato) di gusto francese. Forse troppo intelligente la bimba il che fa storcere un pò il naso soprattutto per la fine, nonchè assolutamente mal recitata e mal fatta la scena celeberrima di sesso, veramente troppo animalesca (anche se realistica)- Per alcune cose, ma anche questo già detto, Moretti ha interferito pesantemente sulla sceneggiatura e sulla caratterizzazione dell'intero film.
allora il cinema italiano non è morto!bel film recitato discretamente da tutti anche se moretti può anche smetterla di mettere sempre delle tragedie familiari come linea guida dei suoi film.
Tutto sommato un buon film, dal gusto francese anche se i la sceneggiatura dona un taglio morettiano alla vicenda (si capisce dalla prima frase che l'ha scritta Moretti).. In alcune scene ricorda lo stile del miglior Piccioni (mi riferisco a "Fuori dal mondo" o "Luce dei miei occhi") anche per l'uso delle musiche. Forse un po' troppo veloce in alcuni passaggi (come ad esempio la storia con Isabella Ferrari), ma anche con buoni momenti, anche molto intensi. Moretti non è un grande attore e si riconferma tale anche in questo film (se la smettesse di recitare aiuterebbe davvero il cinema italiano). Gli altri sono tutti discreti (soprattutto la Golino). Anche Alessandro Gassman è credibile, ma per favore non urliamo al miracolo.
Bel filmetto a partire dalla regia, storia e interpretazioni varie di tutti... Può risultare un pò menoso ma é molto reale... Tante volte capita a me di stare come sta Moretti le film.. Comunque un film da vedere
Mezzo voto in meno per la scena di sesso assolutamente inutile e anche, a mio parere, a tratti volgare...per il resto avendo letto prima il libro, il film è abbastanza fedele e scorre piacevolmente...in generale è un bel film...
Film di buona fattura considerando quello che è uscito in Italia nel 2007...Un Moretti in parte in un ruolo che fa per lui,meno bene la Ferrari in quello della vamp! Il problema e che il film è senza un anima,non ti lascia nulla al termine della visione e sai gia che passera' in fretta nel dimenticatoio...non commuove,non emoziona e verra' ricordato solo,forse,per le discussioni nate attorno alla lunga e inutile scena di sesso tra Moretti e la Ferrari...non aggiunge e non toglie nulla al film...una scena messa li che certo non puo' dirsi erotica! Tra i premi vinti sinceramente non mi trovo daccordo per quello dato per le musiche...
Come già sottolineato a più riprese nei commenti precedenti, il film non è davvero male, ma oscilla ripetutamente fra alti e bassi, fra momenti pregni di significato e altri che ti fanno chiedere se il regista volesse allungare la durata del film tanto per. Da sottolineare vi è sicuramente la prova di Moretti, capace di far ridere (impagabile quando, pensieroso, parla dei gormiti) e meditare nell’arco di pochi istanti. Davvero ottimo anche Gassman, mentre non mi è per nulla piaciuta la Golino. Il buono di questa pellicola è sicuramente la capacità di far riflettere sul delicato tema del dolore e sui vari modi in cui esso può essere percepito ed esternato. Incredibile come il film sia stato pubblicizzato per la scena di sesso Moretti/Ferrari, che ai fini della vicenda è nulla.
Il film risulta abbastanza gradevole, con un buon Moretti in versione attore e un cast corale niente male. La sceneggiatura è abbastanza originale, ma presenta alcuni lati oscuri: la scena di sesso è totalmente fuori contesto e inspiegabile all'interno di tutto il film.
Film girato male e sceneggiato peggio che manda alle ortiche un bel soggetto che meritava sicuramente di più. Le varie fasi del racconto stanno insieme in modo artificioso, molte volte sono sconnesse. Sprecato il bel cast.
il film in se non è male, anche se risulta in parte più che calmo, noioso. poi la scena di sesso è piuttosto ridicola e non è neppure spiegata bene. così come è assolutamente sprecato il cameo di polanski. il film è ben confezionato ma se si guarda bene in fondo, in fondo non c'è niente.
Caos vuoto. Se per considerare un capolavoro questo film bisogna essere dei grandi esperti di cinema, contento di non esserlo... Un film noioso, lento, che ha fatto della scena di sesso di Moretti il suo spot. Contenti loro...
Un film non totalmente riuscito, un misto di commedia e dramma, diretto in maniera anonima e forse con lo zampino di Moretti, "Caos Calmo" funziona in più parti ma non convince del tutto. Non avendo letto il romanzo non posso sapere quanto il personaggio interpretato da Nanni Moretti gli possa essere così congeniale come lo è nel film, a tal punto che oscura il resto del cast. La nota scena di sesso con Isabella Ferrari è oscena, a lui proprio non dovrebbero permettere di girare simili scene! Nel complesso però il film ha alcuni particolari, come la panchina, il bar, lo stare fermi per cercare di sentire un dolore più forte, che mi sono piaciuti molto, quindi la sufficienza se la merita.
Nanni Moretti "deve" affrontare l'inattesa morte della giovane moglie. Nel farlo si agrappa a sua figlia, alla sua bambina. Non la lascia mai, perché ha paura di perdersi. E così un invisibile cordone ombellicale, dove però è lui il neonato, li tiene uniti durante il periodo della "reversibilità". Una sorta di catarsi che lo porta a resettare tutti i rapporti sociali, dal lavoro all'amicizia, riadeguandoli alla sua nuova vita. Una vita che con la morte della moglie lo ha sopravanzato di molto, rendendolo inadeguato. Alla fine della catarsi avviene la reversibilità, dove la scena di sesso, senza parole, fisico, quasi violento, e per di più nello stesso luogo dove la moglie era morta, ne rappresenta l'affrancamento dal suo ricordo, mai veramente affrontato seppur ora superato. Ma sarà soltanto la sua bambina, alla fine di questa gestazione, a comunicargli che è giunto il momento di tagliare il cordone ombellicale, che la reversibilità è avvenuta e che lui è di nuovo adeguato ad una nuova vita che lo aspettava con i volti di tanti nuovi personaggi incontrati nella piazzetta davanti la scuola. Il volto di Moretti supera le sue parole e la trama stessa del film, nel trasferirci il dolore della perdita. Un volto già visto nella Stanza del figlio. Un dolore che soprattutto alcuni di noi hanno imparato a riconoscere. Per queste persone il film è comprensibile: Il Caos Calmo che segue alle Grandi Perdite.
L'ho trovato molto poetico come film, Moretti inoltre perfeziona le sue doti di attore che non sono mai state eccelse. Bravi anche gli altri, bambina compresa; belle anche le musiche ed una storia non banale che non annoia mai.
film molto particolare e molto innovativo. affrontare certe tematiche non è per niente semplice e il rischio di cadere nei luoghi comuni è alto e spiacevole, ma fortunatamente viene evitato. nanni si rivela attoreperfetto per analizzare a fondo l'uomo in crisi psichica per la perdita della moglie, per mettere in luce la debolezza e l'invana voglia di ricominciare, di rifarsi una vita. come scritto da molti sotto, il film ruota interamente intorno al personaggio morettiano, e questo viene evidenziato dal fatto che tutti i personaggi(eccetto pochissime eccezioni) devono andare nel parco per parlare con lui, mentre Nanni ruota intorno alla figlia ed è indifferente(e a tratti scocciato) dal mondo esterno, soprattutto quello del lavoro. in generale film per un pubblico ristretto, purtroppo, non per la particolarità del film, ma per il basso livello dello spettatore medio italiano
Lento, violento. E' un film eccellente, con un ottimo cast. La scena di sesso non è evitabile, anzi la trovo fondamentale e ben fatta. Bravo anche Gassman e la bambina. Non commento neanche chi critica la bestemmia. Forse non importava, ma non mi fa ne caldo ne freddo. Bestemmiare è uno sbaglio che l'uomo compie, molto meno grave dello stupro e dell'omicidio che eppure abbondano in tutti i film. Se uno si lamenta perchè bestemmiano nei film, allora dovreste dare di matto anche per gli omicidi che vi compaiono. Strano ma vero...
Commovente, dolce...evitabilissima la scena di sesso, superflua e un momento distrattivo rispetto l'intera storia...la sceneggiatura è bella, i dialoghi anche sebbene il finale mi abbia lasciato un pò perplessa perchè sembra tagliato via. Bravo Moretti e soprattutto la bambina...non eccezionale ma ben fatto.
Il tema è quello dell'elaborazione del lutto. Mi sento di dire che è stato sviluppato piuttosto bene, anche grazie a dei bravi attori (una volta tanto Moretti dimostra di saper recitare!). Il problema di questo film è, a mio giudizio, l'evoluzione finale della storia, un po' aleatoria e poco marcata sia per quanto riguarda la vita professionale del protagonista, sia per la sua crescita interiore. Alcuni personaggi secondari, inoltre, dovevano essere più approfonditi, mi riferisco a Marta/Golino e Eleonora/Ferrari: quel poco che ci dice il regista non basta a giustificare la dinamica di alcune situazioni (vedi, per esempio, la famosa scena di sesso).
Gassman e Moretti sono fratelli ma caratterialmente agli opposti e l'accoppiata secondo me rende al 100%. Lo stile di Moretti e` particolare (ma non varia mai) e quindi deve piacere, se no c'e` poco da fare... Il film l'ho trovato affascinante. Il protagonista a causa della morte della moglie decide di "fermarsi" nel parco di fronte alla scuola della figlia. Sembra una fuga dal mondo, ma per assurdo e` il mondo che inizia a ruotare intorno a lui. Un po` come dire che nella vita e` piu` importante la coerenza che la frenesia.
Giustamente premiato, il film di Grimaldi non è un film eccezzionale come si è detto, ma rimane un'opera certamente più che discreta.
Indubbiamente Morettiano ( ma non solo), gode di un cast fantastico, che vede oltre al Moretti protagonista (veramente molto bravo), anche la Golino, la Ferrari, Orlando e Gassmann, più la comparsata finale di Roman Polanski.
Più che la tanto chiaccherata scena di sesso di 4 minuti tra Moretti e la Ferrari, si poteva parlare della bellissima sequenza di Moretti in macchina da solo con il pezzo dei Radiohead in sottofondo.
Non male, più bello che i soliti film in cui c'è Moretti, comunque continuo a pensare che Moretti è molto sopravalutato, come attore non mi ha mai convinto e neanche in questo film, molto meglio Gassman chi poteva fare perfettamente il ruolo di Pietro e sarebbe stato più credibile considerando che deve essere un padre giovane con una figlia piccola, invece Moretti è molto vecchio per avere una figlia piccola.
Emotivamente piatto: probabilmente l'unico effetto che non voleva raggiungere. Personalmente mi ha indispettito, questa storia di elaborazione di lutto e "riconquista" della propria vita: ma ammetto che la mia opinione è troppo personale per farla passare per imparziale. E' che questi che si permettono di star seduti sulle panchine senza far nulla.... Con tutta la sincera simpatia per Moretti, unica nota di vita viene da Silvio Orlando e, ma sì, da Alessandro Gassman, qui rinnovato. Scena di sesso? Sì grazie. In conclusione: un film che non ha lasciato segni del suo passaggio.
Pellicola discontinua,molto riuscita in alcuni punti ma non sempre lucida ed efficace nell’espressione dei contenuti. Moretti monopolizza l’attenzione,il personaggio che interpreta oscura tutti gli altri che al suo cospetto paiono delle macchiette.Non è un grande attore e mai lo sarà, ma il suo operato si lascia seguire con simpatia e trasporto,i duetti con i vari personaggi che ruotano intorno a lui,alla sua vita ed alla piazzetta in cui ha deciso di stabilirsi dopo la scomparsa della moglie sono spesso sapidi ma in alcuni punti un po’ forzati.Sullo schermo si alternano Valeria Golino,Silvio Orlando,Alessandro Gassman e tanti altri ma a rimanere impresso è il volto di Moretti con il suo bizzarro stato d’animo.Capace di un dolore misurato,celato,oscurato che non permette una piena empatia con lo spettatore. La piazzetta con il suo bar,le sue panchine ed i suoi alberi diviene una sorta di isola dove andare ad gettare i propri dolori,l’umanità varia che la frequenta trova un sostegno nel protagonista che seppur provato dalla morte della consorte non si sottrae all’ascolto dei problemi altrui. La colpevolizzazione e successiva accettazione del dolore per la perdita stanno alla base del film che affronta in alcune occasioni con tono eccessivamente fiabesco o buonista la materia principale,approccio che personalmente non ho apprezzato più di tanto.In definitiva un film che alterna pregi e difetti in continuazione e tra quest’ultimi è doveroso citare la famigerata scena di sesso,inguardabile a dir poco e quella iniziale del salvataggio.Un film in definitiva capace di emozionare ma poi di scadere repentinamente in banalità e situazioni poco riuscite,a tal proposito basti pensare alla straordinaria colonna sonora utilizzata però in maniera ridondante.
Prodotto di difficile valutazione a causa di qualcosa di irrisolto che pervade tutta la pellicola. Probabilmente la questione risiede nella personalità di Grimaldi, non sufficientemente forte per sopportare la presenza ingombrante del best seller da cui il film è tratto e, soprattutto, per la inevitabile ingerenza del Moretti regista durante le riprese. La sensazione è che Nanni abbia svogliatamente svolto una direzione-ombra, assumendosi le responsabilità solo riguardo ad un personaggio riuscito, anche perchè sembra costruito su di lui. Il risultato è quello di un film ibrido e paradossalmente senza anima, nonostante proprio di una anima sofferente si parli. Il limite maggiore della pellicola appare essere, appunto, la regia, priva di una cifra stilistica che faccia decollare il film. Tra commedia e dramma, momenti surreali non riusciti e morettismi vari, il film scorre fluido ma non convince fino in fondo. L’incompiutezza è come rappresentata dalla famosa scena di sesso tanto strombazzata. Sembra essere un sogno del protagonista più che un incontro reale, un momento di svolta nella sua coscienza, uno snodo narrativo, una scena con forti valenze simboliche e trasformative: l’elaborazione del lutto insomma. Tutto ciò però non viene trasmesso affatto, al punto che la scena tra un imbarazzato e imbarazzante Moretti e una Ferrari convincente (avrà attinto dai suoi trascorsi giovanili?) appare superflua e rappresenta la tomba del Grimaldi regista, incapace di trasformare i sogni (suoi) in realtà. Meritato il David all'ottimo Gasmann
Gran film! Ahahahah da morire dal ridere altro che drammatico! Sto co.glione che aspetta la figlia davanti alla scuola come uno psicopatico ahahahahaauhahau dio mio le risate! Poi la scena di sesso ci voleva proprio... molto bella... grande Moretti che alla sua età sa dare ancora delle belle botte! Io non sopporto chi critica quella scena! E spettacolare quella scena. Con tutti le mer.date che ci sono oggi criticate moretti per un innocua scena di sesso (Che poi fa vedere ben poco! Non fa manco vedere mentre la donna gli fa le po.mpe). Grande Moretti! Grande regista e grande attore!
Bravo Gassman, ma Moretti sembra proprio un pensionato di 120 anni. Espressivo alla sua maniera, che può garbare o meno, ma purtroppo sempre tropo uguale. Il film non emoziona troppo, anche se l'idea non è male e la realizzazione merita un appunto. Per il resto posso dire che questo è il punteggio massimo (ma proprio proprio...). Per il resto sono libero a critiche!
Non ero per niente convinta e sono stata indecisa fino all'ultimo se andare o meno a vedere questo film...poi l'ho fatto e ne sono stata più che contenta!E' un film che emoziona, curato in tutti i particolari, ed anzi sono proprio i personaggi minori quelli che danno il tocco in più al film (il bambino down, la ragazza col cane...). Gassman è straordinario, oltre che bellissimo, e questa interpretazione lo fa collocare tra i miei attori italiani preferiti del momento (suo padre però è inarrivabile!);anche l'interpretazione di Moretti è buona, per quanto mi sembra che lui si sopravvaluti un po' troppo... La scena di sesso non è niente di straordinario, nè di osceno: è una normalissima scena di sesso come se ne vedono tante nei film...tutta la polemica che è stata fatta intorno è decisamente fuori luogo!
diciamo che a sprazzi il film ha avuto qualche ripresa....però in generale non mi è piaicuto... troppo statico... cioè non succedeva nulla!!! poi Moretti scusate ma mi irrita parecchio!!... mi è piaciuta invece molto di +la parte di Gassman!
Pietro (Nanni Moretti), uomo di successo a cui muore la moglie. Dal giorno in lui subentra un "caos calmo", una reazione forse inaspettata per un dramma di tale dimensione. Ogni giorno Pietro accompagna la figlia a scuola e si ferma tutta la giornata nel piccolo parco di fronte a questa, e il film si svolge in gran parte in quel contesto. Moretti è il pilastro reggente del film, è presente in ogni scena, e supporta la pellicola in modo eccellente. E' un personaggio particolare, reagisce con non-dolore al lutto, non perde mai il senno, e riesce stando vicino alla figlia in tutte le ore della giornata, a far reagire anche lei in maniera positiva. Mai una volta in tutto il film la piccola fa cenno al dramma della perdita della mamma, il padre la ricopre di attenzioni, non di regali, cerca addirittura di farsi aiutare nelle decisioni riguardanti una possibile importantissima evoluzione della sua carriera. I personaggi della pellicola sono tutti straordinari, ognuno fa la sua parte interagendo con il protagonista, ognuno ha una personalità tutta da scoprire. Un film elegante, "calmo", che si muove stando fermo, come dice lo stesso Moretti. Una colonna sonora azzeccatissima, che accompagna perfettamente le scene del film, e un regalo: lo straordinario cameo di Roman Polanski. La conclusione ambigua del film lascia me spettatore affascinato dal percorso appena visto sullo schermo, e mentre ci si chiede cosa significhi la richiesta della figlia per il futuro della loro vita, esco dal cinema lieto di un'altra piccola perla del cinema italiano.
Non è un brutto film, da apprezzare l'interpretazione di Nanni Moretti anche se il suo sguardo catartico fisso nel vuoto viene riproposto veramente troppe volte rischiando di annoiare lo spettatore. Buono il contorno degli altri attori, Valeria Golino esclusa (io proprio non la sopporto!). Mi è piaciuta anche la regia, semplice ma efficace. Incerta la colonna musica, con l'inserto di brani rock preesistenti spesso decontestualizzati (non mi toccate Pyramid song, *****!); moloto meglio i brani originali.
Mi è piaciuto tanto, sia come storia, sia per la splendida interpretazione di Moretti. Le critiche per la scena "hard" mi sembrano davvero eccessive. Sicuramente la situazione non è volgare, ma visto che si tratta di Moretti, allora bisogna esagerare... Senza pensare poi, che tutto ciò non ha fatto altro che fare pubblicità gratuita al film.
Il film scorre via tranquillo, ha difficoltà a carburare all'inizio, ma poi come un diesel esce alla distanza, certo stupisce un po la scena di sesso, che sembra tratta da da scene di vita quotidiana seppur alla fine un po eccessiva, per questo apprezzabile a parte per la bellezza matura della Ferrari!! condivido il fatto che alcuni personaggi, leggi Kasia S., siano insignificanti.. è un film da vedere anche se è lungi dall'essere un capolavoro.
Buon film italiano, con un Moretti bravo e con lui gli altri attori che compongono il quadro della storia. Certo alla fine, si sente la presenza di qualche buco nella sceneggiatura, soprattutto nella caratterizzazione di alcuni personaggi, ma la storia è molto intima, coinvolgente, il caos che ognuno di noi possiede e che tampona con spruzzi di apatia. Il protagonista è un uomo in bilico, sul filo del rasoglio. Da notare anche l'accento sul mondo dei ragazzini. In fondo quello dei bambini è un mondo si complesso, ma più forte, proprio perchè inconsapevole, a differenza del mondo degli adulti, complessato e complesso, contraddittorio ed estremo. Di sicuro un film medio alto nel panorama cinematografico del nostro paese.
quasi la totalità dei minuti passa assolutamente priva di significato. a Moretti darei un bel 6 e si salvano anche le battute sula reversibilità....il resto secondo me è da buttare
Non mi è piaciuto, Moretti è mono-tono, usa la stessa tonalità di voce sia quando parla con la figlia che quando ordina un panino al bar, assolutamente incapace di recitare, piatto, avrei anche evitato accuratamente la scena di sesso con lui, penosa. Gli altri attori bravini, comunque non mi ha trasmesso nessuna emozione, l'unico attore che salverei è Silvio Orlando, un grande, come sempre.
Mi è piaciuto molto, mi hanno colpito gli eventi narrati, il diventare incosapevolmente punto di riferimento per molte persone, la delicatezza, la stranezza e la complessità delle situazioni. Bella anche la colonna sonora.
Mah, la media bassa e' dovuta al fatto che Moretti e' una figura che facilmente puo' risultare antipatiche. Ad esempio criticare il fatto che gli si veda il deretano nel film penso sia assolutamente inutile.. che senso ha pensare che al cinema le scene di sesso devono riguardare solo begli attori?
A parte questo, il film non e' certo un capolavoro, ma e' comunque un buon prodotto. Non lento come sostengono molti, magari abituati a un altro tipo di cinematografia. Anzi, scorre piacevole, all'insegna dell'ironia che caratterizza un po' tutta la pellicola (vedi le liste di Moretti, o il personaggio di Orlando, o ancora la bravissima bambina...)
Buonissima la musica che, assieme a una trama ben scritta (seppure fosse difficile trasportarla al cinema), riesce a trasmetterti le sensazioni di dolore, stasi e liberazione che prova l'attore. Ripeto, non un capolavoro, ma a mio parere vale la pena di vederlo.
"Io non sto fermo qui,mi muovo" Se non si fosse mosso troppo(magari facendolo dirigere a qualcun altro)probabilmente il film ne avrebbe giovato. Anche se considerato il romanzo,forse,non si poteva fare di meglio.Il solito Moretti senza infamia e senza lode. E aggiungerei che la scena di sesso spinto avrebbe potuto lasciarla a Gassman,perché lui é francamente disgustoso.
premetto ke nn ho letto il libro,ma devo dire che è vero ke il cinema italiano ha ancora tanto da raccontare.L'elaborazione del lutto,la figlia che reagisce nello stesso modo del padre,la soria della panchina,dell'essere in stand-by dopo la morte di qualcuno che ci è caro.Il protagonista nn sa cosa prova dice d nn soffrire per la morte d sua moglie,vuole solo essere vicino alla figlia kosì vicino da nn allontanarsi dalla sua skuola e d stare kn lei a tutte le lezioni d ginnastika!Nanni moretti buona interpretazione,anke gassman bravissimo!LA scena di sesso m ha dato fastidio era fuori luogo,troppo lunga,troppo cruda..bastava farne vedere tutta la scena ma accorciata d minuti..anke perkè tutte le persone in sala erano alquanto imbarazzati..quindi caro regista scena nn riuscita!per il resto è tutto molto signifikativo!1film ke fa riflettere.A me è pioaciuto,nn c era nulla d politiko km HANNO DETTO GLI ALTRI e qsto nn è certo il moretti del caimano!nn KApisko perkè tutte qste kritike..è 1 film ke porta alla riflessione individuale,,ke buonvenga!
Credo che questa sia una tendenza molto fastidiosa degli ultimi anni...criticare il cinema italiano per qualunque prodotto... E credo che pellicole come questa non appartengano per nulla a questa "pseudocrisi"...anzi... Il film di Antonello Grimaldi è ben fatto... L'interpretazione di Nanni Moretti non la trovo per niente standardizzata agli altri suoi film,anche se credo che abbia messo un pò di farina del suo sacco in alcune scelte registiche...ci sono delle scene prettamente morettiane... Interessante la parte di Alessandro Gassman,zio-fratello. L'unica cosa che nn ho apprezzato è stata la pubblicità fatta per quella scena di sesso,in cui non trovo nulla di diverso e originale rispetto ad altre scene "erotiche"...a parte il sedere flaccido di Nanni... Film consigliatissimo...
Un film che nella sua semplicità riesce ad colpire positivamente, grazie alla grande prova di moretti, alla sincerità delle emozioni suscitate e alla buona regia.
Un film poco convincente e, dal mio punto di vista, un pò insipido...non mi ha trasmesso nulla di particolare...preciso ke non ce l'ho con moretti per le sue idee politche, nè rimango sconvolto dalla famosa scena hot tanto pubblicizzata (mossa di marketing?), visto ke non sono un prete.....in accordo con altri commenti critico però la scelta della bestemmia fuori luogo sotto tutti i punti di vista, che mi fa dare un punto in meno ad un film ke nonostante ciò, non avrebbe raggiunto per me la sufficenza.
Un gran bel film,un Moretti strepitoso ai suoi massimi livelli da interprete!La scena di sesso tanto criticata è abbastanza fuori luogo,ma nel libro c'era e si poteva anche eliminare in pellicola,comunque sia un film da non perdere!Bravi anche gli altri attori!
Non è il mio genere ma mi è piaciuto. Molte trovate esilaranti in contrasto con l'atmosfera ovviamente triste e seriosa del film. Moretti molto surreale, non si capisce se c'è o ci fa ma questo va tutto a suo vantaggio. La bestemmiona in dolby surround era da paura!!
P.S.: Fatela finita con la storia della politica, guardatevi il film e commentate il film, non la fede politica di moretti che non c'entra una mazza. P.P.S.: Basta pure co sto sesso anale. Il fatto che lui stava dietro di lei non significa che glielo abbia messo x forza nel cuIo. O non avete mai fatto certe cose? Signore spiegate un po a questi come funziona... Oddio poi non ho seguito le varie interviste e servizi sul film, se hanno dichiarato loro stessi che volevano mettere in scena del sesso anale mi scuso. P.P.P.S.: Ancora ripenso alla bestemmiona... :-)
Che dire,se ne è già parlato a più non posso di questo "film" (?). Io dico solo che contintuando così non si va da nessuna parte e continuiamo a farci ridere dietro (e rimproverare) da tutto il mondo...complimenti!
Un film TV, dove con furbizia si sono giocate tre carte pubblicitarie fondamentali: la presenza di Moretti, la scena di sesso e il romanzo da cui è stato tratto (o come indicato ufficialmente "ridotto").
Nanni Moretti ovviamente salva il film, le sue trovate di sceneggiatura sono risapute per gli abituè del suo cinema e snocciola alcune delle sue paranoie risaputissime in versione semplificata "per famiglie". Ovviamente il 90% degli spettatori, che sono superficiali e non sanno neanche perchè vanno al cinema, credono che il film sia proprio suo ed invece non lo è, il regista bensì e il tale Antonello Grimaldi, che veramente non è buono a niente, non ha trovate di regia, non sa dirigere una troupe, direttore della fotografia compreso, e gli attori famosi sembrano veramente passare per di là per caso senza delle indicazioni precise.
La scena di sesso, ovviamente molto più catartica nel romanzo, qui risulta un mero specchietto per allodole, gratuita, banale e patinata, è paragonabile a quella bellucci/scamarcio di manuale d'amore 2 in quanto a trovata pubblicitaria. Ma sinceramente ciò che trovo più inutile sono i commenti che ha scatenato, che non fanno altro che confermare che viviamo veramente in un paesotto piccolo piccolo e tanto tanto ipocrita. Diciamoci la verità la cosa che ha dato tanto fastidio, alla chiesa in primis è la sodomia, ma che diamine stiamo regredendo? ci fa tanto specie vedere uno che lo mette nel deretano di una donna? porca miseria non siamo ipocriti è una cosa normalissima nel sesso, vecchia quanto l'umanità. E la cosa più assurda che alla base dello scandalizzarsi non sta il fatto che sia una cosa dolorosa o pericolosa, ma solo perchè è una fantasia lampantemente non finalizzata alla procreazione, ma non siamo ipocriti! quali fantasie non lo sono? Anche il pomiciare su un muretto non è finalizzato alla procreazione ma uno lo fa perché gli piace, quindi che ognuno faccia quello che gli pare nel proprio letto o dove vuole, monogamo/a poligamo/a, gay o non gay o bisex che sia, non stiamo a scandalizzarci e basta con questi bigottismi. Ma poi del resto questo tipo di scene, anche molto di peggio sono all'ordine del giorno nel cinema degli altri paesi, vedi per esempio in giappone, in francia anche in america, poi qua da noi invece basta un accenno che subito si scatena il putiferio, siamo davvero ipocriti e provinciali. Ma che ci sono stati a fare Fellini, Ferreri, Lattuada, Pasolini, Brass e tanti altri???
Comunque un film che un caso non è, un banale film tv, degno di un regista di distretto di polizia (e grimaldi lo è davvero), pieno di stereotipi, un po' salvato da qualche pillola morettiana...