calvaire regia di Fabrice Du Welz Belgio 2004
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calvaire (2004)

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locandina del film CALVAIRE

Titolo Originale: CALVAIRE

RegiaFabrice Du Welz

InterpretiLaurent Lucas, Jackie Berroyer, Joe Prestia, Philippe Nahon, Brigitte Lahaie, Jean-Luc Couchard, Philippe Grand Henry

Durata: h 1.28
NazionalitàBelgio 2004
Generehorror
Al cinema nell'Ottobre 2004

•  Altri film di Fabrice Du Welz

Trama del film Calvaire

Il giovane cantante Marc Stevens, artista squattrinato che si guadagna da vivere esibendosi negli ospizi, si trova in un bosco quando la sua vettura si blocca sotto la pioggia e dovrà trovare rifugio in una locanda...

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Voto Visitatori:   6,34 / 10 (151 voti)6,34Grafico
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Voti e commenti su Calvaire, 151 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  16/11/2007 11:02:39
   8½ / 10
Gran debutto di Fabrice Du Weltz, "Calvaire" è un film assolutamente da non perdere, un concentrato di cupezza, pessimismo e follia che omaggia alcuni classici dell'horror a partire da "Non aprite quella porta".
Du Weltz ha l'intuizione giusta nel far sprofondare in una spirale di pazzia lo spettatore insieme al malcapitato Marc, cantante girovago dal carattere mite che verrà fatto prigioniero da un vecchio albergatore che rivede in lui la fantomatica e fedifraga moglie Gloria. La prima parte del film è introduttiva, lascia presagire che qualcosa non funziona come dovrebbe, permette allo spettatore di provare gli stessi dubbi di Marc, per poi stordirci con una seconda parte in cui si viene trascinati in un vortice di follia degenerata, devastante, resa ancor più angosciante dalle ambientazioni boschive che raggiungono il loro massimo (tenebroso) splendore nelle sequenze finali.
Per sua stessa ammissione il regista dichiara che il protagonista centrale della storia, almeno inizialmente, non è Marc, bensì il suo aguzzino Bartel (il bravo Jackie Berroyer), l'evidente passività del giovane è infatti voluta, al fine di far risaltare la follia del vecchio, che da gioviale ometto un po' strano si tramuterà in un pazzoide che troverà nelle umiliazioni fisiche e psicologiche inflitte al suo "ospite" lo sfogo per i suoi deliranti incubi ad occhi aperti.
La narrazione non permette di individuare spiegazioni logiche, quasi tutto è lasciato all'immaginazione dello spettatore, il senso di alienazione quindi aumenta con il passare dei minuti, la certezza di trovarsi in un incubo senza ritorno attanaglia spettatore e vittima, nell'ultima mezz'ora il regista cambia nuovamente le attenzioni della sua "ricerca", lascia perdere Bartel e si dedica a Marc creando una funzionale empatia tra il folle smarrimento del giovane e quello di chi guarda.
Non lascia indifferenti la regia, curata, sicura, a tratti derivativa (emblematica la scena della cena), Du Weltz dimostra di saperci fare, utilizza una fotografia molto sgranata e sporca, tratta con attenzione ogni particolare sino a raggiungere l'apice creativo nella sequenza che si svolge all'interno della casa stretta d'assedio dai bifolchi.
Geniale l'idea di ridurre ai minimi termini le musiche, Du Weltz sembra voler dimostrare di saper coinvolgere anche senza l'ausilio di una colonna sonora "esterna", infatti si affida a canzoni direttamente cantante da Marc oppure ad un delirante ed indimenticabile refrain al pianoforte, colonna sonora di una delle scene più incredibili ed affascinanti di tutto il film.
Ora non resta che attendere la seconda prova di questo giovane regista che ha dimostrato di saperci fare, magari non inventando nulla di nuovo, ma riuscendo a personalizzare egregiamente le sue influenze.

7 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2007 09.30.56
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Ellis77  @  13/11/2007 15:07:53
   7½ / 10
Me lo sono voluta vedere due volte prima di commentarlo. Credevo che il mio primo giudizio fosse stato condizionato dal particolare momento in cui l'avevo visto...e invece no...
Calvaire è angoscia allo stato puro, mi ha fatto restale di sale...

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Decisamente un film su un altro livello...

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5 risposte al commento
Ultima risposta 24/11/2007 15.23.34
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Aztek  @  11/11/2007 22:02:55
   7 / 10
Film davvero angosciante, l'ho visto dopo aver letto i commenti e devo dire che sono rimasto davvero sorpreso.
Ciò che racconta il film è follia allo stato puro...questo villaggio disperso nei boschi abitato da soli uomini pazzi.
Molto belli i paesaggi dei boschi che immergono ancor di più nell'inquietudine lo spettatore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  02/11/2007 09:57:04
   7 / 10
Questo film è follia pura! Tutti i personaggi sono totalmente insani di mente.
Un film davvero inquietante e l'angoscia è accresciuta dalla fotografia sporca e grigiastra che ci delinea i boschi del Belgio popolati da esseri umani che la solitudine e la disperazione ha trasformato...
Molte le citazioni ai classici dell'horror, come la presenza del "servitore" ritardato Boris.
Bravi gli attori, magistrale interpretazione di Berroyer.
Consigliato agli appassionati del genere.

castelvetro  @  23/10/2007 19:31:27
   10 / 10
Siiii
Sono loro!!!! Sono i bifolchi!
Sono tornati! MuHahahahhaa!!!!

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Porkaccia la miseria ke film devastante!

- Scusate lo sfogo, ma era da un fracasso di tempo che cercavo un film così...
da quando vidi x la prima volta "un tranquillo week end di paura" -


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Proprio l'altro giorno tra l'altro ho scoperto un paese vicino al mio con
della gente davvero simile a questa...! Lancio un grande invito a tutti:
chiunque trovi luoghi dove esistano queste persone me lo segnali!
Voglio fare una ricerca antropologica su questi bifolchi... Non sto scherzando!

Comunque, tornando a noi:
Calvaire si divide in 2 parti (un pò come Dal tramonto all'alba) dove la
prima parte è quella "più sana" (ke permette allo spettatore di entrare nel film) e la seconda è quella più spietata!

Gli attori principali poi sono tutti bravissimi, non c'è che dire...
Il personaggio principale poi

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Film straconsigliato a tutti,
soprattutto a chi vuol vedere qualcosa di diverso!

Ah! Grazie Goat x avermelo consigliato! :D

15 risposte al commento
Ultima risposta 12/12/2008 14.12.32
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AMERICANFREE  @  05/10/2007 22:40:38
   6½ / 10
alcuni spunti positivi................. alcuni!!

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  05/10/2007 02:52:03
   6½ / 10
come un branco di paesani belgi si possono ridurre in mancanza di donne in paese... morboso e un pò eccessivo qua e là. merita una visione.

Invia una mail all'autore del commento squirt  @  02/10/2007 15:59:36
   7 / 10
Disturbante è dir poco..avrei voluto vedere in faccia Gloria..
cmq..non è un horror vero e proprio.un po'zoofilo sì..
si lascia guardare ma io x "calvario" intendevo ben altro..
ricorda le società stantie di the village,436 la profezia, il prescelto, ma xfortuna è superiore a tutti. Finale da rivedere ma film discreto

Gogol  @  13/09/2007 15:38:05
   9 / 10
Un film disturbante,fin dalle scene iniziali molto cupe e angoscianti,nel finale diventa davvero allucinante,con un'atmosfera claustrofobica,il tema trattato potrà anche dare fastidio a chi guarda il film,ma non cade mai negli eccessi e nelle oscenità,in alcuni tratti il metodo di ripresa del regista è impressionante,riesce a creare non poca angoscia in chi guarda il film,consigliato assolutamente.

P.s. il film non è da 9 ma ci va vicino,9 l'ho messo per alzare un pò la media dei voti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/10/2007 19.05.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  28/08/2007 01:12:31
   7½ / 10
Ripensando l`altro giorno a Calvaire e ripercorrendolo a memoria mi e' balzato in mente che non c'e' un personaggio (e dico uno) nel film che si possa considerare normale!
Il protagonista nel suo viaggio entra a contatto con la degradazione e la pazzia dell'animo umano in un contesto surreale di un luogo dimenticato dalla civilta'.
Anche se il ritmo in alcuni punti non e` elevatissimo, e` un film da vedere che lascia un certo senso di malessere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/10/2007 12.42.06
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zoscolo  @  24/07/2007 16:49:29
   7 / 10
FILM MOLTO LENTO E CON LUNGHE INQUADRATURE,PER MOLTI POTRà SEMBRARE NOIOSO MA IO L'HO TROVATO PIù CHE INTERESSANTE.
E' UN CONCENTRATO DI PURA FOLLIA NEL QUALE LO SPETTATORE VIENE PROIETTATO SOPRATTUTTO NELLA SECONDA PARTE DELLA PELLICOLA DOVE IL RUOLO DI PROTAGONISTA A MIO AVVISO VIENE COMPLETAMENTE RIBALTATO.
NON è IL SOLITO FILM E A MOLTI NON PIACERà MA PER CHI HA VOGLIA DI QUALCOSA DI ATIPICO,CALVAIRE è L'IDEALE.

private_joker  @  02/07/2007 10:23:30
   8½ / 10
Veramente disturbante, non c'è che dire. Quando vedi tutto ciò che succede al povero Marc e pensi: e se capitasse a me?, un brivido lungo la schiena ti viene per forza. Buona anche la scelta di non inserire colonna sonora, scelta che amplifica ancora di più l'angoscia della storia. Questo film è essenzialmente un dramma della solitudine, che qui viene portata all'estremo. I comportamenti di Bartel, Boris e tutti gli altri sono quelli di persone che vivono sole da sempre e che non possono comportarsi altrimenti, e quindi non si riesce neppure a odiarli fino in fondo.


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La scena della cena di Natale è veramente angosciante, anche più di quella di "Non aprite quella porta", a cui molti l'hanno paragonata.

L'unica pecca che mi fa abbassare un po' il voto è questa (leggete solo se avete già visto il film, mi raccomando!):


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Consiglio caldamente di vederlo, ma se vi aspettate un thriller adrenalinico, è meglio che lasciate perdere.

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Ultima risposta 29/10/2007 16.45.47
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Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  18/06/2007 16:52:12
   6½ / 10
Mah... davvero ricorda molti film, anche se l'ambientazione è proprio inquietante. Sinceramente mi aspettavo di + ad un certo punto.

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Ultima risposta 23/10/2007 18.54.24
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marfsime  @  01/06/2007 13:47:33
   6½ / 10
Bello ma ci sono delle puntualizzazioni da fare. Innanzitutto la lentezza del film..sarà che prediligo quelli più "movimentati" e questo non lo è affatto..in secondo luogo il "non finale".


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Per il resto da apprezzare la rappresentazione della follia di uno dei protagonisti (Bartel) e più in generale di tutti gli abitanti del villaggio divenuti pazzi forse a causa dell'eccessivo isolamento di quel piccolo paese sperduto nelle campagne e anche probabilmente dalla mancanza di presenze femminili nel paese.


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Insomma non mi sento di premiarlo oltre la soglia del 6,5 proprio per le ragioni qui sopracitate.

Voto:6,5

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/05/2008 18.08.48
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Kesson  @  01/06/2007 12:41:28
   6 / 10
Probabilmente mi aspettavo un altro tipo di prodotto, quindi non sono stato particolaremente colpito da questo film. Idea di base trita e ritrita, che viene oggettivamente sviluppata in modo originale, ma poco convinvcente. La follia umana, vera protagonista della pellicola, non riesce mai veramente ad inquietare lo spettatore, e spesso risulta una caricatura di se stessa, al limite del grottesco. La sceneggiatura è oggettivamente scarna, la regia molto buona (soprattutto se si considera che il film è un opera prima a basso costo), gli attori altalenanti. Forse a causa nche del doppiaggio che non mi ha convinto appieno, non sempre i personaggi (locandiere su tutti) risultano convincenti, stentano a trasmettere quelle sensazioni che fanno da punti cardine in un film di genere. Come detto non mancano idee originali (la tanto citata scena del bar), che contrastano pero' con una approssimatezza narrativa che permea tutto il film. Il finale è troppo sbrigativo e poco convincente.

Film piacevole, diverso e interassante, ma non eccelso. Personalmente fra i nuovi registi ho apprezzato molto di piu' Alexander Aja e il suo "Alta Tensione" ( e dell'ottimo rekame de "Le colline hanno gli occhi"), prodotto sicuramente piu' canonico (e probabilmente con budget diverso), ma molto piu' convincente e interessante.

sweetyy  @  30/05/2007 02:12:35
   7 / 10
Non lo considero un vero e proprio horror ma devo dire che la tensione non manca e in fondo in questo genere di film non occorre obbligatoriamente lo splatter,ma ciò che conta è l'atmosfera,i personaggi (inquietanti nei loro atteggiamenti privi di senso).
I film strani mi piacciono e questo lo è sicuramente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  30/05/2007 00:27:06
   6½ / 10
Il regista attinge a piene mani almeno da tre film: Misery non deve morire, Psicho e Non aprite quella porta. Siamo chiaramente lontani dalla grandezza di questi tre capolavori, ma in alcune scene questo film riesce a trasmettere una morbosa inqietudine. Un pò vuoto e incompleto, ma sicuramente allucinante.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  29/05/2007 22:03:29
   7½ / 10
Bello!come tutti hanno già detto ricorda molto misery,ma stiamo lontani dalla inquietante fan psicopatica di Misery.Ma parliamo di Calvaire,ci sono scene davvero terrificanti,pazzia pazzia pazzia allo stato puro.Da vedere assolutamente .

lupin 3  @  29/05/2007 17:38:03
   7½ / 10
CALVAIRE in un certo senso sembra seguire la scia di Misery, guardandolo all'inizio ero scettico ma subito dopo mi sono ricreduto, una bella sorpresa consigliato!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  15/05/2007 23:55:05
   8 / 10
davvero duro da digerire questo film mi ha ricordato misey e deliverance, davvero inquietante e crudele

benzo24  @  13/05/2007 18:31:36
   10 / 10
che film! veramente originale e la sequenza del bar è mitica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  07/04/2007 15:46:42
   8 / 10
Ottima opera prima di questo giovane esordiente proveniente dal Belgio.

Insolito, angosciante, pieno di follia, "Calvaire" parla di questo cantante capitato in un desolato casolare dove c'è un vecchietto che ha perso il suo amore.
Da li tutto precipita nella pazzia di questo anziano che vede nel giovane cantante la sua donna, e quindi lo tiene prigioniero.

Alcune cose potevano essere sviluppate decisamente meglio. Le foto dell'infermiera nella busta, l'altro anziano in paese.
Molte cose sono di repertorio classico: l'ambientazione scarna della casa, l'isolamento nella provincia qui francese (di solito americana) del luogo dove si svolgono i fatti, i personaggi strambi.
I rimandi a film classici americani specie degli anni '70 sono talmente evidenti che talvolta si rischia di innervosirsi. Parlo ovviamente del film , come sempre centrale, in questi casi, "Non aprite quella porta" di Tobe Hooper, diverse volte tirato in ballo , certe volte anche ingenuamente, come nelle scene centrali delle cene, quando la telecamera gira in tondo, e si vede l'occhio in primo piano. Poi tra l'altro il regista rinuncia alle musiche vere e proprie come in Hooper, e l'unica sequenza in cui si sente un motivo musicale vero e proprio è quella del ballo nel bar.
Non mancano poi anche altri rimandi ad altri classici come "Psycho" , "quel motel vicino alla palude" e sopratutto "Un tranquillo week end di paura" (e anche "Southern Comfort" di Walter Hill).

Ma Fabrice Du Welz rimane comunque un europeo, a differenza del suo collega francese Alexander Aja, troppo presto partito per Hollywood. Questo "calvaire" piacerà sicuramente anche ai fan del cinema europeo, compreso Michael Haneke.

Nonostante i difetti, vedo comque un ottimo talento nel giovane regista.

Occhio alla Fantastica la scena di violenza il cui la MDP prende il volo e fa vedere tutto dall'alto, molto + shokkante.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/04/2007 22.25.19
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phemt  @  15/03/2007 12:52:11
   8 / 10
Calvaire è prima di tutto una storia di solitudine e di amore disperato, secondariamente è una storia di perversioni e di umiliazione… Il belga Du Welz (qui all’esordio registico) firma un’opera fuori da ogni schema, allo stesso tempo elegante e morbosa, profonda ma anche psicologicamente violenta, sorretta dal suo stile registicamente notevole, da una fotografia curatissima di rara perfezione e da un cast perfettamente in parte… Du Welz sceglie di non utilizzare nessun tipo di colonna sonora durante il film (l’unica musica che sentirete è quella che esce dal pianoforte della locanda in quella che è la scena migliore del film, nonché una delle più profonde) e se questo da una parte contribuisce molto alla riuscita dell’atmosfera, davvero inquietante ed angosciante, dall’altra parte certo non aiuta il pubblico abituato agli horror che ci vengono propinati dallo star system hollywoodiano… Siamo di fronte infatti ad un horror di stile “autoriale” con una dose di splatter praticamente nulla, anzi più che un horror direi un dramma a tinte forti, rimane qualche difetto (avrei preferito una parte centrale più sviluppata), ma qui si sta parlando di un film davvero affascinante che esce dalla concezione classica di “horror”… Si potrebbe stare anche discutere sul sottotesto “femminista” del film (Du Welz mostra cosa succede quando vengono a mancare le figure femminili sia all’interno di un gruppo, sia all’interno di una singola persona) e sull’importante riflessione che viene fatta sulla mente e sulla bestialità (in ogni senso) umana… Statene bene alla larga se per voi l’horror è sinonimo di videoclip, pena il coma durante la visione, gli altri se lo vedano, perché il film merita davvero!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  20/02/2007 17:25:41
   10 / 10
mi sbilancio: secondo me questo è il miglior horror del nuovo millennio, nonchè uno dei più notevoli che abbia visto.
e, ancora, si tratta di una produzione belga-francese, due nazioni che nel recentissimo passato sembravo aver scoperto l'amore per il genere e sfornato registi e pellicole di indubbio valore (vedere il superbo 'man bites dog: it happened in your neighborhood').
calvaire è un film sulla FOLLIA, e su un angolo di mondo dimenticato da dio... ed è un qualcosa che lascia uno strascico di sporcizia alla fine della visione, è una realtà che scuote e shocka profondamente per la sua siderale antitesi col nostro mondo civile e 'sano'.
è un film che denota anche un amore viscerale per il genere in questione, e che collude omaggi al grande passato d'Autore (psyco) e pure a quello anarchico e scorretto degli anni '70 (anche a 'ta pedhia tou dhiavolou'). il tutto girato da du welz con classe cristallina e un gioco di chiaroscuri eccellente. è un film che trasuda malessere, perversione, ma che esagera rimanendo ben attento a non entare mai nel pacchiano e uscire dai binari del 'folle ma credibile'. grandissimo berroyer, il bartel del film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/07/2009 23.36.20
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Living Dead  @  01/02/2007 13:31:15
   7 / 10
...e da quando entrerà nella locanda inizierà il lungo calvario del povero Marc.
Ecco un altro buon prodotto proveniente dalla Francia che ultimamente stà producendo sempre cose molto interessanti.
Valida la regia che, nonostante il budget visivamente ridotto ci regala ottime atmosfere e buoni momenti di "cattiveria".
L' "horror" in calvaire non è visivo, ma totalmente psicologico, rappresentato da quello che dovrà sopportare il povero Marc, niente mostri o fantasmi quindi.
Forse un pò noioso all'inizio ma rimane un buon film grazie anche agli ottimi attori che offrono delle dignitose performance.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/02/2007 14.59.06
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