brain damage - la maledizione di helmer (1988)

L'opera seconda di Frank Henenlotter prosegue sul percorso autoriale della messa alla berlina dei mali sociali attraverso i canoni della horror-comedy underground. Dopo il tema della disabilità trattato in Basket Case (opportunamente auto-citato nella sequenza della metro), tocca all'orrore parassitario farsi metafora della contaminazione tra tossicodipendenza e devianza sessuale. L'istrionismo del parassita Elmer (un disgustosissimo e quasi cartoonesco miracolo di effettistica artigianale) e le iniezioni di ironia nerissima e splatter servono, più che a stemperare i toni, a fornire una deviazione in grado di amplificare la brutalità di scene come la repellente fellatio e o il ritratto realisticissimo di sintomi d'astinenza e parentesi psichedeliche. Un gioiellino che, insomma, conferma l'estro visivo fuori dal comune di Henenlotter, risultando tutt'ora efficace malgrado qualche calo di ritmo e una recitazione appena accettabile.