Bohemian Rhapsody, il film diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher, è una coinvolgente celebrazione dei Queen, della loro musica e del loro leggendario frontman Freddie Mercury (Rami Malek), che sfidò gli stereotipi e infranse le convenzioni, diventando uno degli artisti più amati al mondo. Il film ricostruisce la meteorica ascesa della band attraverso le sue iconiche canzoni e il suo sound rivoluzionario, la sua crisi quasi fatale, man mano che lo stile di vita vita di Mercury andava fuori controllo, e la sua trionfante reunion alla vigilia del Live Aid, quando Mercury, afflitto da una gravissima malattia, condusse la band in una delle performance più grandiose della storia del rock. Facendo questo, il film cementa l'eredità di una band che è sempre stata più di una famiglia e che continua ancora oggi a ispirare gli outsider, i sognatori e gli appassionati di musica.
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Emozionante credo sia la parola più indicata, seppur magari qualche strafalcione storico sia comunque presente.
Il concerto del Live aid è stato uno dei momenti più intensi che abbia mai avuto in un cinema; bene Malek, seppur non somigliantissimo a Mercury (eccezion fatta per quando indossa gli occhiali).
Bene pure Aaron McCusker che fa Jim Hutton (il tipo di cui Mercury si innamora) ma soprattutto ho trovato impressionante Allen Leech (Dowtown Abbey) che fa - divinamente - Paul Prenter (uno dei gay, quello che pare un Village people, sora di managr di Freddy), che imho se la gioca con Malek come attore più bravo.
Un buonissimo omaggio ai Queen, un buon film di per sè; speriam che Singer, regista dotato, non venga triturato dal Metoo, come successe a Spacey...
Io non ho ancora capito se cantava Mercury dai veri live, se cantava Malek dal vivo oppure qualche imitatore...