La neoagente Megan Turner uccide un rapinatore la cui arma viene sottratta da un distinto agente di borsa. Costui si sente una specie di emissario di Dio e comincia a uccidere, dopo aver inciso sui proiettili il nome di Megan. Poi fa di tutto per conoscerla, e ci riesce, mentre la donna si prende una bella sbandata per lui. A questo punto non resta che una resa dei conti finale, per le strade della città, tra la poliziotta pistolera e il suo folle ammiratore.
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Una Curtis più uomo che mai per un film all'ombra delle 44 Magnum (una è quella da quattro pollici e l'altra è quella da sei, chiesta in prestito all'ispettore callaghan). Non è così irreale come può sembrare a prima vista, ma è così stracarico di stereotipi che ti affonda nella mente come il TITANIC nell'oceano. Megan Turner è l'agente di polizia più s****to che esista e le leggi della medicina valgono solo per quelli che non sono protagonisti.