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Storia di contrapposizione e contrasti per Kim Ki-Duk in questo suo "Birdcage Inn".Al centro dell'attenzione due giovani ragazze;una grassottella,inibita dal sesso e fidanzata,l'altra molto bella e dedita al mestiere più antico al mondo.L'arrivo della giovane prostituta al motel gestito dai genitori della ragazza meno piacente scatenerà una serie di invidie e incomprensioni tra le due protagoniste,oltre che un'incontrollata bramosia sessuale negli individui di sesso maschile bazzicanti in zona. Gli screzi ,dapprima ravvisabili in frivole scaramucce, diventeranno sempre più ingenti,sino a sfociare in atti decisamente condannabili. Kim Ki-Duk sfrutta come consuetudine la sua poetica visivo/contenutistica per illustrare un percorso di crescita ed accettazione,dando dimostrazione di come spesso sia l'errata lettura di alcune situazioni a determinare giudizi frettolosi.E ciò che succede alle due protagoniste,dapprima divise, poi solidali nel far fronte alle difficoltà quotidiane sino a raggiungere una grado di empatia talmente elevato da convincere una di esse a riscattarsi in modo a dir poco significativo,come una sorta di sacrificio a suggello di un legame determinante un completo abbattimento delle barriere. La pellicola è forse un poco stucchevole nelle battute finali e offre uno spaccato dell'universo maschile non proprio edificante,ma Kim Ki Duk lavora con grande maestria popolando la sua "gabbia" di personaggi meravigliosamente sfaccettati,in forte contrasto con ciò che a prima vista potrebbero essere o rappresentare.