Un famoso drammaturgo, Barton Fink,, viene scritturato da una major americana, che gli commissiona la sceneggiatura di un film sul wrestling. Arrivato ad Hollywood, Barton si stabilisce nell'inquietante hotel Earle e, qui, conoscerŕ Charlie, che nasconde un segreto altrettanto inquietante...
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Manierista ma non scontato, il cinema post-moderno di Joel ed Ethan Coen è una distorsione disfunzionale del cinema stesso, dei suoi generi o proprio del sistema hollywoodiano come nel caso di BARTON FINK, nato da una crisi creativa come quella dell'omonimo protagonista e finalizzato anche a descriverne la stasi depressiva con l'ausilio di immagini e suoni, sacrificando la parola per dialoghi immediati privi di un fine differente dal dialogo stesso. Lo stile dei Coen prende forma in questo parossismo, disturbante per via del suo essenzialismo e folgorante per le figure grottesche e pieni di eccessi che entrano in scena, che stordiscono lo spettatore prima che venga gettato in una realtà nuova e allucinatoria, per la quantità di surrealismo che viene emanata a poco a poco e per l'insensata non naturalezza di tutto ciò che si può vedere in questo racconto privo di inizio e fine, mancante di una morale comprensibile o di una logica chiarificatrice. Questo capolavoro, esemplare senza appartenenza, difficilmente coniabile e mai visto prima, sussiste grazie alla propria composizione stilistica che non ha bisogno di regole perché ne scrive di nuove ed autosufficienti.