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L'idea alla base di "Ava's Possessions" è indubbiamente molto intrigante. Raccontare le difficoltà di un' ex posseduta nel tornare alla vita normale, denota un meritevole tentativo di discostarsi da un filone che, soprattutto in questi anni, è stato proposto e sviscerato sino alla nausea. Ed ecco quindi, durante l'incipit, il classico esorcismo dare il via alla storia, in controtendenza rispetto a qualsiasi altro film sull'argomento in cui questa scena sarebbe stata tenuta in serbo per il gran finale. La pellicola però non offre molto altro, impantanandosi immediatamente in un racconto poco horror e molto giallo, in cui la protagonista cerca di fare ammenda ricostruendo l'entità dei guai a cui è stata indotta dal suo ospite indesiderato. Completamente priva di memoria ma accusata di parecchi crimini si appoggia ad un centro di recupero per ex posseduti (interessante idea, mal sviluppata) mentre la matrice horror lascia spazio ad un incedere privo di particolari buchi di sceneggiatura ma anche assolutamente fiacco, paragonabile ad un thriller di mediocre fattura. Fuori luogo poi i toni leggeri ai quali spesso si ricorre. Il tenore comico non produce l'effetto sperato, fastidioso accumulo di siparietti senza smalto in cui il film perde ancor più quota, lasciando spiazzati ma soprattutto sempre più orfani dell'interesse generato in prima battuta. Per il resto da segnalare una recitazione di prassi, mentre non male la colonna sonora firmata da Sean Lennon con azzeccati ammiccamenti al noir.