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E' un film molto particolare, niente male il soggetto che più che trattare di un caso di possessione, vede un contesto di post-possessione. In poche parole il reinserimento sociale del posseduto o posseduta nella società, alla stessa stregua di alcolisti anonimi e compagnia cantante. Tuttavia non si deve pensare nella maniera più assoluta ad una commedia horror, casomai il contrario, ma in fondo neanche quello. Questo film ha come base certamente l'horror, ma lo sviluppo della storia è più simile ad un poliziesco in cui l'ex-posseduta (ma con rischio di ricadere nella possessione come qualsiasi dipendente da droghe o alcol) deve scoprire ciò che ha fatto nel periodo di possessione. L'idea in effetti non è male, la cornice visiva con una fotografia dalle luci neon, mi ricorda certa filmografia anni '80, ma c'è il timore nella sceneggiatura e nella regia di deviare verso territori più comedy, per cui il film è, a mio parere, troppo misurato, quasi bloccato, anche se le spruzzate di ironia non mancano. Tuttavia è un tentativo da non sottovalutare se non altro per la buona commistione di generi e soprattutto per non aver fatto il solito film sulle possessioni.
Se l'idea di ricordare le varie tappe di una possessione demoniaca e il suo relativo percorso riabilitativo poteva sembrare originale e degna di nota, la seconda parte del film perde d'interesse per la troppa banalità presente. Situazioni poco logiche, altre poco chiare, alcune che diventano prevedibili e altre ancora che non portano a una conclusione convincente, fanno di AVA'S POSSESSIONS un prodotto mediocre, potenzialmente propositivo, dove regna la confusione e la poca incisività. Complessivamente vedibile ma, al tempo stesso, deludente per come realizzato.
L'idea alla base di "Ava's Possessions" è indubbiamente molto intrigante. Raccontare le difficoltà di un' ex posseduta nel tornare alla vita normale, denota un meritevole tentativo di discostarsi da un filone che, soprattutto in questi anni, è stato proposto e sviscerato sino alla nausea. Ed ecco quindi, durante l'incipit, il classico esorcismo dare il via alla storia, in controtendenza rispetto a qualsiasi altro film sull'argomento in cui questa scena sarebbe stata tenuta in serbo per il gran finale. La pellicola però non offre molto altro, impantanandosi immediatamente in un racconto poco horror e molto giallo, in cui la protagonista cerca di fare ammenda ricostruendo l'entità dei guai a cui è stata indotta dal suo ospite indesiderato. Completamente priva di memoria ma accusata di parecchi crimini si appoggia ad un centro di recupero per ex posseduti (interessante idea, mal sviluppata) mentre la matrice horror lascia spazio ad un incedere privo di particolari buchi di sceneggiatura ma anche assolutamente fiacco, paragonabile ad un thriller di mediocre fattura. Fuori luogo poi i toni leggeri ai quali spesso si ricorre. Il tenore comico non produce l'effetto sperato, fastidioso accumulo di siparietti senza smalto in cui il film perde ancor più quota, lasciando spiazzati ma soprattutto sempre più orfani dell'interesse generato in prima battuta. Per il resto da segnalare una recitazione di prassi, mentre non male la colonna sonora firmata da Sean Lennon con azzeccati ammiccamenti al noir.
A me tutto sommato questo film di Jordan Galland è piaciuto,affronta il solito tema della possessione demoniaca, ma riesce a distinguersi rispetto alla media dei prodotti di questo genere per una serie di ragioni. Tanto per cominciare siamo davanti ad una pellicola che nonostante appaia parecchio ironica (anche se mai demenziale,è un tipo di comicità più intelligente),presenta una base horror piuttosto accentuata e ben gestita dal bravo regista. Di eccellente qualità l'aspetto tecnico,che colpisce sopratutto, attraverso, una fotografia splendida ed una regia di prim'ordine che regala allo spettatore inquadrature particolari e ricercate........... Una buona pellicola,che nonostante alcuni difetti (trovata un po carente di ritmo in alcuni momenti) merita una visione,originale ed interessante.
Ennesimo film sulla possessione demoniaca, che però non-è-il-solito-film-sulla-possessione-demoniaca....ma questo risulta essere uno dei pochi punti a favore della pellicola, insieme ai colori e alle ambientazioni (vedi locandina)...stop.