africa addio regia di Gualtiero Jacopetti, Franco E. Prosperi Italia 1966
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africa addio (1966)

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locandina del film AFRICA ADDIO

Titolo Originale: AFRICA ADDIO

RegiaGualtiero Jacopetti, Franco E. Prosperi

Interpreti: -

Durata: h 2.20
NazionalitàItalia 1966
Generedocumentario
Tratto dal libro "Africa addio" di Karen Blixen
Al cinema nell'Agosto 1966

•  Altri film di Gualtiero Jacopetti
•  Altri film di Franco E. Prosperi

Trama del film Africa addio

Negli anni Sessanta la maggior parte delle colonie africane raggiunge l'indipendenza. I nuovi stati così creati, fortemente dipendenti dagli aiuti europei, instabili politicamente e spesso divisi da faide etniche, vengono "esplorati" in alcuni loro aspetti particolarmente eclatanti.

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Voto Visitatori:   7,42 / 10 (12 voti)7,42Grafico
Migliore produttore (Rizzoli Film)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore produttore (Rizzoli Film)
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Voti e commenti su Africa addio, 12 opinioni inserite

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Nikilo  @  17/08/2010 17:07:39
   6½ / 10
Netto miglioramento su tutti i fronti rispetto a Mondo Cane. Cominciando dall'inizio, molto più pacato e non necessariamente provocatorio, come tanto mi è sembrato quello del primo mondo movie. Anche se, il modus operandi di Jacopetti si fa di nuovo sentire, parte sempre con delle premesse, e poi non so come, le riesce a smontare auto-contraddicendosi volta per volta.
Africa addio affronta il tema della decolonizzazione, un po' a modo suo, da una parte si accanisce contro una nuova Africa più violenta, più incivile, e assolutamente abbandonata a se stessa, e dall'altra rievoca i tempi andati, quando il colonialismo europeo conduceva le redini di un intero continente, quasi facendo vedere che prima con il colonialismo le cose erano migliori...Vabbè, della serie si stava meglio quando si stava peggio. Tolto questo aspetto che ho trovato parecchio fastidioso, il film di Jacopetti si diversifica dagli altri documentari dell'epoca, prendendo in esame un'Africa a molti sconosciuta, mettendola a spoglio dai soliti clichè comuni: l'Africa povera ( solo il Sud Africa possiede un quantitativo minerario stratosferico ), i bambini sottonutriti con il pancione gonfio, i neri superdotati etc...Mettendo in luce e allo scoperto un'Africa molto diversa, da quella che ci si sarebbe aspettati, dilaniata da continue guerre di territorio, massacri a iosa ( Zanzibar ad esempio ), e un continuo ed irrefrenabile desiderio di sangue.
"Per chi oggi in Africa spargendo false promesse, fomenta un nuovo razzismo africano. E per chi abbandonando in fretta e furia l'Africa a se stessa, nel falso pudore del colonialismo antico, ne autorizza uno nuovo che dilaga nella miseria e nel sangue."cit.
Su tutte questa può essere una delle citazioni del film più esaustive, che riassume l'intera essenza della pellicola.
Per Jacopetti il continente africano è morto, sì, in virtù del fatto, che subito dopo il processo di decolonizzazione, tutto il marciume che poteva nascere da una popolazione senza regole, incivile, è venuto immediatamente a galla, e se prima si stava peggio ( questo lo aggiungo io visto che a quanto pare a Jacopetti, mancano soltanto più di 400 anni di storia, perchè altrimenti avrebbe evitato di affrontare in tale maniera l'argomento in questione) ora è davvero un inferno, ma il dilemma fondamentale è che tutto ciò è solo una conseguenza diretta del vicino passato. E anche su questo punto mi sembra giusto fare una piccola precisazione di carattere storico, inizialmente il colonialismo in Africa, non era prettamente imperialistico e di sfruttamento, bensì era di tipo commerciale, le varie nazioni europee ( Francia, Gran Bretagna, Provincie Unite e Portogallo ) si erano limitati a edificare delle colonie marittime adibite al commercio, tali "empori" avevano la funzione di punti di raccolta di tutti i prodotti e materiali provenienti dal continente africano. Dal 1800 in poi la situazione, è mutata terribilmente, il colonialismo si è trasformato in imperialismo, e il commercio in sfruttamento, perciò dire che prima del processo di decolonizzazione le cose lì andavano rose e fiori non mi sembra proprio. E' comunque vero che il continente africano è morto, l'unico errore di Jacopetti è proprio quello di aver identificato tale punto con la fine del colonialismo europeo, mentre invece se proprio bisognava fare i precisi, il continente africano muore con l'inizio dell' espansionismo coloniale imperialistico dell'800.
Accantonando questa piccola riflessione storica, Jacopetti riesce a mostrare il volto di un'Africa violenta, dove il razzismo precedente è stato sostituito con un'altra forma di razzismo, la violenza è stata sostituita con dell'altra violenza e così via, in un lungo ed interminabile ciclo di odio.
Alla fine, tirando le somme, il vero problema, l'unico animale veramente pericolo e nocivo è l'UOMO sia questo di carnagione chiara, sia questo di carnagione scura.

"L'uomo il più nocivo degli animali è passato di qui!"cit.

4 risposte al commento
Ultima risposta 02/12/2014 18.15.20
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