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Bella pellicola di Ghione, regista poco prolifico, probabilmente nel suo lavoro migliore, dall'approccio minimalista ma capace di creare un contesto in cui gli anni della contestazione volgono rapidamente verso il riflusso del grande freddo dove l'effige del denaro, già immortalata nei bei titoli di testa sulle diecimila lire michelangiolesche, determina in una certa misura il rapporto tra i due protagonisti: l'uno (Salerno) alto dirigente possessore e "fabbricante" di denaro e l'altra (Rada Rassimov, straordinaria) ex-hippie che si smarca dai propri ideali per mostrare la sua natura di arrampicatrice sociale. Un gioco sottile che diventa sempre più crudele, senza lesinare colpi bassi, delineato molto bene da numerosi flashback che non ingarbugliano assolutamente la trama, ma al contrario la arricchiscono nel definire le dinamiche tra questi due personaggi in fondo piuttosto antipatici. Da recuperare perchè è un film che sa essere cattivo senza essere compiaciuto e non è cosa da poco.