about a boy (2002)

l'ho visto solo in lingua originale (quindi di sicuro mi è sfuggito qualcosa) però mi è piaciuto. ho trovato hugh grant particolarmente english e molto adatto come caricatura di tipico single che vuole godersi la vita senza bambini tra i piedi. la trama è classica ma sviluppata in modo carino e originale

carino...niente di speciale...ma non ho niente da ridire

non male

Carino!!!!!!!!!!

Carino, niente di eccezionale ma si lascia guardare

Una buona pellicola, la storia regge, gli attori sono all'altezza.
Abbastanza attraente

LA PRIMA VOLTA CHE HO VISTO IL FILM NON MI AVEVA PARTICOLARMENTE COLPITO POI IERI SERA IN TV DEVO DIRE CHE E' STATO PARTCOLARMENTE PIACEVOLE RIVEDENDOLO SCOPRI CHE I PROFILI PSICOLOGICI DEI PERSONAGGI SONO MOLTO INTERESSANTI E CHE IL FILM NON E' SOLO UNA PIACEVOLE COMMEDIA MA ANCHE UNA BELLA RIFLESSIONE SULLA SOLITUDINE CHE ACCOMPAGNA LA NOSTRA SOCIETA' E POI GRANT E IL BAMBINO SONO VERAMENTE BRAVI .
OTTIMO DA RIVEDERE ALMENO 2 VOLTE

A me è piaciuto molto, in certi tratti divertente in altri..non so come definirlo ma non noioso...comunque non l'ho trovato affatto scontato...consiglio a tutti di vederlo...solamente una cosa che non mi è andato: forse un po troppe parolaccie!

Film caruccio ...oggi l'ho visto in lingua originale (non c'ho capito na mazza) e ho deciso di commentarlo... da vedere senza aspettarsi chissa' cosa cmq abbastanza divertente ^^.... povera papera ,pero' Londra è piena di giardinetti con le papere ,mi era venuta anche a me voglia di farne fuori qualcuna (con il mangiare che ci propinavano sarebbe morta sul colpo)no scherzo...

Ottimo prodotto. Decisamente meglio del precedente film di Hugh Grant, quel "Diario di Bridget Jones" tanto acclamato dal pubblico. Ottima storia, un pizzico di riflessione, Grant superlativo ed alcune scene esilaranti.

Tratta dall'omonimo romanzo di Nick Hornby,una commedia agrodolce ben diretta dalla coppia di registi,capaci di rendere simpatico un personaggio viziato ed egocentrico che a causa di un ragazzino complessato è costretto a diventare una persona matura e responsabile.C'è una certa difficoltà a caratterizzare alcuni personaggi di contorno(vedi la madre del ragazzino o qualche fiamma di Will)e mantenere costante la scorrevolezza del ritmo,ma la regìa non è invadente e si rimane parzialmente soddisfatti di fronte a un film che ha rispetto per il pubblico,ben curato e per nulla ruffiano.I temi trattati(il bisogno di qualcuno per occupare gli spazi anche minimi della nostra vita,la difficoltà di inserirsi in un mondo di cui non abbiamo fiducia,le crisi dei genitori deboli ed incapaci di rapportarsi con i figli)sono curati con una delicatezza forse un pò troppo assolutoria e l'happy ending poteva diventare un finale aperto,dove proprio il pubblico poteva trarre il senso del film;ma la commedia è promettente e,quel che è meglio,offre a Grant un'occasione per uscire fuori dal clichè che lo ha reso popolare,per interpretare un personaggio completo e ricco di sfumature con indubbia abilità.

bello!!!! molto speo di rivederlo!!

Di solito non mi piace molto questo genere di film ma devo dire che non è stato male...poi Hugh Grant mi piace molto, e il bambino era veramente buffo...

il film è carino, anche se un pò troppo monotono con la storia della madre depressa e il bambino s****to...forse non vale proprio sette, ma un sei è poco...come al solito il piaccione Hugh Grant non sa recitare...

una sorpresa! pensavo alla solita boiata con occhi bassi grant ma mi sono ritrovato a sorridere + volte. comunque non + della sufficienza.

...non male vale la pena vederlo un 7 pieno!

Non male. A me è piaciuto, è divertente e anche abbastanza coinvolgente.. Non è che faccia molto riflettere su questo e su quello come scrive qualcuno ma è un film cmq piacevole.

quando hornby ha scritto il romanzo ha pensato a grant. la parte è sua, cucita addosso. non solo: i weitz sono riusciti in un'impresa che poche volte risce, fare un film bello come il libro da cui è tratto. e il bimbo è eccezionale!

molto carino fa ridere e poi a me piace come recita hugh grant sempre bravo

mi è piaciuto molto ,non è smielato ma ti fa capire quanto è precario quello che abbiamo se in mezzo non cè nessuno con cui dividerlo.vale davvero la pena di vederlo

Hugh Grant a dire la verità non mi è mai piaciuto ma, a vedere la sua interpretazione in questo film, mi sono ricreduta.
Un film che fa riflettere e ti fa capire quali sono le cose veramente importanti nella vita.
Personalmente qualche lacrima è scesa e ho imparato qualcosa.

mah...

film carino anche se hug grant mi fa proprio pena come attore!

Bella commedia, con un Hugh Grant a suo agio nella parte dell'odioso snob. Da ridere a crepapelle la scena del duetto madre figlio con la canzone Killing me softly.

simpatico e carino..niente di più.

Nicholas Hoult è bravissimo! Idem Hugh Grant. La storia è molto delicata. Da vedere

Un buon film, vale la pena vederlo.

Davvero simpatiko...non me lo aspettavo ma è stato un bel film. Hugh Grant non è ke mi piaccia molto kome attore ma questa volta devo dire ke è stato notevole. Vi konsiglio di vederlo e rikordate ke.....le persone non sono isole (non era proprio kosi' ma il signifikato è lo stesso).

Un film futile, divertente ma dimenticabile. I fratelli Weitz che certamente non hanno a che fare con i fratelli Cohen ma neanche con i Farrelly dirigono il best-seller di Nick Hornby in un film dove manie e smanie degli uomini di oggi, incapaci di assumersi le proprie responsabilità s'intrecciano con buoni sentimenti il cui fine principale è strappare qualche innocua risata ad un pubblico costretto ad intentificarsi con i suoi eroi. L'intento è quello di proporre una Bridget Jones al maschile in questo caso nelle vesti di Hugh Grant, ricco scapolo convinto, gelosissimo della sua libertà, come anche di tutti i comfort, dalla pay.tv alla macchina sportiva, che lo portano ad essere un perfetto allergico alla famiglia e un insoddisfatto conquistatore di donne. La crisi di Bridget Jones qui viene interpretata secondo i canoni del perbenismo: l'incontro con Marcus, ragazzino di 12 anni, totalmente estraneo, infelice di una situazione familiare d isastrata da un padre as sente ed una madre separata, post-hippie, caduta in una depressione non del tutto affrontata nel film, condurrà il protagonista ad intraprendere un viaggio verso una dimensione a lui totalmente aliena. Tra una bugia e l'altra, con tocchi leggeri, a volte felici e a volti più deboli si arriva allo scontato happy-and che come sempre intende rassicurare lo spettatore secondo i classici film per famiglie. Rispetto ad American Pie, i fratelli Weitz, propongo un film decisamente più maturo che pecca però in una sceneggiatura spesso troppo inconsistente nonostante la supervisione di Nick Hornby. Una prova in parte riuscita anche se alcuni personaggi, in certi momenti un pò troppo stereotipati, appaiono e scompaiono senza lasciare traccia, ingiustamente privi di un vero e consistente taglio generazionale. Rimane l'ironia very british, il gusto amarognolo e dolce allo stesso tempo, il cast di tutto rispetto anche se vittima delle stesse interpretazioni: Toni Collette, la madre di Marcus, dopo il Sesto Senso sembra destinata a coprire il ruolo della madre disperata mentre Hugh Grant è sempre proteso ad iconizzare un certo tipo di personaggio a disagio, un pò spaurito, ironico e volutamente fuori luogo. La colonna sonora, orecchiabile ma un pò ruffiana, ricalca perfettamente il risvolto malinconico e rassicurante del film che, nonostante l'iniziale e ricercata citazione letteraria di John Donne, "nessun uomo è un'isola", possibile premessa per un tema dai forti connotati esistenzialisti dove poter sviluppare l'incontro di più solitudini e le conseguenze dell'isolazionismo nel suo arcipelago generazionale, rimane alla fine troppo incline alla tentazione della retorica.

da vedere!!!

1 gran bel film

Una commedia fatta a regola d'arte. Hugh Grant grande come al solito!! :)

Una volta tanto un film che rispetta abbastanza il libro da cui è tratto. E un Hugh Grant meno antipatico del solito.

carino,simpatico

Veramente originale. Con una bravissima Toni Colette

Commedia carina.

È stupendo!! Veramente, mi é piaciuto moltissimo... il libro l'ho letto, il film nn lo riprende molto; ma in fondo xché dovrebbe? qualche variazione e aggiunta é più che accetta!
Mi ha fatto commuovere, riflettere, divertire...E Hugh Grant é perfetto nel ruolo, nn potevano trovare attore che incarnasse meglio il "mitico" Will

Un gioiello. Trovo che questa commedia sia davvero un piccolo gioiello!!!! Mi rendo conto che non ha nulla di speciale, come effetti o come scenografie, ma ci sono alcuni momenti esilaranti. Trovo che Hugh Grant sia davvero straordinario in una parte che non avrebbe nulla di sensazionale se non fosse per la sua mimica fantastica che rende alcune scene davvero memorabili!! La colonna sonora non è da dimenticare perchè è davvero carina! Questo film è così scorrevole, divertente e ironico che si può riguardare all'infinito! E ogni volta vi accorgerete di un particolare che magari non avete notato le volte precedenti!!!!!! A chi non lo sa apprezzare posso solo dire..."Perchè non vaffan**** per favore?"........ :-)

Come al solito c'è gente che spara giudizi a caso... ma se non vi piace nessun film... perché cavolo li guardate!! A mio modesto giudizio è un film bello... non è solo una commedia, oserei dire che è un film di formazione, per quanto sia poco appropriato il termine..

Profondo, vale la pena vederlo

Molto, molto bello. Buono e non buonista. Raramente si vedono rapporti cosi possibilmente veri descritti con tanta efficacia. Finalmente un film dove il cambiamento di una persona non avviene a mo' di una folgorazione, ma attraverso una storia. Un capolavoro l'odioso personaggio della madre, schiava delle ideologie più stupide. Hugh Grant però sembra nato solo per un ruolo.

Bello il film e bellissimo il rapporto che si forma pian piano durante lo svolgersi del film fra Will(Hugh Grant)e Marcus(il ragazzino)che insieme reggono tutto il film.

In complesso è un buon film: divertente, sentimentale, riflessivo...godibile insomma! Però il ruolo di Grant comincia ad essere un pò ripetitivo e mi ha trasmesso un senso di dejà-vù incredibile: lui è sempre bello, ricco e stronzo e alla fine diventa ancora più bello, ricco come prima e quasi "buono". Questa sensazione mi ha un pò rovinato la visione perchè, come ho già detto, di per sè è piacevole. Inoltre anche il rapporto uomo-bambino è già stato ampiamento sfruttato (in alcuni casi a mio parere anche in modo migliore come in "Faccia a faccia" con un insolito Bruce Willis). In conclusione quindi è una bella pellicola in assoluto ma nel contesto lascia un pochino perplessi...

grande

Nick Hornby è uno dei più gettonati scrittori contemporanei, e dai suoi romanzi sono stati tratti sempre buoni film (Febbre a 90° e Alta fedeltà). Anche stavolta, con il più difficile dei suoi bestsellers, la resa è di buon livello. Hugh Grant nel suo classico ruolo tra bastardo e troppo figlio di buona donna per volergli male, il ragazzino semplicemente adorabile nel suo essere out of fashion e il regista, udite udite, che utilizza il mezzo in modo espressivo e mai banale, confezionano un piccolo gioiello. Non mi aspettavo un grande film (forse perchè ritenevo difficile la trasposizione della storia) ed invece, sorpresa, quasi quasi la pellicola è meglio del libro (ma non diciamolo troppo forte... :-)). Da applausi la colonna sonora di Badly Drawn Boy.

è stupendo...lui è un figo paura..nn perdetelo..la trama è molto bella e gli attori sono molto bravi!! FIDATEVI!!!!!

Bel film.Hugh Grant perfetto per la parte (anche se fa sempre più o meno lo stesso film...) ma la sceneggiatura nel rappresentare il rapporto del protagonista con il bambino e la sua maturazione umana da profondità e valore al film che dovrebbe far riflettere su se stessi, almeno un po', molti post-adolescenti over 35 (se ancora riescono a farlo...).

Questo film mi ha fatto ridere dall'inizio fino alla fine! Hugh è formidabile in questa parte. Mi ha fatto veramente tajare la parte in cui l'anatra muore col pane e quando Hugh non se la smette più di cantare...

Non la smettevo più di ridere... Ancora più gustoso per chi ha un ex che ti ha spezzato il cuore ed ha cercato per una vita di indovinare i suoi più intimi pensieri... SCOPRIRE IL VUOTO E' TROPPO DIVERTENTE...!|!!!

mah a mio parere e una stupidata pazzesca bello da vedere solo per chi a colazione mangia fegato di manzo..........

Ma hornby non è quello di alta fedelta???

...dieci a priori...nn si può toppare dove c è hornby di mezzo

Davvero incantevole. Senza nulla togliere aa ltre commedie brillanti interpretate da Grant, tipo "Il diario di Bridget Jones", qui si sorride senza aver bisogno di ricorrere a trivialità e il messaggio è perticolarmente intenso. C'è davvero da pensare e da fermarsi, ogni tanto, a guardare la vita mentre ci scivola senza un intenso significato come l'AMORE. Bellissimo

un buon film. Mi è piaciuta sopratutto la parte dell' anatra uccisa con il pane raffermo.

Sono uscito dal cinema cantando come un pirla "killing me softly" questo perchè il film è molto bello e Hugh Grant fa sempre ridere. Però cacchio ha una casa della********, auto sportiva, vestiti fichissimi e tutto senza fare nulla: che è dreamland?

divertentissimo

un film molto divertente che t fa pensare!! lo consiglio a quelli che non ne possono più sei film tristi e deprimenti!! questo ti solleva il morale fino alle stelle!!!

cosa dire il film molto particolare,da vedere per capire

fa ridere e fa riflettere... e, diciamocelo, Hugh Grant fa svenire!

ottimo primo tempo con ritmo di immagini e situazioni divertenti, in puro stile britannico, troppo sentimentale il resto del film, diventando così una banale pellicola "smielata"! interessante il ritratto del trentenne che, sentendosi "vuoto dentro", è costretto ad inventarsi personalità differenti adattandole alla donna di turno...l'aria scanzonata di Hugh Grant aiuta il protagonista Willy a colmare certe mancanze della sceneggiatura.

straordinario.mi sono pienamente rispecchiato sia nel trentenne fan*****sta che nel dodicenne un po' escluso.la piu' bella commedia americana degli ultimi anni.non per forza i capolavori li devono fare almodovar o gli impronunciabili registi iraniani !!!