in my country regia di John Boorman Gran Bretagna, Sud Africa 2003
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in my country (2003)

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locandina del film IN MY COUNTRY

Titolo Originale: COUNTRY OF MY SKULL

RegiaJohn Boorman

InterpretiSamuel L. Jackson, Juliette Binoche, Brendan Gleeson, Menzi Ngubane, Nick Boraine, Lionel Newton, Sam Ngakane, Aletta Bezuidenhout

Durata: h 1.14
NazionalitàGran Bretagna, Sud Africa 2003
Generedrammatico
Tratto dal libro "Country of my skull" di Antjie Krog
Al cinema nel Maggio 2004

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Trama del film In my country

Langston Whitfield è un giornalista del Washington Post. Il suo editore lo manda provocatoriamente in Sud Africa a seguire le udienze della Commissione per la Verità e la Riconciliazione, dove rintraccia Col. De Jager, il più famoso torturatore nella polizia. Anna Malan è una poetessa Afrikaans che segue le udienze per conto di una radio. Essendo una sud africana bianca è distrutta dai racconti di crudeltà e depravazione commessi dai suoi compatrioti.

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Voto Visitatori:   6,35 / 10 (20 voti)6,35Grafico
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Voti e commenti su In my country, 20 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  15/10/2023 10:29:59
   8 / 10
COUNTRY OF MY SKULL rappresenta una futuribile carriera (purtroppo mai realizzatasi) da regista-reporter di John Boorman, trasformatosi in un cantastorie d'inchiesta col tempo, dimensione artistica scoperta dopo il tramonto totale della New Hollywood.
Quello che colpisce non è però il tema dell'attrito di culture diverse, dello sfasamento tra civiltà e arretratezza o banalmente della critica all'uomo occidentale che interessa all'autore. Rimane dentro solo e soltanto ciò che questo film-denuncia ha da raccontare, le sue storie terribili di sopruso e i suoi drammi che solo la banalità del male può generare. Fatti presi dalla cronaca, rimessi all'interno del set cinematografico ma ri-avvicinati al cuore e al cervello dello spettatore con un lavoro senza la benché minima macchia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/02/2010 23:27:04
   6½ / 10
Quando si commette un crimine ciò che si vuole è la punizione per il colpevole attraverso la ricerca della verità. Non sempre si può ottenere e il film di Boorman ci introduce nell'esperienza della Commissione per la verità e riconciliazione. L'intento del film è ottimo e degno di stima perchè attraverso le parole dei racconti durante l'udienze ci si rende conto della difficoltà ancor più maggiore della ricerca di verità e giustizia: la capacità di perdonare, che i racconti strazianti di torture e omicidi rendono difficile persino da capire e da applicare.
Come già detto da altri utenti prima di me, la storia d'amore tra i due protagonisti è superflua in primo luogo per la scontatezza e soprattutto toglie incisività a ciò che la pellicola poteva ancora dire sull'argomento.

topsecret  @  23/11/2009 10:15:46
   7½ / 10
Bella la fotografia, interpreti magnificamente calati nel ruolo ( una Juliette Binoche superba) e tante emozioni.
Una visione coinvolgente ed interessante che riesce a far riflettere.
Secondo me è un buon film.

unpoeta67  @  12/01/2008 12:35:24
   6 / 10
film tutto sommato sufficiente anche grazie all'ottima Binoche che è una grande attrice . un po' scontata la trama al di là dell'interessante tema trattato . secondo me il regista ha perso una ottima opportunità di approfondimento . manca al film uno scatto che il telespettatore si aspetta ma che non arriva mai.

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j1j2j3  @  21/09/2006 15:42:17
   6 / 10
L'intenzione di trattare un tema come quello dell'amnistia per efferati crimini è apprezzabile. Non si tratta solo di speculare intorno all'apartheid in sè ma di riflettere sull'importanza della verità nella storia perchè certi episodi non si ripetano. La verità, non il lavoro, rende liberi. Purtroppo la relazione parallela tra Samuel Jackson e Juliette Binoche, l'uno nero americano, l'altra bianca sudafricana, pare banale e forzata. Gli attori non recitano bene.

domeXna79  @  17/08/2006 18:10:31
   7 / 10
Un buon film ma la di sotto delle aspettative.
L'importante argomento storico che viene raccontato in questa pellicola (le udienze della Commissione per la Verità e la Riconciliazione), avrebbe meritato una trattazzione più complessa.
La storia di per sè risulta chiara e lineare, la necessità di non dimenticare gli orrorri del passato ma al contempo alzare lo sguardo verso il futuro dell'Africa.. certamente toccanti le ricostruzioni fatte nelle diverse udienze dei crimini commessi durante l'apparthaid.
La storia d'amore tra i due protagonisti, superflua e scontata, non aggiunge niente di più alla pellicola.. buona cmq la prova degli attori, con una menzione particolare per la brava attrice francese Juliette Binoche.
Ben curati i dialoghi e le ambientazioni ..buono il finale, che non risulta essere poi così scontato.
Film da vedere ..ma ci si poteva, dato l'argomento trattato, aspettare qualcosa di più..

Invia una mail all'autore del commento ELVIS  @  16/10/2005 23:53:43
   7 / 10
Un bel film. Se non altro porta alla ribalta un modo di fare giustizia che ha molto da insegnare. Anzi direi che ha tutto da insegnare. COme film in sè, recitazione etc., è gradevole ma non un capolavoro. Un pugno allo stomaco sono diverse scene. MEtte une bella idea su un piatto e te la fa vedere, con l'aiuto di una circostanza storica. Poi sta a te prendere dal piatto quello che vuoi, mangiarlo quanto ne vuoi e masticarlo per il tempo che vuoi.
Un film innocente, da questo punto di vista.
Bello vedere il mondo che vive e lavora e si interroga su di se.
Per chi vuole riflettere.
E per chi è troppo desideroso di "proteggersi". Oggi va proprio di moda.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/01/2005 14:51:49
   7 / 10
(il voto ideale sarebbe un 6.5) Ma alla fine, perchè tutta questa crociata contro Boorman? Non è il suo film migliore? Ma è decisamente uno dei film più ingiustamente bistrattati degli ultimi anni... Troppo patinato, politicamente corretto? Mica vero. La critica all'estabilishment del potere, o all'opportunismo di una certa carta stampata (da brividi i commenti razzisti al seguito dei processi) lascia esterefatti, mentre la love story potrà sembrare scontata e prevedibile ma se si fosse chiamato lost in translation avrebbe esaltato chiunque In realtà il divario tra bianchi e neri anche nell'aspetto sessuale a tratti enfatizza i clichè (sulla virilità sudafricana per es.) dall'altra esteriorizza un'esperienza in comune non necessariamente legata alle differenze di pelle I critici che non hanno visto questo hanno probabilmente colto soltanto un'aspetto senza riuscire mai a comprendere che il sentimento del film è tale e quale al desiderio di giustizia e diritto sancito senza il bisogno di cedere criminalmente alla vendetta un tema caro a Boorman fin dai tempi de "la foresta di smeraldo" (fatalismo diranno i più)
Curioso poi quel personaggio spregevole del neo-nazista disilluso che sembra un Kurtz dell'apartheid... purtroppo il personaggio non è stilizzato degnamente e come molti altri rischia di diventare un veicolo effettistico per proteggersi da eventuali critiche Certo, questo film come molti altri del genere (penso allo sciagurato attenborough, "grido di libertà" è davvero minimo rispetto all'enormità di una figura come Biko) banalizza molto, ha la colpa di concentrarsi unicamente su personaggi e situazioni superflue e di abbozzare appena temi che avrebbero potuto sfociare nel capolavoro (come "un mondo a parte" per es.) ma c'è comunque un alto lirismo, la mano di Boorman esplora soprattutto la bellezza di una terra martoriata, linciata dalla follia e dalla violenza umana, e non c'è soltanto l'opportunismo dilagante hollywoodiano a catturare lo schermo Possibile che tutte le colpe debbano essere attribuite a un film onesto decoroso e in fin dei conti utile quando di opere sullo stesso tema realmente ributtanti e reazionarie nel loro finto germanesimo hanno avuto il plauso della critica? Un 7 all'onestà, al di là dei limiti di cui ho parlato prima

staffevents  @  14/12/2004 17:46:50
   9 / 10
Never, never and never again shall it be that this beautiful land will again experience the oppression of one by another and suffer the indignity of being the skunk of the world.
Nelson Mandela

un film dagli altissimi contenuti che, nella nostra società sicuramente non possiamo trascurare. sicuramente migliore di tanti film quali scary movie & co., che di culturale hanno ben poco. e il cinema secondo me dev''essere anche cultura, soprattutto cultura, anzi. e quest''opera di Boorman deve farci riflettere su ciò che siamo stati in grado di fare, in modo tale che non venga più a crearsi una situazione simile! il mio giudizio è nettamente positivo e il consiglio è di vederlo attentamente!!

toktok  @  29/08/2004 17:03:07
   4 / 10
aspettative mancate ...

Luigi30°  @  17/08/2004 01:07:58
   6 / 10
be insomma non è un granche. mi sarei aspettato di piu ed avrei voluto vedere di piu i paesaggi del sud africa, molto particolari.

la storia d'amore nn ci sta a far niente a parer mio.

bellissime alcune scene dei processi, mi ha colpito molto la scena in cui il bambino abbraccia il polizziotto che aveva ucciso i genitori.

Io sn stato a dicembre in sud africa a cape town e devo dire che di appartheid nn c'è ne manco l'ombra. Bianchi e neri vivono in perfetta armonia.

mari88  @  15/08/2004 18:37:21
   7 / 10
Inizialmente qst film nn mi attirava particolarmente poi una mia amica mi ha invitato a vederlo e devo dire che mi ha stupito molto sia x la bravura degli attori sia x il tema importantissimo che vi è trattato e soprattutto xchè mi ha fatto riflettere su un problema che purtoppo ancora oggi esiste...è un film che vale la pena di vedere anke xchè molto istruttivo.

Lauren  @  05/08/2004 16:21:15
   8 / 10
Sicuramente non un film di evasione; ma anche se il tema affrontato è piuttosto duro, la trama è tessuta in maniera veramente buona e scorrevole, ottima la fotografia e la colonna sonora, personalmente credo che si meriti di più di un cinque come voto complessivo

Simon  @  23/06/2004 15:39:07
   5 / 10
film veramente noioso ..non lo consiglio

*Fata*  @  11/06/2004 13:38:49
   3 / 10
noiosissimo..ho dormito

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/12/2004 23.20.16
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Ippo  @  13/05/2004 11:24:10
   9 / 10
Se avessi pensato al film nel suo complesso avrei dato un 7
(effettivamente la storia d'amore sembra un po' una forzatura, e ce ne sono anche altre..)
Però ho dato 9 perchè sono schifato dal fatto che Kill Bill abbia una media dell 8 e mezzo e In my country solo 5.
Continuiamo così, osanniamo un film che sarà anche fatto benissimo (niente da dire), ma che esalta la violenza e la vendetta e non ti lascia niente, ma proprio niente... facciamoci del male.
Io personalmente penso che un film come quello di Boorman, con tutti i suoi difetti valga 10 kill bill. Perchè parla di qualcosa che tutti dovremmo sapere e invece ignoriamo. E tutto sommato non mi sembra poi così retorico, anzi.... Non si limita alla denuncia degli orrori fine a se stessa, ma ci insegna un metodo (forse impensabile per noi) per come fare a superarli.
Sono questi i film di cui bisognerebbe discutere, non dei polpettoni splatter (mi riferisco più a Gibson, che a Tarantino..)
Scusate lo sfogo
Ubuntu

6 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2005 14.34.32
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Mama-kin  @  12/05/2004 13:33:17
   5 / 10
uhm ... il mio voto sarebbe 3 ma dò 5 perchè l'insegnamento del vecchio che regala il bastone a leston mi ha fatto commuovere e riflettere . Il resto del film è una documentaristica denuncia dei mali dell'apartheid , a cui si accosta una storia d'amore quanto mai insipida e scontata che per lunghi tratti ruba il palcoscenico a quello che dovrebbe essere il tema principale . In definitiva credo che chiunque potrebbe fare un film così , anche mia nonna . Ciau

Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  11/05/2004 14:13:35
   6 / 10
L'apartheid uno dei tanti "cancro" che affligono l'umanità visto con gli occhi del regista Boorman ed attraverso l'intepretazione dei due protagonisti Anna (Juliette Binoche) e Leston (Samuel L. Jackson) molto intensi e molto bravi accomunati da una storia d'amore vissuta attraverso la dignità ed il dolore delle persone di colore a cui è stato tolo tutto ma c'e rimasta ancora la dignità, molto bella la scena in cui un'anziano va a testimoniare di fronte alla commissione in bicicletta vestito di tutto punto come se andasse ad una festa......Una commssione (e qui purtroppo la storia si ripete come una macabra routine anche al proccesso di Norimberga i nazisti si giustificavano affermando che avevano solo eseguito degli ordini....ma ordini dati da chi ?) in cui il regista poteva andare un pò più a fondo nei ricorsi storici ma perchè scavare ancora nel dolore ?
La stora d'amore tra i due protagonisti ci lascia con una frase molto bella "Il vero Amore è senza rimpianto anche quando non c'è ritorno...."
Da Oscar la battura su il famosissimo film "indovina chi viene a cena ?"....



Gruppo REDAZIONE maremare  @  10/05/2004 10:05:21
   5 / 10
Film di denuncia girato in maniera tradizionale.
Retorico e buonista ti dà la sensazione di potere uscire dalla sala in qualsiasi momento.


1 risposta al commento
Ultima risposta 11/05/2004 10.36.27
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  09/05/2004 18:21:30
   5 / 10
Non mi è piaciuto tanto il nuovo film di John Boorman.
"In My country" parte benissimo, ma poi si perde per strada.
Molto belle alcune scene "shock" delle udienze. Ma poi Boorman si mette a raccontare la love story impossibile tra i due protagonisti, e si lascia un po' prendere la mano, fino alla fine (brutta) della pellicola. Il film inoltre soffre di una sceneggiarura un po' troppo retorica. Alla fine del film non si capisce bene che a che cosa si è assistito, se a un film di denuncia sull'apartheid oppure alla solita storia d'amore.

Valido all'inizio, insipido e confuso nel complesso.
Sempre molto bravo (come al solito) Jackon.

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