fulci for fake (2019)

In parte docufilm in parte documentario,un insolito omaggio a uno dei registi-cardine del cinema di genere nostrano.Attraverso le interviste a familiari e colleghi(Paolo Malco,Sergio Salvati,Enrico Vanzina,Davide Pulici,Fabio Frizzi,Michele Soavi,Michele Romagnoli e le figlie Camilla e Antonella)il regista non punta tanto sull'analisi del cinema di Fulci quanto sulla vita privata e molto tormentata di un artista controcorrente che trovò una sorta di rinascita e di affermazione molto in là nella sua carriera(secondo Pulici l'essenza di Fulci starebbe in quelle pellicole girate da "Zombi 2" a "Lo squartatore di New York" più che in tutti gli altri suoi film)spesso sfogando sulla pellicola le disgrazie personali(il suicidio della prima moglie,l'incidente alla figlia Camilla)e infine costretto a smettere di dirigere,strappato troppo presto alla vita e rivalutato come meritava solo in seguito.Le parti fiction sono francamente superflue,con Nocella che "dovrebbe interpretare" Fulci ma si strappa di dosso il make.up all'inizio e quando non intervista si aggira nei luoghi frequentati da quest'ultimo o interagisce con una giovane ed attraente attrice interpretata da Martina Troni interrogandosi sul rapporto che il regista aveva con le donne.Ma le risposte facili su Fulci e i suoi film sono evitate come l'agiografia,e oltre all'interesse generale sono innegabili sincerità e commozione che emergono dagli aneddoti degli intervistati,e talvolta fa capolino il sorriso(l'episodio del falso divorzio inscenato sul set di "Lo squartatore di New York").Quindi è una visione obbligatoria per chi ama il regista.Ben ultilizzati i materiali di repertorio,perlopiù inediti e forniti da Antonella Fulci.Dedicato a Camilla Fulci,scomparsa poco dopo la fine delle riprese.Da confrontare col successivo "Fulci Talks".

Alla scoperta del Fulci uomo ( e di come per riflesso alcuni aspetti della sua vita privata avrebbero influenzato il suo cinema), attraverso le testimonianze di collaboratori,amici e della figlia.
Non male l'espediente dell'attore che dovendo interpretare il regista cerca di conoscerlo meglio,si distanzia così dai soliti documentari composti solo da una serie di interviste.
Non ci sono grosse rivelazioni ma è ben fatto ed in più momenti riesce ad emozionare e commuovere,un bell'omaggio,merita una visione.

Sono diventato fan di "Nonno Lucio" nei primissimi anni '90 quando era ancora vivo...quando faceva ancora film; quindi sono felicissimo di questa riscoperta che ora si sta avendo del terrorista dei generi. Il presente documentario scava a fondo nella vita del regista romano, nella sua vita cosparsa di drammi che, come si scopre, si sono ripercossi nelle sue pellicole (Lo squartatore di New York). Viene fatta una analisi dei suoi film più significativi in relazione anche al periodo storico, ai produttori ed agli artisti che hanno lavorato con lui come il direttore della fotografia Sergio Salvati, anch'egli divenuto un'icona di quel cinema. Assistiamo all'ascesa ed alla caduta nel senso cinematografico -come sappiamo negli anni '80 il genere in Italia è scomparso decretando la fine di molto cineasti- di un regista istrionico che, anche attraverso l'autocitazione, ha sempre saputo reinventarsi. Purtroppo non tutti i suoi suoi film vengono citati, d'altronde la mole delle pellicole dirette da Fulci è così vasta che sarebbe stato impossibile (io stesso ammetto che ancora qualche titolo mi manca). Il documentario cattura fin dalla prima scena, con Nicola Nocella che si strappa il trucco dal volto ricordandoci così i carnali splatter di Fulci. Un'opera toccante che andrebbe vista anche da chi non è un estimatore del regista. Personalmente la mia maggiore vicinanza a Fulci è stata quando diversi anni or sono, ancora non esistevano i social, intrattenni una breve corrispondenza telefonica ed epistolare con la figlia Antonella.
Grazie Lucio!

L'obiettivo di Scafidi in Fulci For Fake è quello di raccontare non tanto il Fulci regista, quanto il fulci uomo. Attraverso una formula abbastanza spuria di mockumentary, Scafidi per bocca dell'attore Filippo Nocella, interroga le persone che sono state vicino a Fulci nel corso della sua carriera. Scoprire l'uomo oltre il regista ed il riflesso sui suoi film. Fulci in qualche modo alimentava egli stesso il suo mito (terrorista di generi, ecc.), a Scafidi quindi il compito di decostruirlo, soprattutto grazie al contributo fondamentale della figlia Camilla. Un ritratto di uomo poliedrico, del suo tormentato rapporto con le donne e dell'estrema violenza dei suoi film. Un altro tassello importante er uno dei registi italiani più famosi al mondo e che qui in Italia c'eravamo dimenticati, a cavallo del 2000.