the embryo hunts in secret (1966)

Il primo film indipendente della "Wakamatsu Productions", fondata chiaramente dal regista, è subito un'opera lancinante, scioccante, l'ennesima perla innovatrice e rivoluzionaria degli splendidi anni '60 giapponesi. Il protagonista è un uomo problematico, che nella società ha raggiunto una posizione rispettabile, ma che ha un profondo odio verso la vita. Egli concepisce il mondo solamente come fonte di dolore e sofferenza, e ritiene che l'unico momento felice per l'essere umano siano i nove mesi passati nel grembo materno. Quando sua moglie manifesta la ferma volontà di avere un figlio lo scontro sarà inevitabile, fino al punto che ella lo abbandonerà. Ciò crea nel protagonista un risentimento particolare verso il mondo femminile, rappresentato ai suoi occhi dalla madre che l'ha partorito (per poi impiccarsi dopo qualche anno, e questa è probabilmente la vera fonte di tutte le pene del protagonista) e la moglie che l'ha abbandonato. Tali frustrazioni verranno tutte riversate su una ragazza molto somigliante alla ex-moglie, e buona parte del film mostra proprio il perverso rapporto tra i due e le crudeli torture a cui lei verrà sottoposta. Alla fine ella riuscirà a liberarsi e a uccidere il suo carnefice, donandogli così quella che forse era l'unica possibile via di salvezza da una vita di dolore e follia.