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un corto ispirato ad un incubo avuto dalla nipote di Lynch, nel quale si ripetevano le lettere dell'alfabeto!! riassume sia l'idea di incubo in sè, sia il disprezzo per gli insegnamenti scolastici....con i quali si cerca di pilotare le nostre menti! simbolico il vomito finale, come rigetto di tutto ciò.....ciò nonostante, a me personalmente, questo corto non ha colpito più di tanto! in giro c'è di meglio... (vedesi Svankmajer)
mi lascia di stucco questo corto lynchano. so che il senso dei suoi corti va interpretato e che ogni persona lo farà a modo suo,ma in questo"alphabet"non sono proprio riuscito a trovarne uno. mi sembrano più una serie di eventi(molto ben realizzati,c'è da dirlo)messi li e il regista cerca di farli quadrare il più possibile,non riuscendoci a mio parere. se qualcuno cortesemente può spiegarmi almeno un interpretazione che secondo lui il regista ha voluto trasmettere gliene sarei grato.
Ho tirato un sospiro di sollievo con questo The Alphabet, felice di non aver ritrovato l'infausto virus, debellato con tanta fatica e solamente molti mesi dopo la visione del precedente Six Figures Getting Sick. Qui almeno si possono ipotizzare chiavi di lettura; alcune composizioni grafiche risultano inoltre affascinanti e di impatto. Ciò non basta però, a mio parere, a far raggiungere la sufficienza.
Per dare la sufficienza a un film, devo capire il significato, ammesso che abbia... Questo corto non ha assolutamente uno sprazzo di senso, visto che è la riproduzione cinematografica di un incubo... In quei quattro minuti si sente una petulante cantilena che più di irritare non fa, una donna che sbocca sangue ed un' altra in decomposizione e miriadi di lettere disegnate che svolazzano senza senso. Insomma, se non era datato e non era di Lynch questo corto sarebbe stato scartato e ammirato solo dagli appassionati di questo strano "genere". Questo corto è stato creato solo per darti un po' di angoscia e senso di incubo, e un po' ci riece. Insomma, un 5 simbolico...
Non li capisco i primi cortometraggi di Lynch, sono irritanti, pretenziosi, girati male e sperimentali, fini a sé stessi. Ognuno si può scervellare come vuole, ma secondo me è inutile. Piuttosto mi scervello sui suoi lungometraggi capolavori.
Non so, lettere grandi che partoriscono lettere più piccole, una cantilena di bambine che ripetono le prime tre lettere dell'alfabeto, una donna reale sdraiata in un letto ed un'altra figura femminile astratta che si decompone, forse abbiamo a che fare con qualcosa che riguarda l'apprendimento, le difficoltà della conoscenza, boh!. La ragazza riesce a pronunciare tutte le lettere dell'alfabeto poi ha uno sbocco di sangue. Va bene il surrealismo, l'ermetismo, la visionarietà però....... Di difficile comprensione. Molto meglio The Grandmother