lorna (1964)

Alla prorompente Lorna la vita di provincia va stretta.Il monotono scorrere delle giornate,il matrimonio con un uomo imbranato a letto e le privazioni cui è costretta la faranno finire tra le braccia di un rude evaso con il quale ,per una giornata, rimpiazzerà il consorte.
Russ Meyer utilizza il sesso per portare a galla il corrompibile moralismo e l'ipocrisia di una società integerrima solo a parole.Quelle enunciate con foga da un predicatore che attraverso strali biblici accompagna lo spettatore mettendo in guardia riguardo tentazioni da cui è inevitabilmente insidiato l'uomo,spiccanti in questo dramma rurale girato con quattro soldi e illuminato da sequenze folgoranti come quella della violenza che si tramuta in travolgente eccitazione o quella sensualissima del bagno nel fiume.
Lorna Maitland è l'ideale femminile del regista,maggiorata e voluttuosa,una bomba sexy che Meyer scelse si dice per la particolarità di un seno capace di sfidare la forza di gravità (in effetti…),reso ancor più rigoglioso dal fatto che la ragazza fosse incinta di tre mesi.
Girato in bianco e nero,qualcuno sostiene per scelta artistica ed altri più verosimilmente per necessità, ha i suoi fiori all'occhiello nella qualità della fotografia e nelle musiche.
Non è ancora il Meyer finemente sovversivo dei film che verranno,di certo mostra già un grande propensione nell'insinuarsi tra le crepe comportamentali di un'umanità fragile,sospinta da sentimenti detestabili come gelosia e slealtà.
Molto buono l'epilogo purificatore in cui la morte dall'alto osserva le vittime della loro stessa stoltezza far precipitare gli eventi.