Rèmy, cinquant'anni, divorziato, si trova all'ospedale. L'ex moglie Louise, chiama il figlio Sébastien a Londra per convincerlo a tornare a casa in questo momento. Sébastien prima esita, poi parte per Montreal per aiutare la madre e sostenere il padre.
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Un'umanità alla deriva post 11 settembre (evento citato durante il film) dove le invasioni barbariche sono rappresentate dalla incapacità di comunicare, elaborare il passato e programmare un futuro. Il vecchio protagonista (e i suoi amici) sono forse troppo snob per un'empatia davvero profonda, più interessanti gli altri personaggi (il figlio post yuppie, la figlia navigante e la giovane tossicodipendente). La regia non ha guizzi, ed è un bene, lascia parlare i volti e i bei dialoghi, lasciandoci un senso di amarezza mai davvero cinico, dove il calore è sul fondo del bicchiere, ma c'è.
Un bel film di un'epoca di passaggio (nel cinema come nella società). Da vedere.