la leggenda di bagger vance (2000)

La regia di Redford dispensa poesia a buon mercato, senza guardare la firma alla regia lo si potrebbe tranquillamente scambiare per un film di Hancock anche se il target che si proponeva Redford era il realismo magico di Capra.
Siamo nella fase più naturalista del regista, ha il merito di rendere cinematografico e soggettivamente appassionante uno sport che al meno ferrato non offre grande pathos, è una di quelle favole votate sull'atmosfera da melò, strizza l'occhio al classico, un po nostalgica, scandita da buoni sentimenti, e da un epilogo il cui genere ha reso ormai telefonato anche allo spettatore meno smaliziato.