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Non esiste paragone tra il lavoro di Carné e questo remake di Litvak. Manca la penna di Prévert e Viot che finisce per aggiungere invece al film americano un rindondante e invadente monologo in prima persona. Il resto è uguale fino al finale allungato e rovinato da un quasi happy-ending inspiegabile visti i precedenti di questo genere di giallo. L' altro particolare significativo è la mancanza di Jean Gabin, qui, Fonda, nonostante al punto di una carriera già ben avviata non da' assolutamente lo stesso contributo di Gabin; ciò basterebbe per dare l' idea del titanico attore francese, non c'è Marlon Brando che tenga, mi dispiace. "La Disperata Notte" ha una bella fotografia e tutto sommato una buona regia che ha introdotto un po' di virtuosismo, ma per la storia che tratta credo sia migliore il linguaggio più semplice di Carné.