In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Mah. Tocca una gran quantità di tematiche, amore, istinto di sopravvivenza, catastrofi ecologiche, rapporti famigliari, impulso all'esplorazione sia geografica che tecnologica-scientifica. Il tutto in salsa nazional-popolar americana, film per le grandi masse, tutto molto semplice, banalotto se vogliamo. Molte sono le boiate anche logiche presenti qua e là, e indigesti risultano i sermoncelli da quattro soldi di cui è disseminata la pellicola sui temi poco sopra indicati. Mi è parso poi che l'intenzione di solennizzare alcuni momenti topici, come ad esempio tutta la parte in cui è presente Matt Damon, o altri, ma sono tantissimi per essere ricordati tutti, ha a tratti provocato un risultato opposto, cioè di superficiale dozzinalità. Personaggi tutti senza un grande spessore umano, scontati, un McConaughey eroe o fico per forza. Di questo film non rimane nulla se non il mero intrattenimento che lo spettatore "subisce" spegnendo completamente il cervello. Minestrone pretenzioso e dal sapore insipido.