Nei sotterranei dell'Opera di Parigi, vive Erik (Lon Chaney), un musicista sfigurato che tende agguati nell'ombra, terrorizzando artisti e addetti ai lavori. È innamorato di Christine (Mary Philbin), giovane aspirante cantante, e perciò minaccia la cantante titolare perché se ne vada e lasci il ruolo. Erik attira Christine nei sotterranei: la ragazza, contro la volontà dell'uomo, riesce a vederne l'orribile volto, simile a un teschio. Erik lascia Christine libera di tornare in teatro, ma sorveglia la situazione, pronto a tutto, pur di far trionfare la sua volontà.
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Il primo Fanstasma dell' opera della storia del cinema. Impianto scenico strutturato come un Inferno dantesco in cui i sotterranei dell' Opéra costituiscono la dimora del Phantom, il protagonista, luogo in cui sarà praticamente "condannato" per il suo aspetto. Di velato romanticismo, un po' espressionista (un po' perché gli americani non potevano che importarlo a modo loro, e non che ci sapessero poi fare), è una parabola sul Male e la malevolenza in generale dell' essere umano, che una maschera non può certo coprire. "Il Fantasma dell' Opera" di Rupert Julian è anche un' allegoria sul potere dell' Amore che gioca per conto del destino dell' uomo. Ma in Amore non possono coesistere compromessi. Efficace atmosfera, bello il viraggio bicromatico, un classico da vedere. Assolutamente.