go go tales (2007)

Chiedersi cosa abbia spinto Ferrara a girare questo “Go Go Tales” mi pare doveroso.Le uniche risposte plausibili sono:o il buon Abel si è definitivamente bruciato il cervello,oppure ha voluto divertirsi creando una pellicola volutamente sconclusionata e sopra le righe solo per puro e personale capriccio.Fatto sta che la pellicola è brutta forte,ambientata in uno strip club sull’orlo del fallimento,racconta la variegata umanità che lo frequenta.
I personaggi intrecciano le loro vite nelle ombrose sale del locale,di cui proprietario è un convincente Willem Dafoe,ormai sul lastrico e deciso a risolvere i suoi problemi con una giocata alla lotteria,considerato che il fratello (Matthew Modine) socio in affari,ha deciso di mollare il colpo.Insieme a loro ci sono le inevitabili strippers,decise ad ottenere il proprio stipendio tra cui spicca Asia Argento con relativo e tanto discusso bacio al rottweiler,quindi la schiera di buttafuori capitanati da un arcigno Bob Hoskins ed una sboccata e divertente Sylvia Miles,nei panni della proprietaria del fabbricato.
Inutile continuare,i personaggi da menzionare sarebbero davvero molti e tutti al servizio di una trama inesistente in un film che non ha ragion d’essere.Ferrara poi concede una breve quanto inutile apparizione a Scamarcio e assolda Romina Power,Andy Luotto e Justine Mattera in ruoli marginali ma che confermano la volontà di sfociare nel grottesco, causando però nello spettatore più che altro irritazione e noia.Se di personale sfogo “artistico” si tratta,allora Ferrara avrebbe fatto meglio a limitarne la visione al salotto di casa sua,qualsiasi altra ipotesi indurrebbe a pensare ad un' alterazione smisurata dell’ego del regista o ad un preoccupante scompenso mentale.