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Svankmajer in sessanta secondi rappresenta la corruttibilità e l’inevitabile deperimento della materia,questo mediante una figura umanoide composta da frutta ed ortaggi che legata ad un letto si decompone. Questo corto potrebbe essere considerato come un amaro ritratto della condizione dell’uomo,vincolato indissolubilmente alla natura dalla quale trae sostentamento e che per sua colpa non è in grado di salvaguardare. L’elemento del bicchiere d’acqua però tende a spiazzare,l’unico mezzo di salvezza è irraggiungibile,come a voler sottolineare che forse è già troppo tardi per ravvedersi. E’ indubbio che “Flora” si presti a molteplici interpretazioni,ma a lasciare affascinati è l’inventiva dell’artista praghese, in grado di esprimere ancora una volta il suo pensiero mediante immagini di grande impatto.