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Il confronto-scontro tra Robespierre e Danton diventa anche pretesto per un'analisi approfondita delle anime della Rivoluzione, finita sotto i suoi stessi colpi e le sue lotte fratricide. Sceneggiatura e dialoghi sono la cosa migliore, realizzazione molto realistica e incedere angosciante degli eventi sebbene sia tutto parlato, attori impeccabili. Diretto con stile sobrio senza farsi prendere la mano da un tema inevitabilmente trascinante. Un ottimo film, da proporre magari anche nelle scuole. Gli ultimi dieci minuti comunque sono da incubo, assolutamente eccezionali per crudezza e realismo. Uno degli attori se non sbaglio è il comico "star" de La cena dei cretini.
La rivoluzione è diventata come Saturno: divora i propri figli"
Il film di Wajda più che mettere in risalto lo scontro di due personalità contrapposte, mostra la scissione di una personalità unica divisa tra l'ascetismo ideologico ormai distaccato dalla realtà di Robespierre e l'umanità istrionica di Danton. L'incomunicabilità tra i due protagonisti (bravissimo sia Depardieu, sia Wojtiech Psznoniak nella parte di Robespierre), l'intrighi che si intrecciano non sono altro che l'inizio della fine. Sono entrambi le facce della stessa medaglia e lo squilibrio che si creerà dalla morte dell'uno si ripercuoterà sull'altro (come la storia ha dimostrato). Wajda descrive con lucidità e freddezza questo momento di implosione della rivoluzione francese: molto bella la fotografia e buona la ricostruzione scenografica. Eccellente la colonna sonora, efficace nel sottolineare l'atmosfera da tragedia incombente che permea il film.