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Gran film. La cosa che mi piace di più di alcuni film di Shinya è la caratterizzazione psicologica cruda, mai idealizzata, qui come in film come A Snake on June o Tokyo Fist. Regia e Fotografia sono da accapponare la pelle, soprattutto nell'ultimo terzo della pellicola, che è il più bello e intenso. Film affascinante e interessante.
Assolutamente non è un capolavoro ma un esperimento mal riuscito. Le immagini schizzate sono complicate da seguire anche se hanno un certo fascino ma confondono e non riesci del tutto ad apprezzare il film. L'attore principale è un imbecille che tenta di colpire il pubblico con un'interpretazione che dovrebbe sembrare triste sconnessa e psicologicamente deviata ma che invece trasmette solamente impulsi semplici da attorucolo inesperto. Il resto può andare, il bianco e nero particolare mi è piaciuto.
Uno dei film più riusciti di Tsukamoto: lo stesso regista ha impiegato due anni per realizzare un idea che aveva in mente da dieci. E la cura nel girarlo si vede tutta. Se uno ha già visto Tetsuo può immaginare cosa lo aspetta in questo film dal punto di vista stilistico. Tsukamoto ama la sua città come Spike Lee ama New York, solo che la rappresenta in modo leggermente diverso... L'influsso della metropoli nell'individuo è visto dal regista nipponico come qualcosa di fisico e il film è proprio una"esperienza audiovisiva", sono infatti le immagini più che i dialoghi a parlare per i due protagonisti (lo stesso Tsukamoto la bellissima Kirina Mano). Se uno ha apprezzato Tetsuo non può non vedere anche questo.